“Città
Solidale” ce l’ha fatta; i nuovi amministratori di questa importante
cooperativa sociale hanno voluto accogliere l’eredità di un progetto ambizioso
ed hanno saputo traghettarlo oltre ogni difficoltà (confrontandosi talvolta
anche con l’inesperienza), riuscendo quindi a destinarlo, nuovamente, ad un
futuro lungo.
Una
volta ho visto una di questi amministratori piangere perché, dopo aver vinto un
concorso presso una ASL (il “posto fisso” che tanti inseguono), non sapeva se
accettare la nuova opportunità (peraltro brillantemente guadagnata) per non
“tradire” quel progetto, quella comunità e soprattutto quella “missione” che
“Città Solidale”, per molti, ha continuato sempre ad essere.
So
anche che c’è chi, in una particolare fase, ha rinunciato ad assumere la carica
di amministratore comunale per non venire meno, neppure in parte, all’impegno
in “Città Solidale”.
Esemplari
testimonianze di passione, dedizione e professionalità, ci giungono, dunque, da
“Città Solidale”: ciò di cui la nostra Latiano ed il nostro Sud hanno bisogno - in tutti i campi - per alzarsi e, finalmente, partire.
Quest’anno
le “Olimpiadi In” di “Città Solidale” saluteranno la loro ventesima edizione ed
anche questo è un segnale che conferma la vitalità di una storica cooperativa
ma anche la considerazione di cui essa gode sia presso le diverse sedi
istituzionali, sia nel vasto contesto delle realtà cooperativistiche che si
occupano di diversabilità e, più complessivamente, di marginalità.
Credo
che “Città Solidale” si alimenti incessantemente intorno ad un progetto
culturale condiviso che consente, ogni giorno, di rinnovare l’impegno per
l’integrazione, senza cedere alla tentazione di immettersi nelle scorciatoie di
illusorie semplificazioni.
Sarà
insomma un piacere esserci, tra tanti, alle “Olimpiadi In” di “Città
Solidale”.