lunedì 31 ottobre 2011

Muro Tenente - interrogazione urgente al Sindaco.

Ho depositato stamane, presso l'Ufficio Protocollo del Comune di Latiano, la seguente interrogazione indirizzata al Sindaco e, per conoscenza, al Presidente del Consiglio Comunale.

A norma dell’art. 13 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 95 del 10/10/1996, i sottoscritti Consiglieri Comunali  del gruppo Udc formulano la seguente interrogazione da inserire all’ordine del giorno della prossima seduta della Pubblica Assise Cittadina.

Si apprende, dagli organi di informazione, la notizia delle dimissioni dello studioso olandese prof. Gert Burgers da referente scientifico dell’area archeologica di Muro Tenente.
Sull’argomento, i Sindaci di Latiano e di Mesagne hanno ritenuto di dover intervenire, con lettere pubbliche rivolte all’illustre studioso che da oltre venti anni opera sul sito messapico, per rispondere ad una sua missiva privata.
Auspicio di tutti è che tali appelli non siano stati irrimediabilmente tardivi.
In particolare, il Sindaco di Latiano, facendo riferimento alle «opere incompiute» ed a «qualche ritardo» di cui avrebbe parlato il prof. Burgers nella sua lettera di dimissioni, ne ha imputato le ragioni «esclusivamente alle restrizioni derivanti dai provvedimenti con i quali il Governo centrale ha inteso letteralmente cancellare ogni possibilità di spesa non solo per il nostro Comune ma per tutti gli enti locali».
Il Sindaco di Latiano, nella lettera pubblica indirizzata al prof. Burgers, ha inoltre evidenziato che «le sue richieste di impegno di spesa per il 2011 sono state interamente accolte ed inserite nel nostro bilancio di previsione 2011 e, nonostante ciò, già dal mese di luglio, siamo stati costretti, mio malgrado, a bloccare, momentaneamente, queste, come del resto le spese relative ad ogni capitolo di bilancio, a causa dei rigidi vincoli imposti dal patto di stabilità».
La rilevanza della questione sollevata dalle dimissioni del prof. Burgers, che rischiano di divenire metafora di un superficiale o addirittura evanescente approccio alle attività di elaborazione e promozione della cultura sul nostro territorio, impone una valutazione ponderata, scevra da qualsiasi facile tentazione propagandistica.
E pertanto si ritiene opportuno, in premessa, dare credito alle spiegazioni fornite dal Sindaco di Latiano nella sua missiva pubblica di appello all’archeologo olandese affinché, riconsiderando la propria decisione, ritorni sui suoi passi e confermi la disponibilità alla collaborazione per la salvaguardia e la valorizzazione dell’inestimabile patrimonio storico e culturale di Muro Tenente.
Anche sulla base di tale presupposto, tuttavia, rileva la responsabilità politica di chi non ha saputo, o voluto, condividere con il prof. Burgers, e con tutta l’equipe di archeologi, la necessità di coniugare intenti condivisi ed oggettive difficoltà a realizzarli nella contingenza di una stringente normativa nazionale in materia economica.
Emerge, infatti, una incapacità di comunicazione preventiva, di coinvolgimento sui percorsi possibili, una sterilità rispetto alla identificazione in un progetto culturale complessivo di salvaguardia e valorizzazione della storia della nostra comunità cittadina.
E ciò determina un preoccupante risvolto di carattere generale, se è vero che un popolo che non ha consapevolezza e, conseguentemente, orgoglio della propria storia sia come un albero senza radici, quindi destinato a morire o comunque a non crescere.
Il Consiglio Comunale latianese, nella seduta del 18 aprile 2011, ha approvato il protocollo d’intesa per la istituzione del Parco Archeologico di Muro Tenente. Ora il Sindaco, nella lettera pubblica indirizzata al prof. Burgers, dichiara che tale protocollo non sia stato ancora approvato dall’Università del Salento, che costituisce uno dei partners istituzionali coinvolti. In merito allo stesso documento d’intesa, invece, il Sindaco di Mesagne dichiara che sia ancora all’attenzione della Soprintendenza ai beni culturali (vedere “Quotidiano” del 26 ottobre 2011).
Sulla base di tutto quanto innanzi riportato, si chiede di conoscere:
1.       I contenuti integrali della lettera inviata dal prof. Gert Burgers al Sindaco di Latiano;
2.       L’ammontare delle erogazioni, correlate alle attività dell’area archeologica di Muro Tenente, già prenotate per gli anni 2010/2011 e non ancora pagate, a fronte di interventi effettivamente realizzati, con specificazione delle diverse voci di spesa e delle ragioni che avrebbero determinato i ritardi;
3.       Le ragioni effettive della mancata sottoscrizione del protocollo d’intesa, per la istituzione del Parco Archeologico di Muro Tenente, da parte di tutti gli Enti coinvolti;
4.       Se il Sindaco di Latiano intende assumersi direttamente, e complessivamente, la responsabilità di una gestione, dell’intera vicenda – Muro Tenente, che ha evidenziato sciatteria politica e pressapochismo relazionale, su un fronte che riveste indiscutibile valenza strategica per lo sviluppo della Città di Latiano;
5.       Se è stato sottoscritto il rogito notarile di acquisizione dell’area.
F.to: Gabriele Argentieri, Claudio Ruggiero, Mauro Vitale

domenica 16 ottobre 2011

Occhio al Seminario di Todi.

Il Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel Mondo del Lavoro organizza per domani, lunedì 17 ottobre, a Todi, presso il convento francescano di Montesanto, il seminario “La buona politica per il bene comune”.
All’iniziativa parteciperanno le dirigenze nazionali Cisl, Movimento Cristiano Lavoratori, Acli, Confartigianato, Coldiretti, Confcooperative e Compagnia delle Opere, oltre una cinquantina di personalità provenienti dal mondo accademico, economico, delle fondazioni culturali e bancarie, dell’associazionismo cattolico.
Natale Forlani, portavoce del Forum, ha così illustrato  - in una intervista raccolta dal quotidiano”Avvenire” -  le ambizioni dell’iniziativa: «Non vogliamo assolutamente aggiungere un "partito dei cattolici" a un quadro confuso. Ma certo a Todi dobbiamo pur cominciare a domandarci con quali strumenti le nostre idee, i nostri valori, le nostre proposte possono tornare incisivi nella società e nella politica italiana. Non è nostra intenzione  - ha precisato ancora Forlani -  costruire un nuovo partito cattolico. Non perché sia illegittimo ma perché, nelle condizioni storiche attuali, non è riproponibile. Il nostro obiettivo è allargare il consenso nel mondo cattolico e ragionare sul modo di organizzarlo come domanda di cambiamento della politica». E cambiare la politica è qualcosa di «molto più complesso e ambizioso» che mirare a scomporre gli attuali poli. «Un ciclo si è chiuso, quello della seconda Repubblica, che coincide con Silvio Berlusconi ma che va ben oltre la sua figura. È finito il tempo della politica che si regge sulla intermediazione delle risorse pubbliche in espansione e sullo scambio tra voti e interessi, sulle promesse inattuabili, sull’idea che lo Stato sia in grado di risolvere tutti i problemi».
Da questa situazione, ha concluso il portavoce del Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel Mondo del Lavoro, non se ne esce «con le rivendicazioni territoriali o con quelle di ceti sociali e politici, ma recuperando coesione, solidarietà, unità nazionale e sussidiarietà, cambiando gli stili di vita, revisionando i comportamenti, ridimensionando il peso dello Stato, e rivitalizzando la società». È qui, per il portavoce del Forum, che entrano in gioco i cattolici: che, «anche per il loro radicamento sociale, non possono sottrarsi dal dare il loro contributo».

martedì 4 ottobre 2011

Al bando l'arroganza politica

Abbiamo diffuso, nel corso della giornata odierna, il seguente comunicato stampa, a firma, oltre che mia, degli altri due miei amici consiglieri comunali del gruppo Udc: Claudio Ruggiero e Mauro Vitale. 
Credo che si possa aprire, a Latiano, finalmente, una nuova stagione politica, all'insegna delle larghe intese sui grandi temi che incidono sul futuro del nostro territorio ma contraddistinta dal rispetto per il verdetto popolare che, nella primavera del 2010, ha assegnato ruoli ben precisi  - di maggioranza o di opposizione -  ai diversi schieramenti politici.

Il gruppo consiliare Udc al Comue di Latiano ravvisa la sopravvenuta insussistenza delle condizioni di garanzia istituzionale che, in occasione dell’insediamento del Consiglio Comunale attualmente in carica, avevano determinato l’elezione, alla unanimità, di Salvatore De Punzio quale Presidente della pubblica assise cittadina.
In quella circostanza tutti i gruppi consiliari avevano riposto fiducia in un uomo di lunga esperienza politica, cogliendone la disponibilità manifestata e ritenendolo chiaramente motivato a svolgere un servizio istituzionale che trascendesse lo steccato della sua, contingente, appartenenza politica.
Salvatore De Punzio, tuttavia, non si è dimostrato uomo di garanzia ed, anzi,ha ostentato un costante atteggiamento di controllo e direzione, o sarebbe meglio parlare di sovrapposizione, verso una parte dei gruppi consiliari di maggioranza nonché una sistematica preclusione al rispetto delle ragioni, del ruolo e della dignità delle opposizioni.
Inoltre il Presidente del Consiglio Comunale si è reso responsabile di non aver inserito, all’ordine del giorno dei lavori, argomenti di iniziativa dei gruppi consiliari di opposizione: si pensi alla mozione per la messa in sicurezza del parco Padre Pio, presentata - su impulso dell’Associazione “L’isola che non c’è” - nel mese di aprile 2011 ed ancora non discussa.
E si pensi anche alla mozione, presentata dai gruppi consiliari dell’opposizione nello scorso mese di luglio ed ancora non calendarizzata, per l’assegnazione dei contributi alle Associazioni sportive finalizzati alla iscrizione ai rispettivi campionati agonistici.
Il Presidente del Consiglio, altresì, ha perpetrato un atteggiamento arrogante ed insensibile allorquando si è trattato di individuare le date e gli orari di svolgimento delle sedute: basti notare che la pubblica assise cittadina latianese è stata convocata, nell’ultimo anno, quasi sempre di mattina e nella giornata del lunedì, senza considerazione alcuna per i ripetuti appelli, dell’opposizione, a corrispondere alle legittime aspettative di tanti cittadini che avrebbero potuto assistere più agevolmente ai lavori consiliari se gli stessi si fossero svolti nelle ore pomeridiane.
Tutto ciò ha evidenziato sia la grave lesione dei diritti di libertà di espressione dei consiglieri comunali di opposizione, sia un inutile, quanto tracotante, atteggiamento assistenziale nei confronti di almeno una parte della maggioranza.
Il gruppo consiliare Udc ritiene pertanto di doversi attivare per la presentazione di una mozione di sfiducia al Presidente del Consiglio Comunale, Salvatore De Punzio.
Nei prossimi giorni il gruppo consiliare Udc provvederà a contattare tutte le componenti, di maggioranza e di opposizione, per la comune definizione, e la sottoscrizione, di un documento in tal senso.
Ci si aspetta una prova di coerenza da parte degli altri gruppi di opposizione ed un segnale di libertà e di modernità da parte dei Consiglieri Comunali di maggioranza.
Ai sensi del comma 2 dell’articolo 25 del vigente Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale di Latiano, la revoca del Presidente deve essere motivata e non è efficace se contestualmente il Consiglio non provvede alla nomina del nuovo Presidente.
Il gruppo consiliare Udc si dichiara disponibile, sin da oggi, a contribuire alla elezione di un nuovo Presidente del Consiglio Comunale individuato tra gli eletti nelle liste che hanno sostenuto la elezione del Sindaco Antonio De Giorgi.
F.to: Gabriele Argentieri, Claudio Ruggiero, Mauro Vitale.