lunedì 21 dicembre 2009

Avanti tutta

Riporto, qui di seguito, il documento, diffuso nei giorni scorsi, con il quale l’UDC ha delineato le condizioni della sua partecipazione a qualsiasi alleanza per le prossime elezioni comunali latianesi.
In vista delle prossime scadenze elettorali, la sezione cittadina dell’UDC intende proporsi per la guida della futura Amministrazione Comunale ed avverte la responsabilità di dare continuità all’esperienza amministrativa che si avvia ormai a conclusione a causa della tragica scomparsa del sindaco Graziano Zizzi.
Tale continuità - a parere dell’UDC - deve compiersi attraverso il percorso che condurrà alla definizione del nuovo programma per il governo della città: a partire da un’analisi di quanto è stato fin qui realizzato e dei progetti definiti ma non ancora attivati, per poi procedere alla definizione di un piano per il definitivo rilancio della nostra Latiano, in tutti i settori.
I naturali compagni di strada potranno essere gli attuali alleati nell’Amministrazione Comunale in carica ma l’UDC non manifesta preclusioni verso gli altri Partiti e Movimenti che dovessero essere disponibili a realizzare un programma nuovo senza rinnegare il lavoro compiuto nel corso degli ultimi anni.
In tal senso l’UDC registra, con soddisfazione, la disponibilità già manifestata da ampi e significativi ambiti della società civile latianese, in ordine alla loro organizzazione in liste civiche che certamente arricchiranno di contenuti il programma della coalizione e che non mancheranno di apportare sano e rinnovato entusiasmo all’attività della futura Amministrazione Comunale.
Sulla base di tali presupposti l’UDC latianese siederà ai tavoli delle trattative politiche.
Latiano, 16 dicembre 2009
IL COMMISSARIO CITTADINO
Giovanni Bruno
IL COMMISSARIO PROVINCIALE
Sen. Euprepio Curto

domenica 13 dicembre 2009

Tra le priorità, l'agricoltura

Riporto, qui di seguito, un comunicato stampa - pubblicato oggi dal "Quotidiano" - firmato da me, dal commissario cittadino dell'UDC, Giovanni Bruno, e dall'Assessore Comunale alle Attività Produttive, Salvatore Zucchero.
L’ormai imminente avvio della campagna elettorale per l’elezione del sindaco e del nuovo Consiglio Comunale, a Latiano, unitamente alla concomitanza con le elezioni regionali, offrono una importante opportunità per alzare il livello del confronto e far giungere alle istituzioni nazionali le istanze del nostro territorio, sempre più inascoltate anche perché poco e male espresse.
Occorre dunque individuare, in questo periodo, le tematiche sulle quali richiamare l’attenzione dei vertici nazionali dei partiti.
L’agricoltura, certamente, rappresenta una questione di estrema rilevanza per le sorti dell’economia cittadina.
Sul tavolo, nazionale e comunitario, si approssimano scadenze determinanti.
Basti pensare che nel 2010 parte il negoziato sul bilancio e sulle nuove priorità dell’Unione Europea, che porterà a ridisegnare l’intervento pubblico per l’agricoltura nel periodo post 2013.
Dal 2010 l’Italia, come gli altri partners europei, dovrà decidere a chi continuare ad erogare i finanziamenti della politica agricola comune (c’è chi, ad esempio, propone di indirizzare gli aiuti solo a quanti hanno la partita IVA ma anche altre soluzioni sono oggetto di dibattito nelle sedi istituzionali).
E poi c’è la questione, sempre aperta, relativa ai debiti INPS, gravati dalle sanzioni connesse sulle quali sarebbe addirittura salvifico, per molte aziende, un intervento governativo.
Nell’immediato, occorre richiamare i nostri parlamentari ad intervenire nell’iter di approvazione della Legge Finanziaria, agevolando l’introduzione di provvedimenti anticrisi, finora previsti per tutti i settori ma non per quello agricolo seppure in presenza di costi produttivi in costante ascesa e di un crollo inesorabile dei prezzi sui campi.
Insomma, sono tante le questioni legate al mondo agricolo, spesso sconosciute ai nostri parlamentari nazionali e che invece richiederebbero azioni sinergiche tra gli stessi, al di là delle rispettive appartenenze partitiche, nell’ottica della salvaguardia dell’economia locale.
Solo a seguito di una decisa inversione di tendenza a livello nazionale e comunitario, si potranno attivare interventi concreti verso il settore agricolo da parte delle Amministrazioni locali.
In termini di capacità di far valere gli interessi territoriali, ci sarebbe probabilmente da imparare molto dalle forze politiche più radicate nell’Italia settentrionale, che sono oggi in grado di esprimere un ministro delle Politiche Agricole competente e, soprattutto, assai sensibile ai problemi della sua gente.
Anche in tema di agricoltura, dunque, urge un Patto per il Mezzogiorno.

domenica 6 dicembre 2009

Si torna a casa!

Mi è stato insegnato che la politica si fa nei partiti. Dopo la decisione di rendermi autonomo dal PdL, ho ritenuto che l’approdo naturale del mio impegno potesse essere solo laddove mi conduce la mia formazione e la tradizione della mia famiglia. Credo che l’UdC, per la sua posizione centrista e democratico-cristiana, rappresenti oggi il luogo dove poter realizzare un percorso finalizzato ad offrire un futuro lungo di sviluppo alla mia città. Peraltro, l’UdC ed il PdL, a conferma della coerenza del mio percorso politico, sono i due partiti italiani che aderiscono alla grande famiglia del Partito Popolare Europeo: solo che, evidentemente, in Italia, c’è chi si colloca nel solco della testimonianza degasperiana cedendo a tentazioni autoritarie e chi non dimentica, invece, i fondamenti del confronto democratico. Riporto, qui di seguito, il comunicato stampa con cui il senatore Euprepio Curto, commissario provinciale del’UdC, ha accolto il mio ingresso nel partito:
“L’Udc di Latiano, che già all’indomani delle consultazioni provinciali si era arricchita di importanti e autorevoli contributi, si rafforza ulteriormente con l’adesione di due personalità di spicco quali Cosimino Albanese e Gabriele Argentieri”. A dichiararlo è il senatore Curto, commissario provinciale dell’Udc brindisina che, alla presenza del commissario cittadino, Giovanni Bruno, ha incontrato i due esponenti politici. “A Cosimino Albanese - ha proseguito Curto - al quale da sempre ho manifestato interesse politico per le sue indubbie qualità umane, acclarate da ripetuti e costanti consensi, e a Gabriele Argentieri, che ho sempre ritenuto una delle intelligenze più vivide dell’intero panorama politico provinciale, va il mio grazie, insieme all’augurio di buon lavoro. Così come, agli amici che già rappresentavano l’Udc, va la mia gratitudine e il mio apprezzamento per l’intelligenza, la disponibilità e l’entusiasmo con cui hanno considerato queste importanti adesioni”. “Sono convinto – ha concluso il commissario provinciale Curto – che la comunità umana e politica Udc su cui la città di Latiano potrà contare, rappresenterà non solo un fattore di crescita ma anche di innalzamento del livello qualitativo della politica latianese e brindisina”. EUPREPIO CURTO, COMMISSARIO PROVINCIALE UDC - BRINDISI

venerdì 4 dicembre 2009

Un anno dopo

Torno ad aggiornare il mio blog dopo giusto un anno. Un anno, nel corso del quale ho cercato di realizzare il mio “impegno”, individuandolo nell’agone politico e proponendomi, nello specifico, come strumento di sintesi tra le diverse energie presenti nel centrodestra latianese, al fine di realizzare una forza politica - il PdL - in grado di offrire alla città un percorso di sviluppo, in ogni campo. La mia disponibilità è stata accolta da molti amici ma non ha incontrato i favori di chi, pur isolato, evidentemente ha goduto e gode del sostegno dei vertici provinciali di quel Partito la cui nascita io, già prima del famoso “discorso del predellino”, avevo più volte auspicato. Ho dovuto quindi prendere atto della mancanza di regole chiare che, in quel Partito, garantiscano la democratica partecipazione (basti pensare che per ben due volte, a marzo e ad ottobre 2009, la maggioranza dei cinque Consiglieri Comunali che si riconoscevano nel centrodestra, nel rispetto delle prerogative riconosciute agli stessi Consiglieri Comunali dallo statuto del PdL, ha proposto ai vertici provinciali il mio nome quale Presidente cittadino. Un solo Consigliere si è sempre opposto a tale nomina. Il risultato è stato che in entrambe le occasioni non è giunta alcuna risposta e tuttora la guida della sezione latianese del PdL è affidata ad una “reggenza” e ad un “comitato promotore” auto-nominatosi). Ho dovuto inoltre prendere atto del tradimento di molte attese che i cittadini, gli elettori del centrodestra in particolare, avevano riposto nel PdL latianese e nazionale, sul piano della efficacia dell’azione politica a fronte dei reali problemi delle famiglie e, soprattutto, sul piano della capacità di mediazione degli interessi e delle esigenze della popolazione locale con le decisioni assunte dal Governo italiano. Le tensioni tra gli onorevoli Berlusconi e Fini, a cui assistiamo in questi giorni, testimoniano peraltro che alla delusione degli elettori corrisponde anche un disorientamento degli stessi fondatori del PdL. Di fronte a tutto questo, ho definito la mia scelta di libertà, di autonomia dal PdL, per affermare il mio pensiero in maniera coerente con i principi a cui sono stato formato e per poter offrire il mio contributo, senza condizionamenti, alla crescita della mia città. Per questo ho firmato, insieme all’amico Cosimino Albanese, il documento che riporto qui di seguito, richiamato domenica scorsa, con grande risalto, dagli organi locali di informazione:
Sin dalla sua fondazione abbiamo creduto che il Partito del Popolo della Libertà potesse rappresentare, anche a Latiano, uno strumento di sintesi fra tradizioni politiche, sensibilità culturali ed interessi sociali diversi, nell’ottica della realizzazione di una forza coesa per il buon governo della città.
Ci siamo impegnati perché così fosse.
Abbiamo anche sollecitato l’individuazione di una persona che, a livello locale, fosse in grado di rappresentare questo ambizioso progetto.
In ben due occasioni, nel corso degli ultimi mesi, la maggioranza dei cinque Consiglieri Comunali che avevano manifestato l’interesse ad aderire al Popolo della Libertà, nel rispetto delle indicazioni statutarie, ha proposto ai vertici provinciali del Partito uno stesso nome per la nomina a Presidente cittadino.
In entrambe le occasioni, a causa della contrarietà di un solo Consigliere Comunale, non è pervenuta alcuna risposta.
Tuttora il Partito del Popolo della Libertà di Latiano ha un direttivo (“comitato promotore”) auto – nominatosi, privo di ogni legittimazione democratica.
Questa azione di chiusura, di continuo ripiegamento, di sistematica negazione del confronto, ha determinato la condizione di isolamento in cui oggi si ritrova il PdL latianese, ormai capace solo di porre in essere tentativi di coinvolgimento della base tanto tardivi quanto inutili e maldestri.
Non ci sentiamo dunque responsabili di tale isolamento - che probabilmente ha la sola funzione di tutelare qualche rendita politica personale - e, soprattutto, non intendiamo divenirne vittime.
Pertanto comunichiamo la nostra decisione di renderci autonomi dal PdL, in modo da poter avviare - in vista della prossima tornata elettorale - un confronto sereno e libero con tutte le forze politiche interessate a stringere un patto per lo sviluppo della nostra città e per il benessere dei suoi abitanti.
L’eccezionalità della situazione richiede scelte che travalichino le tradizionali appartenenze e che, rompendo ogni schema, richiamino tutti i cittadini alla responsabilità ed alla partecipazione.
Rivolgiamo dunque - ai Partiti, ai Movimenti ed alle Associazioni - un appello al dialogo, nell’ottica del bene comune.
Riteniamo che l’UDC possa rappresentare il nostro primo interlocutore naturale, a cui affiancare altre forze politiche che siano libere da condizionamenti e pregiudiziali.
Latiano, 28 novembre 2009
Cosimo Albanese
Gabriele Argentieri