domenica 25 dicembre 2011

Levare alto i pensieri. Stellare forte la notte. Auguri a tutti!

Come formulare auguri “pubblici” in questo tempo carico di ansie e di incertezze, quando anche chi avverte la responsabilità del suo essere, almeno un po’, “pubblico” non riesce ancora a scorgere un bagliore di alba nell’imbrunire in cui ci siamo cacciati?
La percezione di inadeguatezza non preclude tuttavia la possibilità di mutuare le ispirazioni dai “grandi veri”, da chi sa, o seppe, farsi sia faro sia sentinella per la comunità.
Il poeta Mario Luzi (1914 – 2005), nella sua lirica “Siamo qui per questo”, scritta alla fine del 1997, si richiama a Giorgio La Pira, sindaco di Firenze dal 1951 al 1958 e poi ancora dal 1961 al 1965, con queste parole: “levò alto i pensieri, stellò forte la notte…”.
Quando ormai l’omologazione culturale rischia di prendere il sopravvento, quando la superficialità assurge a cifra di ogni approccio, quando mollare tutto sembra più ovvio che resistere, “levare alto i pensieri” è forse una delle missioni di noi uomini d’oggi: significa andare controcorrente; significa non avere paura di sognare contromano; significa agire nel tessuto profondo dello stare insieme, dell’essere “comunità”.
“Stellare forte la notte” è il tema biblico di Isaia, che ha ispirato generazioni di pensatori e di artisti, fino alle vibranti parole con cui ci ha lasciati Giuseppe Dossetti (“Sentinella quanto resta della notte?”, alla commemorazione di Giuseppe Lazzati, nel 1994).
Forse oggi non siamo chiamati soltanto a raccontarci, a lamentarci, a dirci le cose che non vanno, quanto, piuttosto, a stellare forte la notte. Forse dobbiamo cambiare, per essere finalmente noi stessi, nel tempo che ci è dato. Forse abbiamo bisogno di uscire dal chiacchiericcio e dalla lamentazione in cui, comodamente, ci costringiamo. Proviamo, allora, a stellare forte la notte. Sforziamoci di avvertire, ciascuno nel piccolo del suo quotidiano, questa missione e questa responsabilità: è improbabile che, così facendo, si possa far andare le cose peggio di come sono andate fino ad oggi. Forse, anzi, andrà meglio: perché più laboriosità non ha mai fatto male a nessuno. Almeno riacquisteremo dignità verso noi stessi e verso la nostra storia, in questo tempo, per noi irripetibile, che ci è dato di vivere.
Non vado oltre, perché tengo a formulare, a tutti, gli auguri di ogni bene, comunicando semplicemente il mio sentire e l’auspicio di un domani migliore.
E chiudo, allora, riportando un frammento, illuminante, di un celebre discorso (dal titolo: “Per la salvezza delle città di tutto il mondo”), tenuto da Giorgio La Pira, al Convegno dei Sindaci delle città capitali di tutto il mondo, il 2 ottobre 1955 a Firenze.
«La crisi del nostro tempo  - che è una crisi di sproporzione e di dismisura rispetto a ciò che è veramente umano -  ci fornisce la prova del valore, diciamo così, terapeutico e risolutivo che in ordine ad essa la città possiede. Come è stato felicemente detto, infatti, la crisi del tempo nostro può essere definita come sradicamento della persona dal contesto organico della città. Ebbene: questa crisi non potrà essere risolta che mediante un radicamento nuovo, più profondo, più organico, della persona nella città in cui essa è nata e nella cui storia e nella cui tradizione essa è organicamente inserita. E prima di finire questo discorso sul valore delle città per il destino della civiltà intera e per la destinazione medesima della persona, permettete che io dia un ammirato sguardo d'insieme alle città millenarie, che, come gemme preziose, ornano di splendore e bellezza le terre dell'Europa e dell'Asia. Signori, ci vorrebbe qui, per parlare di esse, il linguaggio ispirato dei profeti: di Tobia, di Isaia, di Geremia, di Ezechiele, di San Giovanni Evangelista. Per ciascuna di esse è valida la definizione luminosa di Pèguy: essere la città dell'uomo abbozzo e prefigurazione della città di Dio.»

venerdì 16 dicembre 2011

“Scenari” si interroga sulla Sanità.

L'associazione culturale “Scenari”, di cui sono tra i fondatori, organizza, per lunedì prossimo, 19 dicembre, alle ore 17 presso la sala conferenze del polo universitario dell’ex Ospedale “Di Summa” in Brindisi, un incontro pubblico sui temi del "Riordino della Sanità brindisina" per effetto delle misure di riorganizzazione previste dal Piano di Rientro. Si confronteranno il Consigliere Regionale (e Responsabile Sanità del PD Puglia) Pino Romano, il Direttore Generale dell'ASL di Brindisi Paola Ciannamea ed il Segretario Generale della CISL FP di Brindisi Aldo Gemma. Il dibattito sarà moderato dal Direttore del periodico “Scenari”, Enzo Lezzi. Le conclusioni dei lavori saranno svolte dal Segretario Generale della CISL di Brindisi, Corradino De Pascalis. Data la forte incidenza, degli argomenti che saranno oggetto di trattazione, sul vissuto quotidiano delle persone che vivono nella Provincia di Brindisi, ed in considerazione della autorevolezza degli interventi in programma, ritengo che si tratti di una iniziativa degna di notevole considerazione.