giovedì 21 aprile 2011

Un parco più sicuro. E’ chiedere troppo?

Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale è stata depositata la seguente mozione firmata, oltre che da me, dai consiglieri comunali Claudio Ruggiero, Mauro Vitale, Salvatore Zucchero, Cosimo Rubino, Giuseppe Natale e Angelo Caforio. Tale iniziativa, di cui ha già parlato nella scorsa settimana La Gazzetta del Mezzogiorno, è stata sollecitata dall’associazione “L’isola che non c’è”, sempre puntuale negli interventi, che prosegue anche in tal modo il suo meritorio impegno per il recupero degli spazi pubblici e la loro piena appropriazione da parte dei cittadini. La mozione, a mente del vigente Regolamento comunale, sarà discussa nella prossima convocazione della pubblica assise cittadina. Nel frattempo, anche in considerazione della risonanza offerta, alla problematica di cui trattasi, dagli organi di informazione, sarebbe auspicabile poter già registrare qualche intervento risolutorio da parte dell’Amministrazione Comunale.



Ai sensi dell’articolo 15 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale di Latiano n. 95 del 10.10.1996, i sottoscritti Consiglieri Comunali propongono - al vaglio della Pubblica Assise Cittadina - la seguente mozione, da discutere con i caratteri dell’estrema urgenza.


PREMESSO


che venerdì 8 aprile 2011, nei pressi dell’area del Parco Padre Pio, si è verificato un grave incidente in cui è rimasto coinvolto un ragazzo dell’età di dodici anni, investito da un’automobile in transito;


che presso il Parco Padre Pio si registra quotidianamente una elevata affluenza di minori, la cui sicurezza è messa in pericolo dalla immediata contiguità, dell’area ludico – ricreativa, alla sede stradale;


CONSIDERATO


che l’Associazione “L’isola che non c’è”, sempre sensibile alle problematiche sociali latianesi, ha invitato le forze politiche locali - anche attraverso i mezzi di informazione - a promuovere l’immediata realizzazione di interventi finalizzati alla messa in sicurezza del Parco Padre Pio e, in particolare:


- il rifacimento della recinzione perimetrale del Parco;


- la collocazione, lungo le vie adiacenti il Parco, di opportuna e visibile segnaletica che indichi l’attraversamento di bambini;


- la verifica dello stato di conservazione delle attrezzature ludiche (scivoli, giostre,etc.) presenti nel Parco e la sostituzione di quelle che risultano essere danneggiate e, quindi, pericolose;


RITENUTO


di condividere lo spirito ed il merito dell’iniziativa di sensibilizzazione promossa dall’Associazione “L’isola che non c’è”;


SI PROPONE


l’adozione del seguente dispositivo da parte del Consiglio Comunale:


Dare impulso all’Amministrazione Comunale per la realizzazione dei seguenti interventi urgenti presso il Parco Padre Pio:


· rifacimento della recinzione perimetrale del Parco;


· collocazione, lungo le vie adiacenti il Parco, di opportuna e visibile segnaletica che indichi l’attraversamento di bambini;


· verifica dello stato di conservazione delle attrezzature ludiche (scivoli, giostre,etc.) presenti nel Parco e la sostituzione di quelle che risultano essere danneggiate e, quindi, pericolose.

mercoledì 20 aprile 2011

Dalla parte di chi crea occupazione.

Il gruppo consiliare Udc al Comune di Latiano - composto, oltre che da me, da Claudio Ruggiero e Mauro Vitale - ha diffuso stamane il seguente comunicato stampa.



Ampio dissenso è stato espresso, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale, dal gruppo consiliare Udc in merito al nuovo Regolamento per l’assegnazione delle aree nella zona Pip.


Nel complesso, il documento proposto dall’Amministrazione, ed approvato dalla maggioranza, ha rappresentato un adeguamento alla normativa vigente.


Pochi, dunque, sono stati i margini per una valutazione politica e, laddove ciò è stato possibile, non si è potuto che rilevare la scarsa sensibilità dell’Amministrazione Comunale verso i problemi atavici che affliggono l’imprenditoria locale, costretta a confrontarsi con una concorrenza inserita in ben altri contesti infrastrutturali, aggravati da una contingente crisi generalizzata dei mercati.


In particolare, l’Amministrazione ha modificato il vecchio Regolamento proponendo di abbassare da cinque a tre anni la possibilità di rateizzazione degli importi dovuti da chi acquisisce il diritto sulle aree.


Nonostante le rimostranze dei consiglieri Udc - Claudio Ruggiero, Gabriele Argentieri e Mauro Vitale - i quali avevano proposto di tenere ferma la possibilità di salvaguardare il previgente termine, la maggioranza ha approvato il Regolamento, respingendo la proposta più favorevole per gli operatori commerciali, e accogliendo invece favorevolmente il principio, espresso dall’Amministrazione, in base al quale la rateizzazione in cinque anni non sia sostenibile per esigenze tecnico – ragionieristiche, poiché entro quell’arco temporale il Comune è impegnato, ex lege, al pagamento delle aree oggetto di esproprio e, pertanto, dagli assegnatari delle aree si debbano esigere termini più ristretti.


Si tratta, evidentemente, di un approccio ideologico che il gruppo Udc contesta e rigetta, nella convinzione che l’Ente pubblico debba sempre usare - verso il privato che investe e crea sviluppo, nuova occupazione - condizioni più favorevoli ed, anzi, incentivanti.

martedì 19 aprile 2011

Sottopasso in contrada Tanusci (passaggio a livello di via Martin Luther King): per noi il recupero sarebbe stato meglio della chiusura.

Nella seduta del Consiglio Comunale svoltasi ieri pomeriggio, in riferimento allo studio di fattibilità delle opere sostitutive per la chiusura di quattro passaggi a livello, proposto da Ferrovie Italiane, il gruppo Udc, nel dare atto della rilevanza e dell’interesse degli interventi previsti, non ha ritenuto di poter esprimere il proprio voto favorevole.


E ciò anche dopo aver ricevuto assicurazioni in ordine al condizionamento, dell’intera operazione, alla realizzazione di un passaggio pedonale che consenta di proseguire la tradizione dei pellegrinaggi a piedi, a Cotrino, da via Oria: opera, questa, originariamente non prevista nel progetto presentato dalle Ferrovie ma fortemente auspicata dall’Udc e voluta dallo stesso Sindaco Antonio De Giorgi.


Il gruppo Udc ha anche chiesto, ed ottenuto, l’inserimento - nel dispositivo della deliberazione approvata dalla pubblica assise cittadina - dell’impegno a non far gravare in alcun modo o misura, sul bilancio comunale, il costo degli interventi da realizzare (che, pertanto, saranno a totale carico delle Ferrovie).


Il motivo della non adesione dell’Udc al progetto complessivo, già sommariamente da me descritto nel precedente post, risiede nel non accoglimento della nostra proposta di stralciare il passaggio a livello di via Martin Luther King. In sostanza il gruppo Udc ha sottolineato l’utilità del sottopasso - aperto al traffico dall’Amministrazione – Zizzi, realizzato dall’Amministrazione – d’Ippolito e costato all’incirca settecentomila euro - in particolare per gli operatori della zona Pip e per tanti agricoltori.


La nostra proposta non è stata accolta dalla maggioranza (il Sindaco ha sottolineato che l’intervento finanziato dalle Ferrovie fosse condizionato alla chiusura di tutti i quattro passaggi a livello) e dunque, nonostante un giudizio complessivo di apprezzamento, non abbiamo ritenuto di poter esprimere la nostra totale adesione attraverso il voto favorevole.

martedì 12 aprile 2011

Passaggi a livello. Una decisione importante.

Ho partecipato, ieri pomeriggio, ad una riunione della Commissione Consiliare “Urbanistica”. Tra gli argomenti all’ordine del giorno vi è stata la proposta di soppressione dei quattro passaggi a livello (contrada Cupa, via Martin Luther King, via Francavilla, via Oria) e la presa d’atto del progetto di realizzazione di infrastrutture viarie proposto, e finanziato, dalle Ferrovie dello Stato.


In sostanza le Ferrovie propongono la realizzazione, a loro spese, di ponti e sottopassi in cambio della autorizzazione a chiudere i passaggi a livello. Si tratta di un rapporto che, a Latiano, ha già prodotto, in passato, la strada, con carreggiata per autoveicoli e passaggio pedonale – ciclabile, in contrada Biondo (la bella strada, insomma, che collega la stazione ferroviaria a via vecchia Mesagne).


Il progetto proposto questa volta dalle Ferrovie dello Stato, in estrema sintesi, consiste nella realizzazione di un ponte che superi il tratto ferroviario nei pressi del passaggio a livello in contrada Cupa e raggiunga il prolungamento di via vecchia Mesagne in corrispondenza della strada (lungo la quale è ubicato il campetto ANSPI) che poi confluisce sulla provinciale Latiano – Mesagne.


Altra opera proposta è un sottopasso all’altezza dell’attuale passaggio a livello di via Francavilla e la realizzazione di un percorso per autoveicoli, con passaggio riservato pedonale – ciclabile, che, costeggiando la linea ferroviaria dal lato “extramurario”, giunga al Monastero di Cotrino.


L’Assessore comunale all’Urbanistica, Antonio Distante, ha spiegato che le Ferrovie si propongono per la realizzazione di tali opere a condizione che il Comune autorizzi la chiusura di tutti i quattro passaggi a livello.


Lo stesso Assessore, inoltre, intervenuto alla riunione della Commissione insieme al Responsabile dell’Ufficio Tecnico, ha spiegato che il Sindaco avrebbe già chiesto ai rappresentanti delle Ferrovie dello Stato - in aggiunta al progetto dagli stessi elaborato, e per il quale c’è già la disponibilità del finanziamento - la realizzazione di un accesso pedonale che consenta di salvaguardare la tradizione dei pellegrinaggi a piedi, di devozione alla Madonna di Cotrino, anche da via Oria (poiché l’accesso pedonale al Monastero, da via Francavilla, sarebbe, appunto, garantito).


La proposta avanzata dalle Ferrovie dello Stato risulta certamente interessante, poiché mirata a contribuire alla sicurezza ed alla maggiore speditezza del traffico ferroviario ma anche del transito su gomma.


Io, sulla base degli elementi acquisiti in Commissione (anche planimetrie e fotogrammetrie), proporrò una riflessione al mio Partito, in particolare al gruppo consiliare a cui mi onoro di appartenere, al fine di favorire una consapevole determinazione, in merito, nella prossima seduta del Consiglio Comunale (in programma per lunedì 18 aprile, a partire dalle ore 15,30).


Solo due questioni, al momento, suscitano in me qualche perplessità: la necessità della garanzia di un passaggio pedonale per i fedeli che vorranno continuare a raggiungere il Santuario di Cotrino da via Oria e l’opportunità di salvaguardare il sottopasso, già realizzato ed attualmente attivo, in corrispondenza del passaggio a livello di via Martin Luther King, che collega la zona PIP al centro abitato.


Ce n'è abbastanza, dunque, per una riflessione attenta e per una, conseguente, decisione importante.

giovedì 7 aprile 2011

Domenico Mennitti: un galantuomo.

«Nei sette anni da sindaco ho ridato dignità all’istituzione comune e a ciascuno dei cittadini. Ora a 72 anni voglio dare alla mia persona il tempo delle passioni di sempre, scrivere e leggere». Domenico Mennitti, sindaco di Brindisi, già parlamentare nazionale ed europeo, così ha anticipato la sua volontà di dimettersi. E lo farà nel corso del vertice annuale dell’Anci, l’associazione che riunisce tutti i rappresentanti dei Comuni d’Italia, che quest’anno avrà luogo a Brindisi nel prossimo mese di ottobre. Quella circostanza, ha spiegato Mennitti, «è il punto più alto dell’azione svolta in questi anni dall’Amministrazione comunale brindisina. È la più vasta rappresentanza delle istituzioni locali: giungeranno in città anche ministri e forse il Capo dello Stato. Quella è l’occasione che secondo me simboleggia la restituzione della dignità politica alla città. Nel passato alte cariche dello Stato in visita a Brindisi, vi restavano il minimo indispensabile. Oggi chi vi giungesse vi può restare, intrattenersi con i suoi amministratori e tutti i cittadini. Il Comune e i brindisini hanno riacquistato dignità. Non scordiamo che abbiamo vissuto momenti di straordinaria emozione in questi anni, a cominciare dalla visita del Santo Padre, Benedetto XVI. Dopo tutto ciò – ha proseguito Mennitti - che io resti alla guida della città, o subentri un altro, che importanza può avere? Ve lo dico subito. Penso sia giunto il momento che chi mi succederà sia espressione del tempo, che comprenda e gestisca le manifestazioni che il nuovo mondo propone. Sono rientrato a Brindisi - ha concluso - ad un’età che non ci si presenta da candidato sindaco. Per sette anni, dalla mattina alla sera, senza sosta, ho affrontato ogni emergenza. E sono riuscito anche a trasmettere un’idea di città con l’aspirazione ad un futuro di rinascita. Dal mondo del porto, a quello urbanistico della città che si affaccia sul mare, lo spostamento dell’economia dal preponderante ruolo dell’industria ad altri settori come l’agricoltura. E oggi Brindisi sta recuperando la qualifica di città d’arte e di cultura. Il tempo non è quello stabilito da una legislatura. E in politica non è più il tempo di entrarvi con successo, ma di uscirne con dignità, nel momento migliore. Non intendo farmi tirare per la giacca e sentirmi dire che il tempo è finito e bisogna lasciare».


A mio avviso è, questa di Mennitti, una lezione di stile per chi, tra le nuove generazioni, si propone per l’impegno politico.