mercoledì 29 gennaio 2014

Verso lo “ius soli”

E’ stata depositata stamane, presso l’Ufficio Protocollo del Comune di Latiano, la seguente nota, indirizzata al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale, a firma mia e di Mauro Vitale in qualità di componenti il gruppo consiliare UDC.

Apprendiamo, dalla segnalazione di un blogger locale (http://www.latianoitaca.blogspot.it), l’interessante iniziativa “Io come tu”, promossa congiuntamente dall’Unicef e dall’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani in occasione della Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, di sensibilizzazione al riconoscimento della cittadinanza a tutti i bambini, di origine straniera, nati in Italia.
Questa iniziativa, tra diffusi consensi, ha incontrato l’apprezzamento ufficiale del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Attualmente il diritto di cittadinanza, nel nostro Paese, è fondato sull’istituto dello “ius sanguinis”, cioè viene mantenuta la cittadinanza originaria dei genitori, anziché sullo “ius soli” secondo cui è cittadino originario chi nasce sul territorio dello Stato indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori. 
Dunque ancora oggi, purtroppo, il minorenne che nasce in Italia da genitori residenti e non cittadini diviene titolare soltanto di permesso di soggiorno temporaneo, che deve essere rinnovato dai familiari fino alla maggiore età.
Nella consapevolezza che il tema della integrazione dei cittadini stranieri costituisca un impegno su cui si gioca il futuro degli Stati Europei  - e con l’auspicio di un prossimo intervento, in materia di riconoscimento della cittadinanza, da parte del legislatore nazionale -  riteniamo che il Consiglio Comunale latianese possa concedere, come atto simbolico, la cittadinanza onoraria a tutti i bambini di origine straniera, nati in Italia, che vivono e risiedono nel territorio della nostra Città.
Si tratterebbe di un atto di indubbio valore civile.
Alleghiamo alla presente la bozza della deliberazione da sottoporre al vaglio del Consiglio Comunale, tratta dal portale dell’Unicef.

lunedì 27 gennaio 2014

Non restare indifferenti

Abbiamo letto un po’ tutti il diario di Anna Frank, scritto durante la Seconda Guerra Mondiale da una ragazza ebrea tedesca mentre, con la sua famiglia, si nascondeva dai nazisti. Anna Frank morì in un campo di concentramento nel mese di marzo 1945. Nella Giornata della Memoria dell’Olocausto, voglio proporre uno tra i tanti brani di quel diario che oggi aiutano a non restare indifferenti.

sabato 15 luglio 1944
« "la gioventù, in fondo è più solitaria della vecchiaia." Questa massima, che ho letto in qualche libro, mi è rimasta in mente e l'ho trovata vera; è vero che qui gli adulti trovano maggiori difficoltà che i giovani? No, non è affatto vero. Gli anziani hanno un'opinione su tutto, e nella vita non esitano più prima di agire. A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio. Chi ancora afferma che qui nell'alloggio segreto gli adulti hanno una vita più difficile, non si rende certamente conto della gravità e del numero di problemi che ci assillano, problemi per i quali forse noi siamo troppo giovani, ma ci incalzano di continuo sino a che, dopo lungo tempo, noi crediamo di aver trovato una soluzione; ma è una soluzione che non sembra capace di resistere ai fatti, che la annullano. Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l'avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l'ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili.»

domenica 19 gennaio 2014

Dalla Regione Puglia, contributi agli oratori (dei Comuni fino a 15.000 abitanti)

Con Determinazione del Dirigente dell’Ufficio Gestione Opere Pubbliche della Regione Puglia, n. 712 del 2 dicembre 2013, è stato approvato l’avviso pubblico per la presentazione di domande per l’acquisizione di finanziamenti finalizzati all’adeguamento alle norme di sicurezza, all’eliminazione delle barriere architettoniche ed all’ampliamento degli oratori parrocchiali. Le risorse disponibili ammontano complessivamente a cinquecentomila euro. Destinatari dell’avviso sono gli Enti pubblici e privati che gestiscono oratori annessi a Parrocchie, o a luoghi di culto, situati in Comuni della Regione Puglia con meno di 15 mila abitanti (per l’accertamento di tale requisito si farà riferimento ai risultati del censimento ISTAT del 2011, che a Latiano “fotografa” 15.045 abitanti).
Il provvedimento, correlato alla Deliberazione della Giunta Regionale n. 852 del 3 maggio 2013, denota sensibilità verso strutture che costituiscono tra i pochi punti di riferimento educativi presenti nei Comuni. E si comprende l’esigenza di determinare criteri per l’allocazione delle esigue risorse disponibili (cinquecentomila euro sono infatti una cifra oggettivamente ragguardevole ma certo non sufficiente a soddisfare le necessità di tutti gli oratori pugliesi). Probabilmente, peraltro, il finanziamento origina da fonti già preferenzialmente indirizzate verso le realtà locali più piccole.
Tuttavia sarebbe interessante sapere se, e come, la Regione Puglia intende volgere attenzione anche verso gli oratori dei Comuni più popolosi (che generalmente presentano dinamiche sociali più complesse, con ampie fasce di cittadini dimenticati ed esclusi da ogni considerazione). Ciò alla luce della particolare valenza di queste strutture in contesti urbani che talvolta, purtroppo, offrono opportunità educative (e di sana socializzazione) in misura inversamente proporzionale alla loro consistenza demografica.

giovedì 16 gennaio 2014

Tasi e Imu: urgenti correttivi per non soffocare i Comuni. L’allarme dell’ANCI

Piero Fassino, Sindaco di Torino e Presidente dell’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha indirizzato nei giorni scorsi una nota ai Capigruppo del Senato ed a tutti i Senatori chiedendo loro di “attivarsi” affinché, nella norma correttiva che prevede la possibilità di innalzare le aliquote Tasi e Imu di un massino dello 0,8 per mille, “si individuino le risorse da assegnare ai Comuni” come compensazione rispetto ai minori introiti che deriverebbero dall’applicazione del nuovo regime sull’imposizione immobiliare.
Ripercorrendo le tappe della vicenda, Fassino ricorda che il regime delineato nella Legge di Stabilità “non garantirà ai Comuni di poter beneficiare delle medesime risorse di cui hanno disposto nel 2013”.
Al momento, ribadisce il Presidente dell’Anci, il confronto con l’esecutivo ha portato a garantire la copertura finanziaria delle detrazioni applicate nel 2013, “attraverso la possibilità di prevedere l’innalzamento delle aliquote Tasi ed Imu sino al massimo di un totale dello 0,8 per mille”. Ma, prosegue Fassino, “rimane ancora del tutto irrisolta la questione principale”, relativa alla riduzione delle risorse su cui i Comuni potranno contare nel 2014, visto il minore gettito. Si tratta di “più di un miliardo”, dice Fassino.
Da qui la richiesta ai Senatori di attivarsi urgentemente, in vista della scadenza per la presentazione dei bilanci preventivi del prossimo mese di febbraio, “per trovare una soluzione normativa che, senza gravare sui contribuenti, preveda a favore dei Comuni la compensazione finanziaria indicata, anche nella prospettiva auspicata di attribuire tutta l’imposizione fiscale sugli immobili ai Comuni, eliminando la coabitazione con lo Stato sugli immobili produttivi che nel corso del 2013, primo anno di applicazione, ha evidenziato problematiche rilevanti”. E questo anche per evitare il prospettarsi di “un nuovo taglio alle entrate comunali, che sarebbe in contraddizione con quanto promesso dal governo e con le prese di posizione delle forze politiche in Parlamento”. (da www.anci.it)

mercoledì 8 gennaio 2014

2014: sia l’anno del fare

E’ questo il titolo del numero di “M’impegno” che è in distribuzione in questi giorni. L’auspicio è radicato nella convinzione che, di fronte alla grave crisi economica e sociale che attraversiamo, alla politica competa una straordinaria prova di responsabilità e di laboriosità (anche a costo del sacrificio di qualche, pur legittima, aspirazione personale). Dunque meno polemiche e più concretezza, per provare ad elaborare, nei limiti del possibile (e comunque se ne si è capaci…), una risposta alla domanda più ricorrente espressa dalle famiglie: il lavoro. Il resto (lo sottolineo ripetutamente sul mio bollettino fresco di stampa) sono chiacchiere.

mercoledì 1 gennaio 2014

Generazione Capitan Harlock

Se c’è chi ha la pazienza di continuare a visitare il mio blog, ci sarà probabilmente anche chi accetterà, a questo punto, il mio invito a portarsi su un qualsiasi motore di ricerca per ascoltare (o, per molti, riascoltare) la storica sigla di Capitan Harlock. Solo dopo ciò, si dovrebbe proseguire la lettura di questo post emotivo, provocatorio e, per certi versi, anche bizzarro che vuole un po’ scandagliare all’origine (senza intenti assolutori) i limiti e le potenzialità di una generazione (quella a cui appartengo) rimasta fatalmente inespressa (o comunque non completamente espressa).

Come saper scovare un eroe in un pirata, o come saper fare di un pirata dello spazio un anti-eroe romantico: è un po’ come (a ricordare una canzone di Franco Battiato) saper trovare l’alba dentro l’imbrunire.
E’ la sottile linea tra l’essere contraddittori e l’essere visionari, che distingue una generazione che ha precorso l’età post-ideologica  - avendo vissuto il declino (nell’imminenza della fine) delle ideologie -  e non ha trovato, nel disorientamento provocato dalla carenza di riferimenti, nemmeno l’illusorio materasso del consumismo spinto.
Quella generazione di giovani e di ragazzi non è nata indifferente e non è stata impermeabile alle passioni. Così un personaggio un po’ anarchico, frutto solo della fantasia, è divenuto icona (oggetto poi di strumentalizzazioni politiche) debole di un sentimento forte (“il suo teschio è una bandiera che vuol dire libertà”) .
La critica alla società, la disponibilità a buttarsi nelle cose della vita (“fammi provare, capitano, un’avventura, dove io sia l’eroe che combatte accanto a te”), il fascino per una giustizia che si fa strumento di re-distribuzione (“fammi volare, capitano, senza una meta, tra i pianeti sconosciuti, per rubare a chi ha di più”, come novello Robin Hood delle galassie) e poi lo slancio verso i grandi spazi (“per casa solo il cielo”), in volo, (perché no?) all’arrembaggio.
Oggi la nostra società ha bisogno di ripartire; le passioni sono i motori degli uomini; e c’è, nell’hangar della storia, una generazione di quarantenni che non ha mai spiccato il volo. Certo è effimero affidarsi ad eroi di cartone… ma qualche stimolo, ai cuori spenti, può venire anche da lì.
E poi, per riprendere a volare, occorre anzitutto riabituarsi a guardare il cielo.

E ora chi non sa capire, e chi non vuole capire, commenti pure che mi sottraggo a responsabilità “pubbliche” buttandola sui cartoni animati. Semplicemente, continuo a mettere in tavola il mio libero pensiero: piaccia o non piaccia.