domenica 28 febbraio 2021

Un Ospedale di Comunità a Latiano? Proviamoci.

L’ex Sindaco Vittorio Madama mi ha esortato pubblicamente ad interessarmi per l’attivazione di un “Ospedale di Comunità” a Latiano ed ha ipotizzato l’allocazione di tale Servizio presso Villa Romatizza (immobile nella disponibilità della Regione Puglia) oppure presso l’Istituto Caterina Scazzeri (immobile di proprietà comunale).
Confesso di essere in imbarazzo ad occuparmi in veste politica, in rappresentanza della mia Città, di questioni che - doverosamente scevro da ogni preferenza -  posso trattare in veste professionale.
Penso, tuttavia, che la Città di Latiano disponga, oggettivamente, di tutte le caratteristiche per proporsi quale sede di un Ospedale di Comunità e pertanto il mio impegno in tal senso diviene giusto oltreché comprensibile.
Anzitutto, allora, chiarisco la portata dell’obiettivo: l’Ospedale di Comunità, al di là della roboante denominazione (“Ospedale”, appunto) è - per dirla in maniera chiara a tutti, sotto il profilo dimensionale -  un “reparto” di degenza poiché può contare all’incirca su venti posti letto. L’assistenza ai pazienti, presso tale Servizio, è assicurata dai Medici di Medicina Generale che vi aderiscono e da personale (h24) infermieristico ed operatore socio-sanitario dipendente ASL; il Servizio di Continuità Assistenziale (cosiddetta “guardia medica”) garantisce l’assistenza medica prefestiva, festiva e notturna; i medici specialisti, dipendenti o convenzionati ASL, assicurano le consulenze specialistiche necessarie.
Va notato che Latiano dispone già di qualche elemento favorevole al concretizzarsi dell’iniziativa: c’è la guardia medica (che magari andrebbe solo riallocata in contiguità logistica all’Ospedale di Comunità) e c’è la postazione “118” (fondamentale, questa, se ci sarà da accogliere sul territorio una struttura di degenza h24 di pazienti che, pur non presentando patologie acute ad elevata necessità di assistenza medica, non possono essere assistiti adeguatamente a domicilio – es.: malati affetti da patologie croniche a bassa complessità assistenziale che periodicamente necessitano di terapie particolari, oppure persone che a seguito di malattie acute o evolutive necessitano di terapie difficilmente erogabili a domicilio).
Circa la sede, poi. Escluderei Villa Romatizza, date le caratteristiche logistiche dell’Ospedale di Comunità ed anche in considerazione del notevole impegno economico che richiederebbe un qualsiasi intervento di riattivazione di quella imponente e bellissima struttura (che andrà probabilmente destinata a scopi più ambiziosi, forse necessariamente implicanti la - consistente -  partecipazione di capitali privati).
L’Istituto Caterina Scazzeri nei giorni scorsi è stato individuato dalla ASL di Brindisi quale sede più idonea ad ospitare la campagna di vaccinazione: questo per dire di quanto quella struttura sia tuttora “competitiva”.
A proposito dell’Istituto Caterina Scazzeri, però, per quanto il tema dell’utilizzo della struttura debba essere slegato dalla vicenda dell’azienda speciale “Pio Istituto Caterina Scazzeri” in fase di liquidazione, credo che valga finalmente la pena di tentare - in base al Regolamento Regionale 23 luglio 2019 n. 16 -  l’accreditamento dei posti della ex RSSA; la proroga dei termini procedimentali accordata dal Dipartimento Promozione della Salute (nota prot. AOO_183/1981 del 5/2/2021) per tutte le strutture regionali interessate offre l’opportunità di salvare (direi, in termini calcistici, “al novantesimo minuto”) ciò che l’attività, economicamente deficitaria, dell’azienda speciale ha pur prodotto (oltre il servizio reso agli anziani ospiti): la possibilità di accreditamento di 18 posti.
Ebbene, presso l’Istituto Caterina Scazzeri credo proprio che ci sia spazio sufficiente ad ospitare (peraltro al riparo da ogni promiscuità, data la strutturazione quadrangolare, intorno al chiostro centrale, con vie di accesso separate ed anche prospicienti su strade diverse), contestualmente, sia l’Ospedale di Comunità, sia il Servizio di Continuità Assistenziale, sia la Residenza per Anziani.
Sono certo che il Sindaco Mino Maiorano sarà disponibile a formalizzare la candidatura di Latiano quale sede di un Ospedale di Comunità e credo che si possa proporre di allocare tale struttura presso l’Istituto Caterina Scazzeri.
Il Direttore Generale della ASL di Brindisi valuterà l’istanza del Sindaco di Latiano unicamente in ragione di una logica mirata ad omogeneizzare il Servizio Sanitario sul territorio provinciale (senza zone di serie “A” e zone di serie “B”): credo che il merito più grande del Presidente Michele Emiliano consista nell’aver consentito a tutti i Direttori Generali delle Aziende del SSR di agire senza dover mai accusare l’eventuale condizionamento dei rappresentanti politici (ai diversi livelli).
Rispetto all’iniziativa di realizzare un Ospedale di Comunità a Latiano, la considerazione della classe politica di Brindisi e Provincia andrà però osservata con riferimento all’egoismo, od all’altruismo, di cui i vari “campanili” daranno prova (vedremo, insomma, se si proporranno iniziative concorrenziali o sostitutive).
Capiremo - dalle reazioni dei Parlamentari, nazionali e regionali, dei Sindaci, dei Sindacati e dell’Associazionismo -  quale ruolo si intenda riconoscere alla Città di Latiano nella loro rispettiva visione della Provincia di Brindisi.   

venerdì 13 novembre 2020

Rieletto Presidente del Consiglio Comunale di Latiano. Questa volta sarà per… l’impegno di tutti.

Ieri sera sono stato rieletto Presidente del Consiglio Comunale di Latiano. Riporto, qui di seguito, il mio intervento di ringraziamento.

Ringrazio quanti hanno voluto accogliere la mia disponibilità ad offrire un contributo, in prima linea, anche in questa fase della vita politica cittadina.

Non c’è disimpegno, da parte della maggioranza, intorno al Sindaco Mino Maiorano, e questo mio farmi avanti lo testimonia.

Il mio pragmatismo è a tutti noto e se la volontà politica della maggioranza fosse quella di “vivacchiare”, di attendere gli eventi, di fare da cornice ad un Sindaco che è stato definito “dimezzato”, io certamente avrei trovato altro da fare. Io invece ci sono, ho proposto la mia disponibilità ad assumere ancora la carica di Presidente del Consiglio Comunale, perché avverto il dovere  - come altri Consiglieri Comunali di maggioranza e di opposizione -  di non sottrarre questa Assise, e l’Amministrazione Comunale, nemmeno per un giorno, all’assunzione piena delle sue responsabilità, alla trattazione (ed alla determinazione) di questioni di rilevanza strategica fondamentale per il futuro della nostra comunità. Viviamo un tempo di incertezza sociale, prima ancora che politica, ed è proprio questo il tempo  - nell’emergenza -  di porre le basi per un futuro migliore di quello che la nostra comunità abbia mai avuto.

C’è bisogno del contributo di tutti ed il mio impegno sarà per non disperdere, anzi per richiamare in causa, per sollecitare e per stimolare, ogni risorsa, ogni energia, qui chiamata dalla volontà popolare, affinché insieme, nel rispetto di ruoli e compiti, si possa definire un’idea (e quindi progetti) a cui affidare il futuro della città di Latiano.

Intendo essere Presidente del Consiglio Comunale - con l’autorevolezza politica e l’autonomia che il consenso elettorale mi conferiscono, e ovviamente con lealtà verso il Sindaco in carica - fino a che non dovessero prevalere altre concorrenti responsabilità che mi richiamano.

Il risultato elettorale del ballottaggio non dimezza l’autorevolezza, il ruolo ed il respiro del primo cittadino ma è monito a tutti noi  - maggioranza e minoranza -   a tenere teso l’orecchio all’ascolto di tutti, a non tenere escluso nessuno dal dialogo e dalla considerazione: a ben guardare questa dovrà essere la cifra dell’intera consiliatura che oggi inauguriamo, perché qualunque esito abbia il ricorso al TAR che è stato (secondo me opportunamente) presentato da Claudio Ruggiero, salvo clamorosi esiti, comunque Latiano avrà un Sindaco che elettoralmente sarà prevalso di poco sul candidato non eletto.

Penso però, paradossalmente, che questa possa essere la condizione più propizia per intraprendere una fase nuova, di impegno congiunto, per lavorare insieme a costruire, nelle strutture e nel sentimento, una nuova Latiano.

Ringrazio il Sindaco ed, uno ad uno, i Consiglieri Comunali di maggioranza per aver accolto e sostenuto la mia disponibilità. Ringrazio Mauro Vitale, che per me c’è sempre, Angelo Gaglione e Domenico Salonne che sono fondamentali nell’intuizione e nello sviluppo del movimento politico – culturale che mi offre il privilegio di sedere ancora in quest’aula.

Ringrazio Cosimino Albanese per la presenza sempre discreta, educata, elegante, per la pazienza, la benevolenza e, soprattutto, l’amicizia ed i preziosi suggerimenti.

Ringrazio la mia famiglia che mi fa scudo. Ringrazio mia moglie ed in particolare il piccolo Federico che ha rinunciato ad ore della scorsa estate insieme, per consentirmi di fare la campagna elettorale.

Ringrazio Massimiliano Baldari e Salvatore De Punzio, perché comprendo quanto sacrificio possa richiedere il loro sostegno a me in questa circostanza: sarò vigile a non tradire la loro fiducia e per questo mi sforzerò ad interpretare una dinamica trasparente, di rispetto e di collaborazione, tra maggioranza e minoranza, che non sottragga ma anzi sommi, sempre, energie, competenze, intuizioni, esperienze.

Ringrazio i Consiglieri Comunali Caforio, Conte, Salonne (in particolare Claudio Ruggiero ed ogni lista della loro coalizione: immagino che la posizione assunta dai tre Consiglieri Comunali in questa sede sia frutto di una condivisione ampia e partecipata) perché so che esiste una ulteriore intensità della manifestazione del disappunto politico e, pertanto, considero la loro non partecipazione al voto una forma di rispetto, verso questa sede istituzionale ed anche verso la mia persona. Ricordo che nell’anno 2010, ero neoeletto Consigliere Comunale, con il gruppo consiliare a cui appartenevo decidemmo di non partecipare - per protesta - alla votazione sulla composizione delle Commissioni Consiliari Permanenti. Ovviamente nessuno di noi risultò eletto ma poi, alcuni mesi più tardi, l’altra parte delle forze politiche di minoranza (allora rappresentata da Pino Natale, Cosimo Rubino ed Angelo Caforio) rinunciò ad alcuni suoi posti nelle Commissioni per consentire la nostra rappresentanza anche in quelle sedi. Fu per me una lezione di politica di cui ancora oggi sono grato (e che probabilmente non ho del tutto imparato): grato non per il posto a cui Angelo Caforio rinunciò, allora, nella Prima Commissione (posto a cui poi fui eletto io) ma, appunto, per la testimonianza di maturità politica. Bentornato, ad Angelo Caforio, in Consiglio Comunale.

Auguro buon lavoro a tutti.

lunedì 5 ottobre 2020

Il potere e’ (anche) una questione di maturità.

"Dopo essere diventato presidente, chiesi ad alcuni membri della mia guardia del corpo di andare a fare una passeggiata in città. Dopo la passeggiata, andammo a pranzare in un ristorante. Ci sedemmo in uno dei più centrali, e ognuno di noi chiese quel che desiderava. Dopo un po' di attesa, arrivò il cameriere che portava i nostri menù;  in quel momento mi accorsi che seduto al tavolo che si trovava proprio davanti al nostro, c'era un uomo solo, che aspettava di essere servito. 
Quando fu servito, dissi a uno dei miei soldati: vai a chiedere a quell'uomo di unirsi a noi. Il soldato andò e riferì il mio invito. L'uomo si alzò, prese il piatto e si sedette accanto a me. Mentre mangiava, le sue mani tremavano costantemente e non alzava la testa dal cibo. 
Quando finimmo, mi salutò  senza nemmeno guardarmi, gli strinsi la mano e me ne andai. 
Il soldato allora mi disse:
-Madiba, quell'uomo deve essere molto malato, dato che le sue mani non smettevano di tremare mentre mangiava. 
-Affatto!  il motivo del suo tremore è un altro - risposi.  
Mi guardarono in modo strano e io dissi loro: 
- Quell'uomo era il guardiano del carcere in cui sono stato rinchiuso. Spesso, dopo la tortura a cui sono stato sottoposto, urlavo e piangevo per avere dell'acqua e lui veniva ad umiliarmi , rideva di me e invece di darmi acqua mi urinava sulla testa. 
Non era malato, aveva paura e tremava forse temendo che io, ora che sono presidente del Sud Africa, lo mandassi in prigione e facessi la stessa cosa che ha fatto con me, torturandolo e umiliandolo. Ma io non sono così, quel comportamento non fa parte del mio carattere, né della mia etica. Le menti che cercano vendetta distruggono gli Stati, mentre quelle che cercano la riconciliazione costruiscono le Nazioni." (cit. Nelson Mandela)

venerdì 2 ottobre 2020

Questa sera chiudiamo la campagna elettorale in Piazza Montanaro

Ospiti Riccardo Rossi e Loredana Capone. 

Vi aspettiamo! 




mercoledì 30 settembre 2020

Questa sera Michele Emiliano incontra Maiorano

Questa sera alle ore 17,30 in Piazza Montanaro (ex Piazza Coperta) il Governatore della Regione Puglia MICHELE EMILIANO incontra il nostro candidato sindaco Mino Maiorano. Siete tutti invitati a partecipare. 

Vi aspettiamo!

Il movimento M'Impegno ringrazia e invita a votare Maiorano al ballottaggio

 


mercoledì 23 settembre 2020

Grazie

Non ho parole per esprimere l’immensa gratitudine verso la comunità latianese, che ha voluto tributare un consenso straordinario alla lista “M’impegno con Maiorano Sindaco”.

Ben 1893 voti: il 22,29% dei votanti ha creduto in questa lista civica nata all’interno del movimento politico – culturale “M’impegno”.

Noi di “M’impegno” abbiamo sempre sostenuto che avremmo proseguito il nostro… impegno a fronte di qualsiasi risultato elettorale; le urne hanno però consegnato a ciascuno di noi un messaggio forte e chiaro che ci responsabilizza al di là di ogni nostra previsione.

Rimaniamo consapevoli della necessità di una elaborazione culturale nella fase “pre – politica”, per contribuire ad una qualità nuova della politica in ambito locale: è questo il proposito del nostro movimento che, qualora i nostri concittadini vorranno chiamarci al governo della Città di Latiano al fianco del Sindaco Mino Maiorano, sapremo proseguire e - dividendo ma anche moltiplicando le nostre forze - affiancare al mandato amministrativo.

Mi emozionano e mi fanno riflettere, in modo particolare, i numerosi voti espressi in favore della nostra lista senza alcuna espressione di preferenza per i candidati: segno evidente, questo, di un’adesione al progetto, a prescindere dalle nostre persone. Anche per questo abbiamo il dovere di non fermarci.

Intanto, siamo in campo con Mino Maiorano per il ballottaggio di domenica 4 ottobre. Con noi, alleati preziosi, compagni di viaggio che stimiamo ed apprezziamo: tra tutti voglio ricordare una componente politica, il Partito Democratico (che si è esposto con coraggio per dare avvio ad un nuovo corso della politica latianese), ed una persona - Giovanni Bruno - che ammiro per l’umiltà, per l’abnegazione ed a cui mi lega particolarmente la sua splendida famiglia.

Ero da tempo ben consapevole della grande considerazione di cui gode Mino Maiorano tra i cittadini latianesi; i risultati elettorali del primo turno parlano chiaro e confermano il mio pensiero: Mino Maiorano entra al ballottaggio con più voti (342) del suo avversario e, soprattutto, con più voti (128) della somma delle liste che lo sostengono.

Siamo pronti.

Il nostro …impegno, ora, è chiaramente quello di… continuare per andare oltre.

Gabriele Argentieri

venerdì 18 settembre 2020

mercoledì 16 settembre 2020

martedì 15 settembre 2020

27 anni fa don Pino Puglisi veniva ucciso dalla mafia

Ricorre oggi l'anniversario dell'uccisione di don Pino Puglisi, freddato a Palermo il 15 settembre 1993 non prima di aver sorriso al proprio killer. Da alcuni anni parroco della Chiesa di San Gaetano, a Brancaccio, feudo della famiglia Graviano, don Pino insegnava religione al Liceo Classico Vittorio Emanuele di Palermo. Per 10 anni era stato parroco a Godrano, un piccolo comune del corleonese, svolgendo una costante predicazione antimafia. 

Il prete era una spina nel fianco - dichiarò in seguito il pentito di mafia Giovanni Drago - predicava e prendeva i ragazzini togliendoli dalla strada. Faceva manifestazioni, diceva che si doveva distruggere la mafia, insomma ogni giorno martellava e rompeva le scatole. Questo era sufficiente, anzi sufficientissimo, per farne un obiettivo da togliere di mezzo”.

Dopo la sua morte, nonostante il vuoto incolmabile, è rimasto l'esempio operativo e direzionale di un uomo che conosceva il proprio territorio e come agire per recuperare, convincere e salvare le giovani vite. 

Molte associazioni e singoli cittadini oggi si ispirano agli insegnamenti di don Pino Puglisi e considerano prioritario soprattutto educare chi ancora può essere recuperato.

lunedì 14 settembre 2020

Quinto video: LE SCELTE

 Quinto video: --> clicca LE SCELTE <-- 



venerdì 4 settembre 2020

martedì 1 settembre 2020

E' online il sito internet del movimento politico-culturale

E' stato lanciato in rete oggi alle ore 12.00 il sito internet del movimento politico-culturale "M'impegno", in cui è possibile reperire informazioni riguardo tutti i nostri candidati al consiglio comunale (tra cui curriculum, casellario, ecc) nonchè le iniziative intraprese e quelle da intraprendere secondo gli obiettivi del nostro movimento. 




Vi invito a visitarlo: www.movimentomimpegno.it 



"Il nostro IMPEGNO è per un futuro che ora è tutto da ripensare e da ricostruire, un futuro che deve essere qui e non altrove, un futuro migliore, più sostenibile, di quello che abbiamo avuto prima che tutto ciò accadesse".


Elezioni amministrative comunali 20-21 settembre 2020







lunedì 31 agosto 2020

Noi ci impegniamo con Mino Maiorano Sindaco

 


Presentazione delle liste della coalizione a sostegno di Mino Maiorano

 











Libri liberati

Si svolge in questi giorni un'iniziativa fortemente voluta dal movimento politico-culturale "M'impegno": libri liberati

Proprio così: quei libri già letti, in attesa sui nostri scaffali avranno finalmente una seconda vita! Liberi in giro per la città, in attesa che qualcuno li prenda per essere finalmente letti di nuovo. E' possibile trovare i "libri liberati" in varie zone della città. Porta a casa il libro di tuo interesse e dopo averlo letto, liberalo di nuovo. 

Si tratta di libri per bambini, ragazzi e adulti, romanzi, saggi, libri satirici, d’avventura, gialli e sentimentali, per tutti i gusti e le età. 

Abbiamo movimentato i libri dopo aver igienizzato le mani e indossando la mascherina, per la sicurezza di tutti, fallo anche tu: tieni il libro in una busta o scatola per alcuni giorni come previsto dal DPCM (isolamento preventivo), poi leggilo serenamente e al termine liberalo nuovamente. 

#libriliberati

Intervento di riqualificazione urbana: #resilienza

Il movimento politico - culturale “M’impegno” ha voluto realizzare un piccolo intervento di riqualificazione urbana, intervenendo su una parete di proprietà privata (allocata in una zona di grande visibilità) che - nel corso degli anni - era stata a più riprese imbrattata con scritte, in parte anche indecorose, che offrivano un quadro di inciviltà. 

Preziosa è stata la consulenza del collettivo NODI, che negli ultimi anni sta contribuendo a riqualificare, attraverso la street art, varie zone della città di Latiano. 

Attraverso NODI, il movimento politico - culturale “M’impegno” ha potuto coinvolgere i noti writers della CAT Crew, ai quali è stato chiesto di offrire una loro interpretazione di “resilienza”. 

Gli artisti Eight, Tanti e Thors hanno così realizzato l’opera che oggi, guardando quella stessa parete, ci fa commentare un messaggio (o il modo di comunicarlo) e non più il degrado. 

Invitiamo i cittadini latianesi, ma anche i visitatori che dovessero transitare nella zona, a fermarsi a cogliere in particolari dell’intervento artistico realizzato, che muove dalla margherita: simbolo della resilienza presente in natura, poiché è un fiore che cresce anche in ambienti ostili; il messaggio dell’opera è affidato ai due protagonisti principali: il clown (che esce dal cappello e va a tirare le orecchie al coniglio: un modo simpatico per lanciare un messaggio soprattutto a chi aveva imbrattato il muro - quasi a dire “non usate gli spray per imbruttire ma per dare sfogo alla creatività... e magari realizzare nuove opere d’arte”) e la ragazza, che invece rappresenta il pensiero di resilienza, la determinazione, l’ostinazione, con il suo sguardo pieno di forza e di speranza che guarda al futuro.

Si ringrazia il dr. Roberto Colazzo per la temporanea, gentile, concessione.

Le nostre idee... nero su bianco

 









Noi ci impegniamo con Mino Maiorano Sindaco


 

domenica 28 giugno 2020

"M'impegno"... in lista.


Il movimento politico – culturale “m’impegno” parteciperà alle prossime elezioni amministrative della Città di Latiano con una propria lista  - “m’impegno con Maiorano Sindaco” -  il cui progetto è stato condiviso con lo stesso candidato Sindaco, Mino Maiorano, e con lui concordemente sviluppato.
Il simbolo della lista "m'impegno con Maiorano Sindaco" è delimitato da un cerchio di colore arancione, al cui interno, nella parte alta, sono riportati quattro ingranaggi, due di colore rosso e due di colore arancione (questi ultimi sono solo parzialmente descritti), le cui dentature si intersecano a rappresentare un'azione coordinata. La dentatura dell'ingranaggio più grande innesca l'apostrofo rosso dell'affermazione "m'impegno", come ad imprimere un moto corale, partecipato, ad un'azione individuale che, altrimenti, rimarrebbe isolata o autoreferenziale. Nel simbolo, l'affermazione "m'impegno", riportata in grassetto, è centrale ed è sottolineata in rosso. Nella parte bassa del simbolo, tra le parole "con MAIORANO" e "SINDACO", è riportata una striscia tricolore.

lunedì 13 aprile 2020

…si vedrà!

Abbiamo appena trascorso una Settimana Santa ed una Pasqua surreali.
Mai avremmo immaginato che, nel volgere di poche settimane, la vita della nostra comunità cittadina, dell’Italia, del mondo intero, potesse essere tanto stravolta.
Si, più o meno tutti, nella nostra vita, avevamo già fatto esperienza di lutti, o comunque di accadimenti sconvolgenti, ma questa volta sembra mancare la strada per riprendere il cammino o, meglio, non si è più tanto sicuri di dove si stesse andando, “prima”.
Non è finita; non è finita qui da noi; non è finita per quelle popolazioni, come in Africa, ancora più impreparate e vulnerabili di noi, che potrebbero essere aggredite massicciamente dal contagio da COVID-19.
Abbiamo fiducia nella tempestività della scienza, ora che tutti guardiamo verso i laboratori di ricerca con più passione che verso gli stadi del calcio.
Latiano sta affrontando l’emergenza con equilibrio, il Sindaco Mino Maiorano è puntuale nella comunicazione, attento agli aspetti che attengono la salute e la sicurezza, centrale nel coordinamento della macchina pubblica della solidarietà; le Parrocchie, i Carabinieri, l’associazionismo ed i privati cittadini fanno il (prezioso, fondamentale) resto: non basta mai, si sa, perché oltre il bisogno contingente c’è da fronteggiare l’ansia, l’inquietudine del futuro incerto. Ma lo spirito del “farsi carico” sembra aver preso, negli italiani e dunque anche nei latianesi, il sopravvento sull’egoismo; questo è certamente un segnale che dà fiducia.
I leaders dell’opposizione politica cittadina si contraddistinguono per la serietà e la compostezza: hanno responsabilmente sospeso il dibattito pre-elettorale ed il loro silenzio non è di assenza ma di impegno, di cittadinanza attiva e militante, in prima fila affinché ogni energia, in questa fase, sia indirizzata ad allargare, possibilmente ogni giorno di più, il perimetro del “bene comune”. Dopo questa tempesta, non tutto potrà riprendere come prima.
Venerdì sera il Governo ci ha comunicato che si va verso la graduale “riapertura” e che dovremo adottare forme nuove di convivenza, specialmente nei luoghi di lavoro ed in quelli pubblici di ritrovo o aperti al pubblico.
Cominciamo a pensare al “dopo”.
C’è una notizia che il Sindaco ha dato nella seduta del Consiglio Comunale dello scorso 23 maggio (la prima seduta in videoconferenza della storia di Latiano): il centro polifunzionale (ex cinema Tanzarella), di aggregazione per giovani, ha un suo soggetto gestore. La commissione incaricata di valutare le candidature pervenute con riferimento all’apposito bando di “Luoghi Comuni” (“Luoghi Comuni” è una iniziativa della Regione Puglia  - promossa dalle Politiche Giovanili e dall’ARTI – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione -  che finanzia progetti di innovazione sociale, proposti da organizzazioni giovanili pugliesi del terzo settore, da realizzare in spazi pubblici) ha selezionato il progetto “Officine 24 – Community Lab”, che vede come soggetto proponente la cooperativa sociale “Impact” e poi un gruppo di lavoro con esperienza e numerosi partners: Scuola Rousseau, Si può fare, Associazione per San Pietro, Pro Loco Latiano, Legacoop, Koreja, Innovaction, Museion, Officina delle idee, Associazione musicale bandistica latianese “Nino Rota”, Idea Radio, Vrije Universiteit Amsterdam, Maff - Museo Archeologico di Francavilla Fontana, Parco archeologico Muro Tenente, EVA - Ecomuseo della Via Appia, Distretto Creativo Puglia Creativa, Last Floor Studio di San Michele Salentino, avv. Mario Presta San Donaci, Studio Ruggiero - Zucchero di Latiano-San Vito, Associazione teatrale Armamaxa di Ceglie  M., Associazione Da bruco a farfalla di Monteroni di Lecce, Apis Apicoltori Pugliesi, Vis Comica Indipendent Film Latiano, Associazione Culturale Teatro Menzatì di Villa Castelli, Associazione culturale World Music Academy di San Vito dei Normanni, Città solidale, Gal Terra dei Messapi, Teatro Pubblico Pugliese. La commissione ha analiticamente valutato: caratteristiche del soggetto proponente (esperienza e professionalità dei soggetti promotori), caratteristiche e qualità del progetto (qualità e coerenza progettuale; impatto sul territorio e sulle comunità di riferimento; valore innovativo del progetto), congruità e sostenibilità del piano economico – finanziario (congruità tra le attività ed il piano dei costi; sostenibilità, follow up e replicabilità del progetto di innovazione sociale).  
Insomma, l’unione ha fatto la forza, mettendo insieme competenze, esperienze e sensibilità diverse. Ora si proseguirà con la fase di co-progettazione, che vedrà impegnati Impact, Comune di Latiano e ARTI Puglia.
Credo proprio che questa notizia possa annunciare bene il nuovo inizio.
Buona Pasquetta… domestica a tutti.    

lunedì 11 novembre 2019

Un’altra primavera.

Ci approssimiamo alle elezioni comunali in un silenzio assordante, che mi preoccupa. Abbiamo un Sindaco uscente, Mino Maiorano, che io ho sostenuto e che sostengo, con il quale ho condiviso ogni scelta strategicamente rilevante del suo mandato.
Questo Sindaco, legittimamente, intende riproporre la sua candidatura quale primo cittadino, esibendo un bilancio del suo operato che  - a mio modo di vedere -  è sostanzialmente positivo.
E’ quindi auspicabile, nell’interesse dei cittadini, che l’elettorato latianese rinnovi il mandato a questo Sindaco? Io penso di si. E, tuttavia, non vedo alcun pericoloso sovversivo tra gli altri candidati Sindaco “in pectore” di cui oggi si parla (tutte, peraltro, personalità già note nell’agone politico locale, o socialmente impegnate): quindi, a mio avviso  - ferma restando la preferenza, naturale, per il “mio” Sindaco -  se un altro tra questi potenziali candidati dovesse essere eletto al suo posto, non ritengo che le sorti di Latiano sarebbero in pericolo. 
E aggiungo: la mia candidatura a Sindaco (per quanto, certamente, divenire Sindaco della propria Città rappresenti, a mio modo di vedere, un onore senza pari) non c’è, anche perché sarebbe poco credibile che una discontinuità dall’Amministrazione – Maiorano (se è questo ciò che si dovesse auspicare) fosse rappresentata principalmente da chi è stato al fianco dello stesso Maiorano; a scanso di equivoci preciso anche che non ci sarà una mia candidatura alle elezioni regionali.
Mi chiedo, però, da un lato, se sia giusto che tutto prosegua così com’è oggi, nell’Amministrazione Comunale di Latiano, e, dall’altro, se sia giusto che non si provi, prima delle elezioni, a fare sintesi tra le diverse risorse che sono disponibili a spendersi per il governo della nostra Città nei prossimi cinque anni.
Io penso che la coalizione che oggi governa la Città di Latiano abbia l’opportunità, con le prossime elezioni, di sottoporre al vaglio dei cittadini un’idea, un programma ed una squadra che possano rappresentare l’evoluzione di quelle ragioni da cui ad un certo punto scaturì la volontà di andare avanti con una coalizione differente da quella che aveva vinto le elezioni nel 2015. Fu, quello, solo spirito di sopravvivenza? Istinto di autoconservazione di parti politiche timorose di sottoporsi al vaglio degli elettori? Non credo. Adesso c’è l’opportunità di dimostrarlo. Oggi si può spiegare che  - per la città -  ne è valsa la pena e che il percorso proseguito insieme ai nuovi alleati si è proiettato su un campo politico più largo di quel solo voto in più che, sulla carta, dal mese di febbraio 2017, l’attuale maggioranza esprime in Consiglio Comunale rispetto alle forze di opposizione.
Ecco perché, a mio avviso, non può proseguire tutto così com’è e deve essere fisiologico un cambio di passo: perché, semplicemente, finora si è governato con una alleanza politica che ha trovato consenso sufficiente in Consiglio Comunale; ora, invece, occorre necessariamente trovare consenso tra i cittadini, dimostrando, se ne si è capaci, che quella alleanza “di palazzo” ha prodotto  - oltre i risultati amministrativi che non si mancherà di elencare e di discutere in campagna elettorale -  anche un consenso politico, fuori e dentro il “palazzo”, ben più ampio: un consenso  - intorno all’idea ed al progetto -  che, a mio avviso, è necessario per affrontare, con spalle larghe, un futuro impegno di governo della città.
A mio modo di vedere  - se davvero vogliamo il bene di Latiano, e se “la politica” (intendo tutto il mondo politico cittadino) vuole provare a recuperare una credibilità messa in discussione da un numero sempre crescente di cittadini -  non si deve puntare a vincere le elezioni con una manciata di voti in più rispetto agli avversari; oggi (cioè prima dell’inizio ufficiale della campagna elettorale) “la politica” deve provare a realizzare quella sintesi necessaria ad aprire una stagione il cui obiettivo non siano le soluzioni ad effetto, la ricerca spasmodica di un consenso volatile, ma l’affidamento sistematico di ogni decisione, e di ogni azione, ad un pensiero lungo.
Se è vero, infatti, come ritengo, che purtroppo il perimetro dell’economia della nostra Città si possa in massima parte, ad oggi, contenere tra le seguenti quattro coordinate: reddito di cittadinanza, emergenza xylella (con aggravante del balzello – ARNEO), destino dell’ex ILVA, cooperazione sociale, ebbene realisticamente non c’è soluzione ad effetto che basti a risolvere la situazione; occorre un piano di interventi proiettato al futuro lungo; occorre iniziare a ragionare, su un tavolo largo, di un sistema – città che oggi non c’è; occorre produrre ricchezza valorizzando, e facendo interagire, ciò che abbiamo; per determinare una condizione di “ricchezza”, quindi di attrattività, occorre preliminarmente stabilire un condiviso concetto di “valore”.
Si tratta, insomma, secondo me, più che di tuffarsi nell’attivismo, di fermarsi a ragionare, dominando le pressioni, ponderando le emergenze, dedicandosi a ciò che è fondamentale in chiave strategica.
Faccio qualche esempio.
L’Amministrazione Maiorano ha intercettato il finanziamento per la Biblioteca Innovativa di Comunità, di ormai prossima inaugurazione presso Palazzo Imperiali; tale progettualità ben si colloca nel solco della valorizzazione dell’asse viario che collega la Chiesa di Sant’Antonio alla Chiesa del SS. Rosario (sul cui asse viario, con diversi interventi, avevano già investito anche precedenti Amministrazioni Comunali); oggi manca un arredo urbano che connoti omogeneamente l’intera area (e c’è già una progettualità in tal senso, prodotta dall’Amministrazione comunale in carica, spesa nell’ambito di un bando al fine di reperire il necessario finanziamento); a mio avviso la prossima Amministrazione Comunale dovrà provare a ragionare sull’interconnessione  - dei vari elementi, delle diverse risorse ed energie ormai concentrate su questa “strada dei musei” -  e sulla conservazione di cotanto patrimonio nonché sulla sua narrazione: non è cosa facile, perché si tratterà di mettere ordine, di sacrificare qualche entusiasmo, di selezionare le opzioni più efficaci e professionali; non ci saranno, probabilmente, nuovi nastri da tagliare ma tutto ciò che è stato realizzato finora  - senza ciò che, sul piano dell’elaborazione culturale, rimane ancora da fare -  rimarrà privo di un destino, di una identità, e sarà condannato a deteriorarsi, a perdersi.
Un altro esempio.
Latiano, grazie ad Amministrazioni Comunali succedutesi alla fine del secolo scorso, vanta una rete importante di fogna bianca; tale canalizzazione va recuperata a piena efficienza attraverso un intervento straordinario di pulizia e di manutenzione; si tratterà di sostenere una spesa, per le casse comunali, che sottrarrà risorse ad altre azioni, forse meno urgenti ed utili per la vivibilità dei cittadini ma sicuramente di maggiore visibilità (del resto: chi si accorge di una pulizia e di una manutenzione  - che pure attende da diversi lustri ed è ormai indifferibile -  da realizzarsi sotto terra?).
Altro esempio ancora.
L’Amministrazione Comunale in carica ha realizzato un numero di assunzioni presso il Comune di Latiano così elevato che non lo si ricordava da decenni; queste assunzioni a malapena suppliscono i pensionamenti degli ultimi due lustri; evidentemente si paga la mancanza di un graduale ricambio generazionale, anche a causa del previgente blocco del turnover; a guardare oggi i diversi Uffici e Servizi comunali, balza agli occhi l’emergenza – Vigili Urbani; occorrerà investire per il potenziamento massiccio del Corpo di Polizia Municipale, affinché si rideterminino condizioni per un capillare e sistematico presidio del territorio in integrazione con le altre Forze dell’Ordine.
Ultimo esempio (ma potrei proseguire a lungo).
Occorre definire la liquidazione dell’azienda speciale “Pio istituto Caterina Scazzeri” e riaprire la struttura (so che l’Amministrazione Comunale in carica si è già attivata in tal senso) completando i lavori di riqualificazione e provando preliminarmente, a mio avviso, a verificare che tipo di contributo alla gestione possa essere offerto dalla Congregazione delle Suore Domenicane Figlie del Santo Rosario di Pompei (magari insieme ad un partner privato professionale selezionato dal Comune di Latiano).
Per fare cose di questo tipo è necessaria una coalizione politica che abbia, lo ripeto, le spalle larghe.
E’ il momento, questo, delle spalle larghe.
E’ il momento, questo, in cui ciascuno deve rinunciare ad un po’ di se stesso, delle sue ambizioni personali, per favorire la costruzione di qualcosa di più grande, di più utile per la nostra comunità cittadina.
Non vedo grandi ostacoli al realizzarsi di tutto ciò.
L’opposizione ha già preso atto, in questi anni, di una sostanziale continuità programmatica tra l’Amministrazione – Maiorano e le Amministrazioni Comunali appena precedenti.
Quindi auspico che ciascuno offra la propria disponibilità a mettersi in discussione, ad aprirsi all’individuazione  - su base pragmaticamente programmatica -  di quel campo largo che c’è ma che gli steccati eretti dai personalismi non lasciano ancora intravedere.
C’è tanto da fare ed una coalizione che vince di un soffio le elezioni, secondo me, non avrà la forza per farlo; anche il dotarsi di una figura professionale di raccordo tra Uffici comunali e Politica (un po’ come fece l’Amministrazione – De Giorgi, che io  - meno consapevole di oggi -  criticai per questo), cosa che secondo me è utile se davvero si intende lasciare alla Politica un ruolo di profondo ed efficace indirizzo, richiede un livello di consenso che  - a voler insistere con questa ansia da competizione, con la logica del dispetto -  alla fine nessuno avrà. Allo stesso modo, penso che sarebbe utile incaricare formalmente un cittadino volontario, capace ed esperto, quale cerimoniere pubblico e per il coordinamento organizzativo, o la direzione artistica, delle manifestazioni pubbliche (perché credo che Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali debbano occuparsi di altro): so che soluzioni di questo tipo susciterebbero sarcasmo, o addirittura scandalo, in una campagna elettorale, come quelle che ci piace fare qui a Latiano, “lacrime e sangue”… ma ci sarà pure qualche buona ragione se a Mesagne le stesse soluzioni già da qualche tempo si attuano.
Mi piacerebbe mettere a disposizione il mio consenso candidandomi  - nell’ipotesi dell’aggregazione di un campo politico largo -  per portare in Consiglio Comunale, con una lista, un gruppo che abbia forte spessore politico e significative competenze professionali: un gruppo che nasca da un reciproco ri-conoscersi, un gruppo in cui trovi protagonismo anche chi si è disimpegnato, un gruppo che abbia cultura e senso di coalizione (che è l’opposto, in una alleanza, del pensiero unico), un gruppo capace di condizionare, un gruppo indisponibile ad ogni prevaricazione, un gruppo, insomma, che sia unione di ciò che oggi è velleitariamente diviso e che, con la schiena dritta e l’occhio vigile, contribuisca in maniera determinante al traghettamento della nostra Latiano verso il futuro che merita.

domenica 13 ottobre 2019

Graziano Zizzi, moderno gigante del popolarismo salentino.

Qualche giorno addietro mi è stato inviato uno dei tanti video commemorativi di Graziano Zizzi, che circolano sul web.
Ho ricordato che il prossimo lunedì 21 ottobre ricorrerà il decimo anniversario della scomparsa del giovane “grande Sindaco” di Latiano.
So che la famiglia, di fronte a diverse proposte, ragionevolmente pervenute anche da parte dell’Amministrazione Comunale attualmente in carica, ha preferito una forma privata della celebrazione di questa ricorrenza, anche al fine di salvaguardare la memoria di Graziano da ogni forma di strumentalizzazione (peraltro nell’approssimarsi delle elezioni amministrative comunali).
Ho apprezzato molto questo intendimento di Giuseppina e, soprattutto, di Pietro.
Conobbi Graziano nel 1991: fu lui ad iscrivermi al movimento giovanile della Democrazia Cristiana (i miei “presentatori” furono Gilberto De Nitto e Michele Panà); pochi mesi più tardi avrei votato per la prima volta in vita mia, alle elezioni politiche del 1992: quelle che anticiparono la rivoluzione giudiziaria, quelle che precedettero la diaspora democristiana.
Io penso che se Graziano fosse venuto a mancare senza mai essere diventato Sindaco di Latiano, staremmo ugualmente a ricordarlo per la sua grandezza (non solo fisica ma anche sociale e politica): l’alta carica ricoperta ha accresciuto la visibilità, non la portata (già alla medesima stregua) della sua testimonianza di vita.
Graziano di destra o Graziano di sinistra?
Graziano, a mio avviso, è stato, piuttosto, “popolare” in tutti i sensi, in ogni istante ed in ogni espressione della sua esistenza: da operatore sociale, da amico, da marito, da padre, da vicino di casa, da lavoratore, da politico (fuori e dentro le sedi istituzionali).
Dietro l’apparente semplicità di Graziano c’era una profonda cultura, non solo politica, che la sua sensibilità rendeva divulgativa (alla portata di tutti), che non provocava soggezione negli interlocutori: anche in questo era la sua grandezza.
La cultura di Graziano era di quelle… che non bastano i banchi di scuola, …e nemmeno la strada.
Molto, certamente, aveva influito il padre, Pietro, con la sua attività, con la produzione letteraria e con le sue frequentazioni: posso testimoniare quanto arricchente possa essere stata, per i “figli”, la vita di Partito di un padre, lo scambio di pensieri e di esperienze incessante con i suoi “Amici”, il confronto sulla “visione delle cose”, la sistematica proiezione “orizzontale” cioè naturalmente protesa al futuro, il fondamentale tramandarsi della memoria (per dire dell’importanza della memoria, ancora oggi, in tempi “social”, in cui si rivendica pure il “diritto all’oblio”: pochi giorni fa si è celebrato il trentacinquesimo anniversario della riapertura al culto della Chiesa del SS. Rosariuo di Latiano; i lavori di recupero di quella Chiesa furono realizzati anzitutto grazie al finanziamento  - di ben trecento milioni di lire -  che fu appositamente erogato dalla Regione Puglia al Comune di Latiano; non ricordavo tale circostanza, o forse non ne ero mai venuto a conoscenza, ma me l’hanno riportata Bruno Montanaro, che fu il principale artefice dell’acquisizione di quel finanziamento, e Vittorio Madama).
Si faceva squadra, fuori e dentro le Istituzioni.
E noi “figli” ci sentivamo parte di quella squadra, anzi lo eravamo effettivamente ed originariamente; quella situazione (nel bene e nel male, verrà da puntualizzare a qualcuno…) inevitabilmente influiva sulla nostra formazione.
Ed a quella “squadra”, o comunque a ciò che ne rimane dopo l’ormai ultraventennale diaspora, si continua ad appartenere, nonostante le divisioni “tattiche” (o comunque determinate da opzioni contingenti) che talvolta viviamo con esternazioni accese (provocate proprio da quella passione che, ancora, ci accomuna).
Qualche mese fa, mentre ero con un mio amico, giornalista e docente universitario, ho incontrato Pietro, il figlio di Graziano; ho invitato quell’amico ad osservare bene quel giovane latianese e gli ho chiesto: “secondo te di chi è figlio?”; pronta la risposta: “di Graziano!” e io, ancora, “…e secondo te, come si chiama questo giovane?”: quasi ovvia la (giusta) risposta: “Pietro!”.
Graziano, allora, è stato “Graziano”  - politico sempre, fuori e dentro le Istituzioni -  in ogni espressione della sua vita: da Consigliere Comunale; da Assessore Comunale ed anche dopo aver rassegnato le dimissioni da Assessore; da candidato al Consiglio Regionale (quando, nonostante una concorrenza agguerritissima, raccolse un consenso personale pressoché inarrivabile, a Latiano); da Sindaco ma anche, lo ripeto, da semplice cittadino.
Giuseppina, in questi dieci anni, ha saputo andare avanti senza Graziano, portandosi Graziano ovunque.
Pietro, lo amo ripetere (e so che Graziano sorriderebbe), è la bella copia estetica del padre ed ha carattere in abbondanza per non subirne il confronto.
Poco prima del 20 luglio scorso, quindi nell’approssimarsi della festa patronale di Santa Margherita – edizione 2019, una mattina sono stato invitato ad una intervista in diretta radiofonica su Idea Radio, per illustrare le iniziative che avrebbero avuto luogo in quella giornata.
Sapevo che si sarebbe parlato del corteo storico di Santa Margherita e dell’inaugurazione di un defibrillatore, presso il parco Pigna, che un gruppo di giovani aveva acquistato, con il ricavato dell’organizzazione di un torneo di calcio intitolato al loro amico Antonio Lamarina, e donato  - in sua memoria -  alla comunità latianese.
Sapevo anche che in studio ci sarebbe stato il mio amico Pierpaolo Di Bello, per il corteo storico di Santa Margherita, e due rappresentanti del gruppo di ragazzi che avevano acquistato il defibrillatore per il parco Pigna.
Io avrei partecipato a quell’intervista telefonicamente.
Quando mi chiamarono, pochi minuti prima di andare in diretta, chiesi alla redazione di Idea Radio chi fosse presente in studio; mi confermarono la presenza di Pierpaolo e mi dissero che, per il defibrillatore, c’erano Pietro Zizzi ed Antonio Natale.
Mi ero fermato ad una piazzola di sosta lungo la Strada Statale per Bari, dove si vede il mare Adriatico dopo gli ulivi ed i trulli; chiesi meglio: “il figlio di Graziano ed il figlio di Pino?”; mi risposero di si; feci l’intervista ma non ero più concentrato; alla fine scesi dalla macchina, pensavo che la vita ci sorprende sempre; pensavo che, se fosse stato eletto Sindaco in quella primavera del 2007, forse Pino Natale non sarebbe diventato il più importante imprenditore sociale del Salento (ed anche oltre), come è adesso; e pensavo che, se non fosse stato eletto Sindaco in quella stessa primavera del 2007, forse Graziano sarebbe ancora qui con noi (dentro o fuori dalle Istituzioni, sempre con la stessa efficacia, sempre con la stessa passione), mai pago di protendere ad una società sempre più giusta: come solo i veri “cavalli di razza” sanno essere.

lunedì 2 settembre 2019

L'impegno... a mantenere le promesse.

Riporto qui di seguito un comunicato stampa dell'Amministrazione Comunale di Latiano, diffuso lo scorso 31 agosto.
 
Con grande soddisfazione dell’intera Amministrazione Comunale, e della maggioranza consiliare che la sostiene, è stata pubblicata, all’Albo Pretorio del Comune di Latiano, la Determinazione di aggiudicazione dei lavori di ristrutturazione ed adeguamento del Campo Sportivo Comunale sito lungo la via per Torre Santa Susanna.
La gara  - espletata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità / prezzo -  è stata aggiudicata all’impresa EL. CAM IMMOBILIARE srls di Ceglie Messapica per un importo complessivo di € 264.771,04.
Sulla ditta EL.CAM IMMOBILIARE srls sono ora puntati gli occhi di tutto il mondo calcistico latianese, ma anche degli appassionati di atletica leggera, per la possibilità di realizzare, con le economie rivenienti dall’aggiudicazione dell’opera, anche una pista di atletica.
La Città di Latiano avrà dunque, auspicabilmente molto presto, il suo campo di calcio in erba sintetica.
L’annuncio di voler realizzare questa importante iniziativa era stato dato poco più di undici mesi addietro  - in occasione del “Galà dello Sport” svoltosi presso il teatro Olmi durante la settimana della Fiera 2018 -  dal Sindaco Mino Maiorano, dal Consigliere Comunale delegato allo Sport, Giovanni Bruno, e dal Presidente del Consiglio Comunale, Gabriele Argentieri.
Oggi quell’annuncio, accolto con grande entusiasmo dal mondo dello sport latianese, si approssima a divenire realtà.
Nei mesi scorsi, in Consiglio Comunale, si è anche provveduto ad individuare un’area pubblica presso la quale poter realizzare una palestra polifunzionale, lungo via Salento: l’impegno del Consigliere delegato allo Sport e degli Assessori all’Urbanistica, Massimiliano Baldari, ed ai Lavori Pubblici, Maria Rosaria Martina, è ora quello di riuscire, nei prossimi mesi, ad affidare un incarico di progettazione di quell’opera, in modo da poter essere pronti ad intercettare finanziamenti mirati alla realizzazione della stessa.

domenica 1 settembre 2019

“Profumi di vendemmia” e… la cooperazione nel nostro destino.

Questa sera la cooperativa “L’Agricola Latianese” apre puntualmente i suoi cancelli a chiunque vorrà partecipare a “Profumi di vendemmia”, la grande festa giunta ormai alla sua diciassettesima edizione.
L’iniziativa della “cooperativa di via Torre” assume quest’anno un significato particolare poiché rinnova il valore della coesione, il senso di una “unione” che “fa la forza”, nell’approssimarsi di un disastro senza precedenti che provocherà la trasformazione di buona parte delle nostre colture e del nostro paesaggio: l’attacco della “xylella fastidiosa”, di cui purtroppo già si vedono i primi effetti nelle nostre campagne, determinerà la necessità di una riqualificazione o di una riconversione dei nostri uliveti.
E se introdurremo nuove colture, dovremo comprendere che ciascuno di noi, da solo, nelle sue “sperimentazioni colturali” (melograno, eccetera), non potrà che rimanere ostaggio di speculatori.
La cooperazione agricola, infatti, ha tradizionalmente protetto i viticoltori e gli olivicoltori latianesi, e dei Comuni limitrofi, dall’aggressività del mercato, consentendo di affrontarlo con la forza dell’“insieme” e non con la debolezza di divisioni individualistiche. 
Se non si vorranno rincorrere i “mediatori” del terzo millennio, elemosinando le loro attenzioni, allora occorrerà non disperdere lo straordinario patrimonio culturale che abbiamo acquisito in decenni di cooperazione: non pensiamo agli “alti e bassi”, che sono insiti in ogni esperienza; pensiamo, piuttosto, a cosa sarebbe stato, delle nostre famiglie, se a partire dagli anni ’60 del secolo scorso non avessimo potuto contare sulla “protezione” delle cooperative.
E “cooperazione” non è sinonimo di poca qualità o di cattiva gestione: ognuno è artefice del proprio destino, certo, ma il “fare insieme” rimane valore incontestabile.
Se decideremo di occuparci di nuove colture, dovremo, quindi, a mio avviso, ragionare collettivamente ed evitare di avventurarci in solitaria: “arrivare per primi” non sempre implica il successo ma, anzi, espone ad incognite che possono essere affrontate, meglio e con maggiore sicurezza, insieme.
Le avversità a cui la storia e la natura espongono la nostra agricoltura contemporanea possono riservare l’avvio di una nuova ed entusiasmante stagione.
La cooperativa “L’Agricola Latianese” è lì, viva e vegeta, a testimoniare che, insieme, ce la si potrà fare anche questa volta.
E questa sera il Presidente Pino Schiena, cooperatore convinto, ufficializzerà una iniziativa che, a mio avviso, segna un destino: la famiglia di Pisso Gaglione, storico Presidente della Cooperativa della Riforma Fondiaria, ha donato ieri alla cooperativa “L’Agricola Latianese” un defibrillatore, proprio in memoria di Pisso, da allocare presso lo stabilimento e da tenere a disposizione, a protezione dei soci e degli operatori.
…Insomma (scusate se, su questo, amo ripetermi): “DA SOLI NON C’E’ STORIA”!