lunedì 28 febbraio 2011

Avanti la Società Civile!

L’Associazione “L’isola che non c’è” promuove una petizione popolare per manifestare il dissenso verso la scelta dell’Amministrazione Comunale di approvare un piano di lottizzazione in una delle zone di completamento (Smargiasso) previste dall’ormai datato piano di fabbricazione. In sostanza si esprime l’esigenza, per la Città di Latiano, di dotarsi di uno strumento di regolamentazione, che disciplini gli interventi edilizi possibili e pianifichi lo sviluppo urbanistico per i prossimi decenni, prima di porre in essere nuovi interventi di lottizzazione.

Osservo con attenzione e rispetto tale iniziativa, che giunge peraltro in un momento appropriato, ovvero nell’ambito temporale destinato, dalla normativa vigente, alla presentazione di eventuali osservazioni in ordine al provvedimento autorizzatorio recentemente approvato dalla maggioranza che sostiene la Giunta – De Giorgi.

Il gruppo Udc si è astenuto dal partecipare alla seduta del Consiglio Comunale nel corso della quale è stata approvata la lottizzazione – Smargiasso, sospendendo ogni valutazione nel merito del provvedimento ed intendendo, piuttosto, esprimere il più profondo dissenso verso una condotta che - sull’altare del decisionismo e di uno sbandierato efficientismo - finisce puntualmente per sacrificare ogni forma di dialogo, di ascolto, di coinvolgimento propositivo della Comunità amministrata.

Qualcuno ha tacciato di ambiguità questa nostra presa di posizione, poiché non si è voluto esprimere un chiaro “si” o “no” sulla lottizzazione in zona Smargiasso. Tuttavia noi riteniamo che in tale circostanza - in cui si conferma il comportamento già assunto in passato dall’Amministrazione Comunale (vedere, ad esempio, l’approvazione della variante urbanistica per l’area ex biblioteca comunale), più che esprimersi sugli argomenti forzosamente annotati nell’agenda del Sindaco (non comprendendo ancora l’orizzonte strategico verso cui tende quella stessa agenda politica) - divenga urgente ed improcrastinabile segnare un punto e rivendicare un dialogo, improntato a regole rispettose di tutte le parti, nell’interesse della Città.

Quella dell’Udc è stata una iniziativa che può anche risultare di difficile comprensione per gli osservatori ma che trova ampia legittimazione al cospetto dell’arrogante azione realizzata da chi confonde un mandato popolare con l’investitura a disporre del destino della Città “inaudita altera parte”. Ignorando, peraltro, anche un confronto istituzionale attraverso i preposti organismi di partecipazione.

Dunque l’Amministrazione Comunale sappia che, finché continuerà ad eludere le regole di un corretto, includente, ampio e necessario dibattito politico su temi di rilevante interesse strategico per la Comunità latianese, non troverà nell’Udc un interlocutore interessato al confronto tematico: un’agenda politica gestita male finisce, insomma, per delegittimarsi!

In questo contesto si colloca, opportunamente, l’intervento de “L’isola che non c’è”, a cui probabilmente non mancheranno di aggiungersi altre Associazioni e Movimenti attraverso le forme che riterranno più opportune.

E’ dunque il momento in cui la Società Civile deve fare la sua parte.

E la politica, quella della sede istituzionalmente deputata in ambito locale; la politica che non ha saputo, o voluto, ascoltare prima… ora deve stare a guardare.

Per comprendere. Per crescere. Per migliorarsi. Per meritare, almeno un po’ di più, la Comunità di cui è espressione e sintesi.

Ciò, è ovvio, vale anche per me.

martedì 22 febbraio 2011

La Storia si riconcilia con i Popoli

Non si sa quale possa essere il destino delle rivolte che stanno investendo il mondo arabo. Certo che fa riflettere il credito fino a ieri riservato da alcuni Governi occidentali (…) ai vari raìs che opprimevano, opprimono, o torneranno ad opprimere, i loro rispettivi Popoli.
Oggi l’Occidente è preoccupato dai risvolti economici di queste rivolte che, in taluni casi (come in Libia), possono sfociare in vere e proprie guerre civili. E preoccupa l’ondata di profughi, dai più diversi trascorsi e dalle più diverse provenienze, che potrebbe riversarsi, più copiosa che mai, sulle coste occidentali (che sono poi quelle europee, che sono poi proprio le nostre).
Ciò che però attira maggiormente la mia attenzione è la sensazione diffusa - tra noi che assistiamo ancora una volta ad una guerra, ad una rivolta, ad una lotta per la libertà, comodamente seduti in poltrona - che si sia capovolta l’immagine che avevamo del mondo arabo: il manifestante del Cairo, di Tunisi e di Bengasi ha sostituito lo stereotipo del terrorista fanatico. Nei loro messaggi, soprattutto, i giovani tunisini, egiziani, yemeniti, marocchini e libici rivendicano, anche a costo della vita, diritti e libertà. Queste Persone non sono più disponibili a farsi rappresentare dalle stravaganti ed obsolete immagini dei loro dittatori.
Tutto ciò ricorda un po’ l’esperienza dell’antifiascismo italiano negli anni ’40. La Storia presenta oggi un quadro di civiltà sempre meno divise, di idee che corrono troppo più velocemente di chiunque, anche in Occidente, nutra ancora la presunzione di frenarle, di intrupparle. Questi giovani parlano ai nostri giovani e comunicano la consapevolezza nuova di una generazione non più assoggettabile ai guardiani del Popolo di turno. E’ il 2011! E qualcuno, anche tra i nostri confini, non se n’era ancora accorto.

domenica 20 febbraio 2011

Il pensiero lungo

Qual è il pensiero lungo? Me lo chiedo, sin da quando ho deciso di cimentarmi in politica, cioè da quando ho voluto propormi perchè le mie idee, la mia storia, la mia esperienza, il mio modo di essere non rimanessero più solo mio piccolo patrimonio personale ma partecipassero alla realizzazione di un disegno comune. Insomma, sin da quando ho voluto che la mia soggettività si disponesse, più di prima, per la collettività, accettando il giudizio, il confronto, la verifica... rinunciando alla tentazione di autosufficienza che è poi solo un miraggio nel deserto della solitudine.
Mi suggestiona, il pensiero lungo.
E mentre mi affascina, come ritrovarmi rispettoso visitatore in un grande tempio, mi richiama alla responsabilità. Quasi a dire: "hai voluto essere tra i protagonisti? Hai voluto mettere in gioco il "particulare"? Ora non puoi sottrarti. Questo è il tuo tempo. Tocca a te, per una scelta tua, libera, che ha sollecitato il consenso popolare e si è fatta, quindi, rappresentanza".
E' l'immediatezza di una soluzione necessaria, per superare l'oggi?
Oppure è l'elaborazione di una soluzione per il domani, però con il rischio di non arrivarci proprio, a domani?
E' frutto di un compromesso, il pensiero lungo?
Può essere la soluzione meno peggio? Quest'ultima, non credo.
Il pensiero lungo mi interroga, mi toglie certezze.
Lo ammetto: mi mette in crisi!
Ma non voglio sottrarmi alla complessità della sfida.
Osservo, del resto, il poco, il nulla, gli errori prodotti dalle tante certezze del passato...: una società in ginocchio e disincantata, che però non ha ancora definitivamente perso la determinazione a rialzarsi.
Allora, io che, come tanti, pensavo di avere in tasca ogni "segreto per il successo", mi ritrovo a poter condividere, sul tavolo della definizione di un, necessario, pensiero lungo, i miei dubbi. Attenzione, però: non "i" dubbi ma "i miei" dubbi... quelli che nascono dal mio vissuto e che propongo a modo mio.
Ho, ora, la certezza del dubbio; ho appreso la rispettosità del dubbio. La consapevolezza che il pensiero lungo difficilmente possa nascere dalla solitudine, dalla sordità, dalla miopia. Reputo, peraltro, nemico del pensiero lungo il circoscrivere il dibattito politico alla sola sede rappresentativa poichè ho compreso che, talvolta, la Politica possa trovare più spazio presso altre sedi: i Partiti, i Movimenti, le Associazioni, i luoghi di lavoro, internet... laddove c'è chi si spende, elabora, a prescindere dal ruolo ricoperto.
Ecco che il confronto, la verifica, l'analisi ed il giudizio altrui diventano valore.
Così il dubbio diventa contributo per la definizione di un pensiero. Anche di un pensiero lungo, se l'elaborazione è ampia, comune, aperta, includente.
In tal modo si perde tempo, forse, nell'oggi. Ma si pensa a ciò che vogliamo possa essere, quando non saremo più noi.
E così l'esercizio della responsabilità, nell'ambito delle prerogative democraticamente assegnate, non si fa più onere ma grande opportunità di servizio, oltre i confini della contemporaneità.
E così l'esercizio della responsabilità si fa anche, giova ammetterlo, palestra di vita.

giovedì 17 febbraio 2011

Non partecipare. Per la partecipazione.

Ho diffuso stamattina il seguente comunicato, a firma mia e degli altri componenti il gruppo consiliare comunale dell'UDC - Claudio Ruggiero e Mauro Vitale - per comunicare la nostra decisione di non partecipare, in segno di protesta, alla seduta del Consiglio Comunale che si svolgerà domani, nel corso della quale la maggioranza approverà il piano di lottizzazione in contrada "Smargiasso".

L’Amministrazione Comunale continua a promuovere l’adozione, in Consiglio, di importanti provvedimenti destinati ad incidere sul futuro assetto del territorio latianese.

Dopo aver approvato, a maggioranza, nello scorso mese di luglio, una variante urbanistica relativa all’area ex biblioteca comunale, nella prossima seduta della pubblica assise cittadina, convocata per domani, venerdì 18 febbraio 2011, si proporrà l’approvazione di un piano di lottizzazione in contrada “Smargiasso”.

La convocazione del Consiglio Comunale è avvenuta prima ancora che, sul merito, si pronunciasse la competente Commissione Consiliare, riunitasi solo ieri sera.

Sull’argomento, peraltro, i diversi gruppi politici (anche quelli non rappresentati in Consiglio Comunale) e movimenti civici ipotizzano criteri di approccio differenti: basti pensare che c’è chi condivide il ricorso alle lottizzazioni nelle zone di completamento previste dall’ormai datato piano di fabbricazione, tuttora vigente, ma propone l’applicazione degli indici volumetrici in maniera uniforme su ciascuna di tali zone. Altri affermano la necessità di procedere all’approvazione del PUG – Piano Urbanistico Generale, dotandosi dunque di uno strumento di pianificazione e di regolamentazione prima di porre in essere nuovi interventi di lottizzazione. Altri ancora considererebbero opportuno favorire una fase di ampio ripensamento del destino urbanistico della Città, attraverso la ripresa di un dibattito sul Piano Regolatore Generale.

Di fronte a tanto legittimo interesse dei cittadini sul futuro del loro territorio, ancora una volta l’Amministrazione Comunale evidenzia la volontà di incidere significativamente, in materia urbanistica, senza un adeguato coinvolgimento attivo, propositivo, sia delle forze politiche di opposizione, sia della società civile che peraltro, su temi sensibili e di rilevanza strategica, avrebbe titolo ad interloquire anche nelle sedi istituzionali attraverso i preposti organismi di partecipazione.

Non si comprendono dunque le ragioni politiche del perpetrarsi di un modo arrogante di amministrare la Cosa Pubblica, ostinatamente sordo ai richiami al dialogo e puntualmente determinato ad assumere, in solitudine, provvedimenti per i quali il buon senso consiglierebbe preventive, ed ampie, sessioni consultive.

Al fine di stigmatizzare la forte contrarietà ad un comportamento che non garantisce l’individuazione di soluzioni improntate ad un futuro lungo e sempre più dignitoso per la comunità latianese, il gruppo consiliare comunale dell’Udc - nel sospendere ogni valutazione in ordine ai contenuti del provvedimento di lottizzazione in contrada “Smargiasso” - annuncia la propria decisione di non partecipare, in segno di protesta, alla prossima seduta del Consiglio Comunale.

venerdì 4 febbraio 2011

Azienda Speciale: la proposta dell'UDC

E' stato depositato stamane, presso il Comune, il seguente ordine del giorno proposto da me e dai Consiglieri Comunali Claudio Ruggiero e Mauro Vitale:

In ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento Comunale e dal Decreto Legislativo n. 267/2000, al fine di esercitare facoltà e prerogative proprie e consone allo status di Consiglieri Comunali, si chiede l’inserimento e la calendarizzazione, nei termini regolamentari, del seguente

ORDINE DEL GIORNO:

Nel prendere atto della formalizzazione delle dimissioni dell’on. Antonio Gaglione dal Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Speciale “Pio Istituto Caterina Scazzeri” e nel rilevare il richiamo mosso dallo stesso on. Gaglione in ordine al determinarsi di condizioni per una gestione condivisa, tra maggioranza ed opposizione, di detta Azienda Speciale, altresì allo scopo di definire il fin qui insoluto contraddittorio di carattere economico – giuridico sollevato da siffatta iniziativa, si delibera di revocare l’atto costitutivo della medesima Azienda, approvato a maggioranza dal Consiglio Comunale nella seduta del 22 novembre 2010.

Si impegna l’Amministrazione Comunale, in ossequio della volontà politica già espressa da ampia parte del Consiglio Comunale, a predisporre - nel rispetto della normativa vigente e previo esame delle competenti Commissioni Consiliari - proposta di costituzione di una Azienda Speciale che abbia propria ed autonoma capacità finanziaria e patrimoniale.

Si impegna inoltre l’Amministrazione Comunale a prevedere, nell’atto costitutivo dell’Azienda, al vertice della stessa, in vece del Consiglio di Amministrazione, un Amministratore Unico da individuare attraverso procedura di evidenza pubblica per titoli e colloquio.

martedì 1 febbraio 2011

Nervosismo?

Osservo che, anche nel web, il mio precedente post ha prodotto reazioni rabbiose. …Sarà forse che “il mattone” abbia già dato alla testa? Comunque (per rimanere in tema cinematografico): è tutto come da copione!