domenica 31 gennaio 2010

Sulla chiusura al traffico di piazza Umberto I

Il tema della chiusura al traffico automobilistico del centro storico della Città, o di parti di esso, ha impegnato le ultime Amministrazioni Comunali senza trovare una soluzione definitiva.
Ritengo dunque opportuno avanzare, in merito, una proposta, come contributo al dibattito generale e, soprattutto, al confronto interno al mio Partito, l’UDC, nella definizione del programma per la futura Amministrazione Comunale.
Non sono d’accordo con la chiusura al traffico, definitiva, di piazza Umberto I e delle vie limitrofe alla stessa.
Convengo invece sulla necessità di valorizzare il centro storico cittadino prevedendo, in tale ottica, la momentanea chiusura al traffico delle sue arterie in concomitanza con la realizzazione di progetti che richiamino un afflusso di pedoni.
A mio avviso, la sfida della futura Amministrazione Comunale, a proposito di valorizzazione del centro storico, starà nel predisporre un piano di attività che non abbiano il carattere della occasionalità ma che, anzi, costituiscano appuntamenti fissi in grado di consentire ai cittadini latianesi, e ad eventuali visitatori, di “appropriarsi” stabilmente di zone suggestive della Città.
Io non penso solo a piazza Umberto I, alla piazzetta capitano d’Ippolito, a via Roma ed a via Santa Margherita.
Penso invece ad un interessamento più ampio, che coinvolga, in senso modulare ed alternativamente, anche le stradine che costeggiano l’isolato della Chiesa Madre, via Attilio Spinelli, via Garibaldi, la zona tra via Scazzeri e via Mustich, gli stessi giardini pubblici in fondo a via Roma.
So che ogni progetto dovrà fare i conti con la disponibilità di risorse da parte dell’Ente Comune però ritengo che, ad esempio, non comporti un esborso economico rilevante organizzare un mercatino mensile dell’antiquariato o un mercatino mensile di prodotti agro-conserviero-alimentari locali (credo che il mercato di prodotti dell’agricoltura locale organizzato dalla Coldiretti e promosso proprio in questi giorni dall’Amministrazione Comunale potrebbe trovare una cornice simbolica e suggestiva proprio nel centro storico di Latiano).
Il coinvolgimento attivo delle associazioni, e delle loro eventuali diramazioni provinciali e regionali, potrà senza dubbio arricchire di contenuti uno sforzo di programmazione di cui, certo, la prossima Amministrazione Comunale dovrà farsi carico, magari affiancandolo ad un ulteriore potenziamento dell’organico dei Vigili Urbani.
Solo così si potrà fare di Latiano, in particolare del suo centro storico, una “vetrina” permanente, aperta a tutti.
Tutto ciò eviterà il ricorso a velleitarie “chiusure” che, in assenza di un chiaro progetto, servono solo a mortificare gli operatori commerciali già presenti nelle zone interessate.

mercoledì 27 gennaio 2010

Una nuova generazione di politici

Tengo molto a condividere con i lettori del mio blog una parte dell’intervento tenuto pochi giorni addietro dal Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nella sua prolusione al Consiglio Episcopale Permanente. Si tratta di un auspicio e contestualmente di un richiamo alla responsabilità, formulato da una autorevolissima voce della Chiesa italiana. Un richiamo che induce alla riflessione e che rende consapevoli della particolare caratterizzazione che deve assumere l’impegno politico dei fedeli laici.
«Confido in un sogno, di quelli che si fanno ad occhi aperti, e che dicono una direzione verso cui preme andare. Mentre incoraggiamo i cattolici impegnati in politica ad essere sempre coerenti con la fede che include ed eleva ogni istanza e valore veramente umani, vorrei che questa stagione contribuisse a far sorgere una generazione nuova di italiani e di cattolici che, pur nel travaglio della cultura odierna e attrezzandosi a stare sensatamente dentro ad essa, sentono la cosa pubblica come importante e alta, in quanto capace di segnare il destino di tutti, e per essa sono disposti a dare il meglio dei loro pensieri, dei loro progetti, dei loro giorni. Italiani e credenti che avvertono la responsabilità davanti a Dio come decisiva per l’agire politico. So che per riuscire in una simile impresa ci vuole la Grazia abbondante di Dio, ma anche chi accetti di lasciarsi da essa investire e lavorare. Ci vuole una comunità cristiana in cui i fedeli laici imparino a vivere con intensità il mistero di Dio nella vita, esercitandosi ai beni fondamentali della libertà, della verità, della coscienza. Cresce l’urgenza di uomini e donne capaci, con l’aiuto dello Spirito, di incarnare questi ideali e di tradurli nella storia non cercando la via meno costosa della convenienza di parte comunque argomentata, ma la via più vera, che dispiega meglio il progetto di Dio sull’umanità, e perciò capaci di suscitare nel tempo l’ammirazione degli altri, anche di chi è mosso da logiche diverse».

sabato 23 gennaio 2010

Interventi contro la crisi economica. A Latiano.

Quando mancano ormai poco più di due mesi alle prossime elezioni Comunali, gli argomenti che tengono banco riguardano soprattutto l'individuazione dei candidati Sindaco. Io preferisco invece proseguire una riflessione sulle problematiche, proponendo quelle che, a mio modesto modo di vedere, possono essere le soluzioni. A dire il vero, però, ogni idea, o provocazione, sembra un sasso lanciato nello stagno poichè, purtroppo, ancora non decolla un dibattito finalizzato alla definizione di programmi improntati a cambiare le sorti della nostra Città. Da una elaborazione comune con altri due amici - Cosimino Albanese ed Enzo Parabita - è scaturito il comunicato stampa che riporto qui di seguito, diffuso oggi agli Organi di Informazione.
In vista dell’ormai imminente campagna elettorale intendiamo proporre, al nostro Partito - l’UDC - ed alla coalizione di cui fa parte, la realizzazione di due interventi urgenti, da inserire nel programma per il governo della Città, finalizzati al rilancio dell’economia locale.
Per ciò che attiene la zona PIP, sulla quale nelle scorse settimane abbiamo già avuto modo di esprimere una proposta (quella del capannone multisettoriale) che ha trovato ampio consenso tra gli operatori artigianali, riteniamo utile prevedere, come priorità anche rispetto ad un ampliamento complessivo della zona, la possibilità di una espansione delle strutture già esistenti.
In tal caso la futura Amministrazione Comunale dovrebbe avviare un’azione di esproprio dei terreni agricoli confinanti e prevedere una riduzione di alcune aree verdi pubbliche ivi insistenti, attraverso una loro riparametrizzazione.
Per ciò che attiene l’assetto urbanistico, ed in considerazione dello stato di forte crisi in cui versa il settore edilizio locale, nel condividere l’azione intrapresa dall’Amministrazione uscente allo scopo di dotare Latiano di un PUG, riteniamo necessario approvare, nelle more dell’adozione di tale documento, piani di lottizzazione che interessino zone di completamento come “mulini a vento”, Biondo, Smargiasso e via Salento.
Questi due interventi potrebbero contribuire, a nostro parere, ad una ripresa dell’economia locale.

domenica 17 gennaio 2010

Non basta accorpare le due cooperative agricole latianesi

Riporto qui di seguito un comunicato stampa diffuso ieri da me e dagli amici Cosimo Albanese ed Enzo Parabita, quale contributo al dibattito per la definizione del programma di governo della Città per i prossimi cinque anni.
Sarà formalizzato nelle prossime settimane, alla presenza del Presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, un protocollo d’intesa tra i rappresentanti della cooperativa della Riforma Fondiaria e della cooperativa L’Agricola Latianese, finalizzato all’avvio di un percorso orientato alla fusione delle due strutture.
Si tratta di un risultato importante, di una prova di responsabilità di cui va dato atto, anzitutto, alle dirigenze delle due cooperative agricole locali.
Ed un merito va riconosciuto anche a chi ha determinato un momento di incontro rivelatosi evidentemente decisivo.
Riteniamo però che la fusione non basti ad imprimere la necessaria svolta positiva da parte dell’economia agricola locale.
Occorre infatti intervenire a monte ed a valle del sistema produttivo, per ottenere risultati efficaci.
La fusione delle due cooperative determina un indubbio risultato sul fronte delle economie di scala nei processi di trasformazione.
Sarà però necessario intervenire anche sulla ulteriore qualificazione del prodotto alla pianta nonché sulla più ampia commercializzazione del prodotto trasformato.
In questa prospettiva riteniamo che l’Amministrazione Comunale possa fare concretamente la sua parte, costituendo una Agenzia che svolga la duplice funzione di orientare i produttori - nei processi di impianto, coltivazione e raccolta - e di supportare la realtà cooperativistica locale nella fase di commercializzazione di olio e vino.
Tale proposta sarà avanzata dai sottoscritti al loro Partito di appartenenza - l’UDC - perché sia discussa in sede di definizione del programma della coalizione in vista delle prossime elezioni comunali.
Cosimo Albanese
Gabriele Argentieri
Vincenzo Parabita

sabato 9 gennaio 2010

Altra priorità: la piccola impresa artigiana

Riporto, qui di seguito, un comunicato diffuso oggi da me e da Cosimo Albanese con una nostra proposta da inserire nei programmi della futura Amministrazione Comunale.
"Nell’approssimarsi della campagna elettorale per l’elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale, riteniamo utile formulare - anche al nostro Partito, l’UDC - proposte da inserire nel proprio programma per il governo della Città e da condividere con gli alleati.
In particolare intendiamo rilanciare una proposta, già approvata dal Consiglio Comunale nei mesi scorsi, in forma di mozione che ha avuto come primo firmatario Cosimo Albanese.
Si tratta della realizzazione di un opificio industriale di circa diecimila metri quadrati, nella zona PIP, possibilmente nella parte di essa più prossima alla Strada Statale 7, attraverso una rideterminazione dei parametri dell’area destinata a verde, per consentire a piccole realtà artigianali latianesi, che attualmente operano con grande disagio nel centro abitato, una degna collocazione in zona artigianale attraverso la suddivisione di tale capannone in venti medie strutture di circa cinquecento metri quadrati ciascuna, da assegnare con apposito bando pubblico.
Si prevede che i costi di realizzazione della struttura ammonterebbero complessivamente a circa 1,6 milioni di euro e quindi il costo di ogni singolo modulo (privo, naturalmente, degli impianti che ognuno realizzerebbe a proprie spese in base alle rispettive esigenze aziendali) non supererebbe la cifra di ottantamila euro, determinando così una convenienza, e soprattutto una fattibilità, sul piano economico per gli operatori interessati.
I costi di progettazione, al fine di determinare un concreto aiuto agli operatori artigiani, non ci sarebbero poiché la stessa dovrebbe essere affidata all’Ufficio Tecnico Comunale.
Non è di minore importanza, inoltre, il fatto che, in un periodo di particolare apprensione da parte degli istituti bancari, l’iniziativa favorirebbe un più agevole accesso al credito da parte del singolo imprenditore artigiano, in quanto garante della realizzazione della struttura dovrebbe essere l’Ente Comunale attraverso il proprio istituto di tesoreria."
Cosimo Albanese
Gabriele Argentieri