lunedì 11 novembre 2019

Un’altra primavera.

Ci approssimiamo alle elezioni comunali in un silenzio assordante, che mi preoccupa. Abbiamo un Sindaco uscente, Mino Maiorano, che io ho sostenuto e che sostengo, con il quale ho condiviso ogni scelta strategicamente rilevante del suo mandato.
Questo Sindaco, legittimamente, intende riproporre la sua candidatura quale primo cittadino, esibendo un bilancio del suo operato che  - a mio modo di vedere -  è sostanzialmente positivo.
E’ quindi auspicabile, nell’interesse dei cittadini, che l’elettorato latianese rinnovi il mandato a questo Sindaco? Io penso di si. E, tuttavia, non vedo alcun pericoloso sovversivo tra gli altri candidati Sindaco “in pectore” di cui oggi si parla (tutte, peraltro, personalità già note nell’agone politico locale, o socialmente impegnate): quindi, a mio avviso  - ferma restando la preferenza, naturale, per il “mio” Sindaco -  se un altro tra questi potenziali candidati dovesse essere eletto al suo posto, non ritengo che le sorti di Latiano sarebbero in pericolo. 
E aggiungo: la mia candidatura a Sindaco (per quanto, certamente, divenire Sindaco della propria Città rappresenti, a mio modo di vedere, un onore senza pari) non c’è, anche perché sarebbe poco credibile che una discontinuità dall’Amministrazione – Maiorano (se è questo ciò che si dovesse auspicare) fosse rappresentata principalmente da chi è stato al fianco dello stesso Maiorano; a scanso di equivoci preciso anche che non ci sarà una mia candidatura alle elezioni regionali.
Mi chiedo, però, da un lato, se sia giusto che tutto prosegua così com’è oggi, nell’Amministrazione Comunale di Latiano, e, dall’altro, se sia giusto che non si provi, prima delle elezioni, a fare sintesi tra le diverse risorse che sono disponibili a spendersi per il governo della nostra Città nei prossimi cinque anni.
Io penso che la coalizione che oggi governa la Città di Latiano abbia l’opportunità, con le prossime elezioni, di sottoporre al vaglio dei cittadini un’idea, un programma ed una squadra che possano rappresentare l’evoluzione di quelle ragioni da cui ad un certo punto scaturì la volontà di andare avanti con una coalizione differente da quella che aveva vinto le elezioni nel 2015. Fu, quello, solo spirito di sopravvivenza? Istinto di autoconservazione di parti politiche timorose di sottoporsi al vaglio degli elettori? Non credo. Adesso c’è l’opportunità di dimostrarlo. Oggi si può spiegare che  - per la città -  ne è valsa la pena e che il percorso proseguito insieme ai nuovi alleati si è proiettato su un campo politico più largo di quel solo voto in più che, sulla carta, dal mese di febbraio 2017, l’attuale maggioranza esprime in Consiglio Comunale rispetto alle forze di opposizione.
Ecco perché, a mio avviso, non può proseguire tutto così com’è e deve essere fisiologico un cambio di passo: perché, semplicemente, finora si è governato con una alleanza politica che ha trovato consenso sufficiente in Consiglio Comunale; ora, invece, occorre necessariamente trovare consenso tra i cittadini, dimostrando, se ne si è capaci, che quella alleanza “di palazzo” ha prodotto  - oltre i risultati amministrativi che non si mancherà di elencare e di discutere in campagna elettorale -  anche un consenso politico, fuori e dentro il “palazzo”, ben più ampio: un consenso  - intorno all’idea ed al progetto -  che, a mio avviso, è necessario per affrontare, con spalle larghe, un futuro impegno di governo della città.
A mio modo di vedere  - se davvero vogliamo il bene di Latiano, e se “la politica” (intendo tutto il mondo politico cittadino) vuole provare a recuperare una credibilità messa in discussione da un numero sempre crescente di cittadini -  non si deve puntare a vincere le elezioni con una manciata di voti in più rispetto agli avversari; oggi (cioè prima dell’inizio ufficiale della campagna elettorale) “la politica” deve provare a realizzare quella sintesi necessaria ad aprire una stagione il cui obiettivo non siano le soluzioni ad effetto, la ricerca spasmodica di un consenso volatile, ma l’affidamento sistematico di ogni decisione, e di ogni azione, ad un pensiero lungo.
Se è vero, infatti, come ritengo, che purtroppo il perimetro dell’economia della nostra Città si possa in massima parte, ad oggi, contenere tra le seguenti quattro coordinate: reddito di cittadinanza, emergenza xylella (con aggravante del balzello – ARNEO), destino dell’ex ILVA, cooperazione sociale, ebbene realisticamente non c’è soluzione ad effetto che basti a risolvere la situazione; occorre un piano di interventi proiettato al futuro lungo; occorre iniziare a ragionare, su un tavolo largo, di un sistema – città che oggi non c’è; occorre produrre ricchezza valorizzando, e facendo interagire, ciò che abbiamo; per determinare una condizione di “ricchezza”, quindi di attrattività, occorre preliminarmente stabilire un condiviso concetto di “valore”.
Si tratta, insomma, secondo me, più che di tuffarsi nell’attivismo, di fermarsi a ragionare, dominando le pressioni, ponderando le emergenze, dedicandosi a ciò che è fondamentale in chiave strategica.
Faccio qualche esempio.
L’Amministrazione Maiorano ha intercettato il finanziamento per la Biblioteca Innovativa di Comunità, di ormai prossima inaugurazione presso Palazzo Imperiali; tale progettualità ben si colloca nel solco della valorizzazione dell’asse viario che collega la Chiesa di Sant’Antonio alla Chiesa del SS. Rosario (sul cui asse viario, con diversi interventi, avevano già investito anche precedenti Amministrazioni Comunali); oggi manca un arredo urbano che connoti omogeneamente l’intera area (e c’è già una progettualità in tal senso, prodotta dall’Amministrazione comunale in carica, spesa nell’ambito di un bando al fine di reperire il necessario finanziamento); a mio avviso la prossima Amministrazione Comunale dovrà provare a ragionare sull’interconnessione  - dei vari elementi, delle diverse risorse ed energie ormai concentrate su questa “strada dei musei” -  e sulla conservazione di cotanto patrimonio nonché sulla sua narrazione: non è cosa facile, perché si tratterà di mettere ordine, di sacrificare qualche entusiasmo, di selezionare le opzioni più efficaci e professionali; non ci saranno, probabilmente, nuovi nastri da tagliare ma tutto ciò che è stato realizzato finora  - senza ciò che, sul piano dell’elaborazione culturale, rimane ancora da fare -  rimarrà privo di un destino, di una identità, e sarà condannato a deteriorarsi, a perdersi.
Un altro esempio.
Latiano, grazie ad Amministrazioni Comunali succedutesi alla fine del secolo scorso, vanta una rete importante di fogna bianca; tale canalizzazione va recuperata a piena efficienza attraverso un intervento straordinario di pulizia e di manutenzione; si tratterà di sostenere una spesa, per le casse comunali, che sottrarrà risorse ad altre azioni, forse meno urgenti ed utili per la vivibilità dei cittadini ma sicuramente di maggiore visibilità (del resto: chi si accorge di una pulizia e di una manutenzione  - che pure attende da diversi lustri ed è ormai indifferibile -  da realizzarsi sotto terra?).
Altro esempio ancora.
L’Amministrazione Comunale in carica ha realizzato un numero di assunzioni presso il Comune di Latiano così elevato che non lo si ricordava da decenni; queste assunzioni a malapena suppliscono i pensionamenti degli ultimi due lustri; evidentemente si paga la mancanza di un graduale ricambio generazionale, anche a causa del previgente blocco del turnover; a guardare oggi i diversi Uffici e Servizi comunali, balza agli occhi l’emergenza – Vigili Urbani; occorrerà investire per il potenziamento massiccio del Corpo di Polizia Municipale, affinché si rideterminino condizioni per un capillare e sistematico presidio del territorio in integrazione con le altre Forze dell’Ordine.
Ultimo esempio (ma potrei proseguire a lungo).
Occorre definire la liquidazione dell’azienda speciale “Pio istituto Caterina Scazzeri” e riaprire la struttura (so che l’Amministrazione Comunale in carica si è già attivata in tal senso) completando i lavori di riqualificazione e provando preliminarmente, a mio avviso, a verificare che tipo di contributo alla gestione possa essere offerto dalla Congregazione delle Suore Domenicane Figlie del Santo Rosario di Pompei (magari insieme ad un partner privato professionale selezionato dal Comune di Latiano).
Per fare cose di questo tipo è necessaria una coalizione politica che abbia, lo ripeto, le spalle larghe.
E’ il momento, questo, delle spalle larghe.
E’ il momento, questo, in cui ciascuno deve rinunciare ad un po’ di se stesso, delle sue ambizioni personali, per favorire la costruzione di qualcosa di più grande, di più utile per la nostra comunità cittadina.
Non vedo grandi ostacoli al realizzarsi di tutto ciò.
L’opposizione ha già preso atto, in questi anni, di una sostanziale continuità programmatica tra l’Amministrazione – Maiorano e le Amministrazioni Comunali appena precedenti.
Quindi auspico che ciascuno offra la propria disponibilità a mettersi in discussione, ad aprirsi all’individuazione  - su base pragmaticamente programmatica -  di quel campo largo che c’è ma che gli steccati eretti dai personalismi non lasciano ancora intravedere.
C’è tanto da fare ed una coalizione che vince di un soffio le elezioni, secondo me, non avrà la forza per farlo; anche il dotarsi di una figura professionale di raccordo tra Uffici comunali e Politica (un po’ come fece l’Amministrazione – De Giorgi, che io  - meno consapevole di oggi -  criticai per questo), cosa che secondo me è utile se davvero si intende lasciare alla Politica un ruolo di profondo ed efficace indirizzo, richiede un livello di consenso che  - a voler insistere con questa ansia da competizione, con la logica del dispetto -  alla fine nessuno avrà. Allo stesso modo, penso che sarebbe utile incaricare formalmente un cittadino volontario, capace ed esperto, quale cerimoniere pubblico e per il coordinamento organizzativo, o la direzione artistica, delle manifestazioni pubbliche (perché credo che Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali debbano occuparsi di altro): so che soluzioni di questo tipo susciterebbero sarcasmo, o addirittura scandalo, in una campagna elettorale, come quelle che ci piace fare qui a Latiano, “lacrime e sangue”… ma ci sarà pure qualche buona ragione se a Mesagne le stesse soluzioni già da qualche tempo si attuano.
Mi piacerebbe mettere a disposizione il mio consenso candidandomi  - nell’ipotesi dell’aggregazione di un campo politico largo -  per portare in Consiglio Comunale, con una lista, un gruppo che abbia forte spessore politico e significative competenze professionali: un gruppo che nasca da un reciproco ri-conoscersi, un gruppo in cui trovi protagonismo anche chi si è disimpegnato, un gruppo che abbia cultura e senso di coalizione (che è l’opposto, in una alleanza, del pensiero unico), un gruppo capace di condizionare, un gruppo indisponibile ad ogni prevaricazione, un gruppo, insomma, che sia unione di ciò che oggi è velleitariamente diviso e che, con la schiena dritta e l’occhio vigile, contribuisca in maniera determinante al traghettamento della nostra Latiano verso il futuro che merita.

domenica 13 ottobre 2019

Graziano Zizzi, moderno gigante del popolarismo salentino.

Qualche giorno addietro mi è stato inviato uno dei tanti video commemorativi di Graziano Zizzi, che circolano sul web.
Ho ricordato che il prossimo lunedì 21 ottobre ricorrerà il decimo anniversario della scomparsa del giovane “grande Sindaco” di Latiano.
So che la famiglia, di fronte a diverse proposte, ragionevolmente pervenute anche da parte dell’Amministrazione Comunale attualmente in carica, ha preferito una forma privata della celebrazione di questa ricorrenza, anche al fine di salvaguardare la memoria di Graziano da ogni forma di strumentalizzazione (peraltro nell’approssimarsi delle elezioni amministrative comunali).
Ho apprezzato molto questo intendimento di Giuseppina e, soprattutto, di Pietro.
Conobbi Graziano nel 1991: fu lui ad iscrivermi al movimento giovanile della Democrazia Cristiana (i miei “presentatori” furono Gilberto De Nitto e Michele Panà); pochi mesi più tardi avrei votato per la prima volta in vita mia, alle elezioni politiche del 1992: quelle che anticiparono la rivoluzione giudiziaria, quelle che precedettero la diaspora democristiana.
Io penso che se Graziano fosse venuto a mancare senza mai essere diventato Sindaco di Latiano, staremmo ugualmente a ricordarlo per la sua grandezza (non solo fisica ma anche sociale e politica): l’alta carica ricoperta ha accresciuto la visibilità, non la portata (già alla medesima stregua) della sua testimonianza di vita.
Graziano di destra o Graziano di sinistra?
Graziano, a mio avviso, è stato, piuttosto, “popolare” in tutti i sensi, in ogni istante ed in ogni espressione della sua esistenza: da operatore sociale, da amico, da marito, da padre, da vicino di casa, da lavoratore, da politico (fuori e dentro le sedi istituzionali).
Dietro l’apparente semplicità di Graziano c’era una profonda cultura, non solo politica, che la sua sensibilità rendeva divulgativa (alla portata di tutti), che non provocava soggezione negli interlocutori: anche in questo era la sua grandezza.
La cultura di Graziano era di quelle… che non bastano i banchi di scuola, …e nemmeno la strada.
Molto, certamente, aveva influito il padre, Pietro, con la sua attività, con la produzione letteraria e con le sue frequentazioni: posso testimoniare quanto arricchente possa essere stata, per i “figli”, la vita di Partito di un padre, lo scambio di pensieri e di esperienze incessante con i suoi “Amici”, il confronto sulla “visione delle cose”, la sistematica proiezione “orizzontale” cioè naturalmente protesa al futuro, il fondamentale tramandarsi della memoria (per dire dell’importanza della memoria, ancora oggi, in tempi “social”, in cui si rivendica pure il “diritto all’oblio”: pochi giorni fa si è celebrato il trentacinquesimo anniversario della riapertura al culto della Chiesa del SS. Rosariuo di Latiano; i lavori di recupero di quella Chiesa furono realizzati anzitutto grazie al finanziamento  - di ben trecento milioni di lire -  che fu appositamente erogato dalla Regione Puglia al Comune di Latiano; non ricordavo tale circostanza, o forse non ne ero mai venuto a conoscenza, ma me l’hanno riportata Bruno Montanaro, che fu il principale artefice dell’acquisizione di quel finanziamento, e Vittorio Madama).
Si faceva squadra, fuori e dentro le Istituzioni.
E noi “figli” ci sentivamo parte di quella squadra, anzi lo eravamo effettivamente ed originariamente; quella situazione (nel bene e nel male, verrà da puntualizzare a qualcuno…) inevitabilmente influiva sulla nostra formazione.
Ed a quella “squadra”, o comunque a ciò che ne rimane dopo l’ormai ultraventennale diaspora, si continua ad appartenere, nonostante le divisioni “tattiche” (o comunque determinate da opzioni contingenti) che talvolta viviamo con esternazioni accese (provocate proprio da quella passione che, ancora, ci accomuna).
Qualche mese fa, mentre ero con un mio amico, giornalista e docente universitario, ho incontrato Pietro, il figlio di Graziano; ho invitato quell’amico ad osservare bene quel giovane latianese e gli ho chiesto: “secondo te di chi è figlio?”; pronta la risposta: “di Graziano!” e io, ancora, “…e secondo te, come si chiama questo giovane?”: quasi ovvia la (giusta) risposta: “Pietro!”.
Graziano, allora, è stato “Graziano”  - politico sempre, fuori e dentro le Istituzioni -  in ogni espressione della sua vita: da Consigliere Comunale; da Assessore Comunale ed anche dopo aver rassegnato le dimissioni da Assessore; da candidato al Consiglio Regionale (quando, nonostante una concorrenza agguerritissima, raccolse un consenso personale pressoché inarrivabile, a Latiano); da Sindaco ma anche, lo ripeto, da semplice cittadino.
Giuseppina, in questi dieci anni, ha saputo andare avanti senza Graziano, portandosi Graziano ovunque.
Pietro, lo amo ripetere (e so che Graziano sorriderebbe), è la bella copia estetica del padre ed ha carattere in abbondanza per non subirne il confronto.
Poco prima del 20 luglio scorso, quindi nell’approssimarsi della festa patronale di Santa Margherita – edizione 2019, una mattina sono stato invitato ad una intervista in diretta radiofonica su Idea Radio, per illustrare le iniziative che avrebbero avuto luogo in quella giornata.
Sapevo che si sarebbe parlato del corteo storico di Santa Margherita e dell’inaugurazione di un defibrillatore, presso il parco Pigna, che un gruppo di giovani aveva acquistato, con il ricavato dell’organizzazione di un torneo di calcio intitolato al loro amico Antonio Lamarina, e donato  - in sua memoria -  alla comunità latianese.
Sapevo anche che in studio ci sarebbe stato il mio amico Pierpaolo Di Bello, per il corteo storico di Santa Margherita, e due rappresentanti del gruppo di ragazzi che avevano acquistato il defibrillatore per il parco Pigna.
Io avrei partecipato a quell’intervista telefonicamente.
Quando mi chiamarono, pochi minuti prima di andare in diretta, chiesi alla redazione di Idea Radio chi fosse presente in studio; mi confermarono la presenza di Pierpaolo e mi dissero che, per il defibrillatore, c’erano Pietro Zizzi ed Antonio Natale.
Mi ero fermato ad una piazzola di sosta lungo la Strada Statale per Bari, dove si vede il mare Adriatico dopo gli ulivi ed i trulli; chiesi meglio: “il figlio di Graziano ed il figlio di Pino?”; mi risposero di si; feci l’intervista ma non ero più concentrato; alla fine scesi dalla macchina, pensavo che la vita ci sorprende sempre; pensavo che, se fosse stato eletto Sindaco in quella primavera del 2007, forse Pino Natale non sarebbe diventato il più importante imprenditore sociale del Salento (ed anche oltre), come è adesso; e pensavo che, se non fosse stato eletto Sindaco in quella stessa primavera del 2007, forse Graziano sarebbe ancora qui con noi (dentro o fuori dalle Istituzioni, sempre con la stessa efficacia, sempre con la stessa passione), mai pago di protendere ad una società sempre più giusta: come solo i veri “cavalli di razza” sanno essere.

lunedì 2 settembre 2019

L'impegno... a mantenere le promesse.

Riporto qui di seguito un comunicato stampa dell'Amministrazione Comunale di Latiano, diffuso lo scorso 31 agosto.
 
Con grande soddisfazione dell’intera Amministrazione Comunale, e della maggioranza consiliare che la sostiene, è stata pubblicata, all’Albo Pretorio del Comune di Latiano, la Determinazione di aggiudicazione dei lavori di ristrutturazione ed adeguamento del Campo Sportivo Comunale sito lungo la via per Torre Santa Susanna.
La gara  - espletata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità / prezzo -  è stata aggiudicata all’impresa EL. CAM IMMOBILIARE srls di Ceglie Messapica per un importo complessivo di € 264.771,04.
Sulla ditta EL.CAM IMMOBILIARE srls sono ora puntati gli occhi di tutto il mondo calcistico latianese, ma anche degli appassionati di atletica leggera, per la possibilità di realizzare, con le economie rivenienti dall’aggiudicazione dell’opera, anche una pista di atletica.
La Città di Latiano avrà dunque, auspicabilmente molto presto, il suo campo di calcio in erba sintetica.
L’annuncio di voler realizzare questa importante iniziativa era stato dato poco più di undici mesi addietro  - in occasione del “Galà dello Sport” svoltosi presso il teatro Olmi durante la settimana della Fiera 2018 -  dal Sindaco Mino Maiorano, dal Consigliere Comunale delegato allo Sport, Giovanni Bruno, e dal Presidente del Consiglio Comunale, Gabriele Argentieri.
Oggi quell’annuncio, accolto con grande entusiasmo dal mondo dello sport latianese, si approssima a divenire realtà.
Nei mesi scorsi, in Consiglio Comunale, si è anche provveduto ad individuare un’area pubblica presso la quale poter realizzare una palestra polifunzionale, lungo via Salento: l’impegno del Consigliere delegato allo Sport e degli Assessori all’Urbanistica, Massimiliano Baldari, ed ai Lavori Pubblici, Maria Rosaria Martina, è ora quello di riuscire, nei prossimi mesi, ad affidare un incarico di progettazione di quell’opera, in modo da poter essere pronti ad intercettare finanziamenti mirati alla realizzazione della stessa.

domenica 1 settembre 2019

“Profumi di vendemmia” e… la cooperazione nel nostro destino.

Questa sera la cooperativa “L’Agricola Latianese” apre puntualmente i suoi cancelli a chiunque vorrà partecipare a “Profumi di vendemmia”, la grande festa giunta ormai alla sua diciassettesima edizione.
L’iniziativa della “cooperativa di via Torre” assume quest’anno un significato particolare poiché rinnova il valore della coesione, il senso di una “unione” che “fa la forza”, nell’approssimarsi di un disastro senza precedenti che provocherà la trasformazione di buona parte delle nostre colture e del nostro paesaggio: l’attacco della “xylella fastidiosa”, di cui purtroppo già si vedono i primi effetti nelle nostre campagne, determinerà la necessità di una riqualificazione o di una riconversione dei nostri uliveti.
E se introdurremo nuove colture, dovremo comprendere che ciascuno di noi, da solo, nelle sue “sperimentazioni colturali” (melograno, eccetera), non potrà che rimanere ostaggio di speculatori.
La cooperazione agricola, infatti, ha tradizionalmente protetto i viticoltori e gli olivicoltori latianesi, e dei Comuni limitrofi, dall’aggressività del mercato, consentendo di affrontarlo con la forza dell’“insieme” e non con la debolezza di divisioni individualistiche. 
Se non si vorranno rincorrere i “mediatori” del terzo millennio, elemosinando le loro attenzioni, allora occorrerà non disperdere lo straordinario patrimonio culturale che abbiamo acquisito in decenni di cooperazione: non pensiamo agli “alti e bassi”, che sono insiti in ogni esperienza; pensiamo, piuttosto, a cosa sarebbe stato, delle nostre famiglie, se a partire dagli anni ’60 del secolo scorso non avessimo potuto contare sulla “protezione” delle cooperative.
E “cooperazione” non è sinonimo di poca qualità o di cattiva gestione: ognuno è artefice del proprio destino, certo, ma il “fare insieme” rimane valore incontestabile.
Se decideremo di occuparci di nuove colture, dovremo, quindi, a mio avviso, ragionare collettivamente ed evitare di avventurarci in solitaria: “arrivare per primi” non sempre implica il successo ma, anzi, espone ad incognite che possono essere affrontate, meglio e con maggiore sicurezza, insieme.
Le avversità a cui la storia e la natura espongono la nostra agricoltura contemporanea possono riservare l’avvio di una nuova ed entusiasmante stagione.
La cooperativa “L’Agricola Latianese” è lì, viva e vegeta, a testimoniare che, insieme, ce la si potrà fare anche questa volta.
E questa sera il Presidente Pino Schiena, cooperatore convinto, ufficializzerà una iniziativa che, a mio avviso, segna un destino: la famiglia di Pisso Gaglione, storico Presidente della Cooperativa della Riforma Fondiaria, ha donato ieri alla cooperativa “L’Agricola Latianese” un defibrillatore, proprio in memoria di Pisso, da allocare presso lo stabilimento e da tenere a disposizione, a protezione dei soci e degli operatori.
…Insomma (scusate se, su questo, amo ripetermi): “DA SOLI NON C’E’ STORIA”!     

domenica 11 agosto 2019

Civiltà dell’Amicizia

Un gruppo di persone scrive al Sindaco di Latiano, al Vice – Sindaco ed a me, chiedendo di poter installare, il prossimo 24 agosto, presso il giardino pubblico antistante il Centro Polivalente (ex cinema Tanzarella), una piccola targa in ricordo di un amico: Ivan Caliolo.
Lo stesso gruppo di persone si è reso disponibile alla cura dell’aiuola che ospiterà la targa.
Il 24 agosto ricorre l’anniversario della prematura scomparsa di Ivan; prima dei lavori di riqualificazione dell’area nella quale oggi ha sede il giardino pubblico di via Cavour – via Ercole D’Ippolito (insomma presso il “mercato coperto”), Ivan ha lavorato lì per diversi anni: insieme al papà, nella macelleria.
Conobbi Ivan per il tramite di Mauro Vitale, uno dei suoi migliori amici; ricordo che Ivan venne, una mattina, nel corso di una seduta estiva del Consiglio Comunale, nel 2014, ad invitarci a festeggiare insieme, al bar, un evento, fortemente voluto, appena realizzatosi: da lì a poche ore le sue condizioni di salute sarebbero precipitate irrimediabilmente.
Io il prossimo 24 agosto non sarò a Latiano e ritengo significativo che a rappresentare la cittadinanza, in occasione dell’inaugurazione della targa, sia il Vice – Sindaco Mauro Vitale.
Osservo come si stiano moltiplicando le iniziative commemorative di persone scomparse prematuramente: tornei sportivi, installazioni, gesti di solidarietà.
Credo che, oltre il ricordo, l’emozione, il rimpianto, ci sia la volontà di preservare l’appartenenza ad un gruppo, ad una storia, ad una comunità.
Credo che nella memoria si riscoprano le radici e si provi a fare sintesi di un’identità.
Credo che tutto ciò sia molto positivo: vedo nuove generazioni con radici ben salde ed ali già spiegate.
Questi giovani sono il sale che alla nostra terra mancava, ormai, da diverso tempo.

sabato 27 luglio 2019

E’ stato un americano

Tra le prime notizie della giornata di ieri, ha destato in tutti particolare sgomento quella del Carabiniere ucciso nella notte da un uomo a coltellate, nel centro di Roma.
Tante sono state le reazioni ma una sola mi ha commosso: l’omaggio di diverse pattuglie della Polizia di Stato giunte a sirene spiegate davanti alla sede del Comando Generale dei Carabinieri, in segno di solidarietà verso l’Arma che ha perso uno dei suoi uomini.
Credo che questi servitori dello Stato, meglio e più autorevolmente di tanti di noi che comodamente commentiamo davanti alle nostre tastiere, abbiano espresso il senso della risposta che è necessario opporre al problema della mancanza di sicurezza che attanaglia le Città italiane (grandi e piccole): occorre rimanere uniti, non dividersi.
Grazie, allora, a tutte le Forze dell’Ordine ma prendiamo atto, una volta ancora, della necessità e dell’urgenza che siano assicurati a loro compensi e mezzi adeguati e che siano, complessivamente, incrementate le risorse a disposizione per le attività di prevenzione (non solo quella di “primo livello” ma anche quella che attiene la formazione dei giovani, l’educazione dei cittadini, l’”abitabilità” dei centri urbani) e di repressione.
Il problema della sicurezza in Italia esiste, è un problema serio ed avvertito da tutti: non ha sfumature diverse a seconda del colore della pelle dei (tanti) pazzi criminali in circolazione o della loro nazionalità.
Occorrono, quindi, risposte serie. La politica non lasci sole le Forze dell’Ordine; basta chiacchiere ed odio; occorrono concretezza e serietà.

martedì 16 luglio 2019

La storia della Radiologia dell'Ospedale di Manduria, in un libretto del dr. Camassa

Domani sera, alle ore 18.30 presso la sala “Flora” di palazzo Imperiali, avrà luogo un incontro pubblico di presentazione del libretto “Breve storia del Servizio di Radiologia dell’Ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria”, scritto da Nino William Camassa: medico, latianese, già Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Radiologia del Presidio Ospedaliero di Manduria, attualmente impegnato quale consulente radiologo presso Case di Cura e Centri Radiologici privati.
Il Servizio di Radiologia dell’Ospedale di Manduria fu fondato dal dr. Giuseppe Andriulo, di Francavilla Fontana.
All’incontro di domani  - che avrò il piacere di coordinare -  interverranno il Sindaco di Latiano, Cosimo Maiorano, Elio Paoloni, Nino William Camassa ed il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Brindisi, Arturo Oliva.
Il ricavato dei contributi volontari che  - nel corso dell’incontro -  saranno erogati per ciascuna copia del libretto del dr. Nino William Camassa, sarà interamente devoluto, dallo stesso dr. Camassa, per la realizzazione delle iniziative che la Diocesi di Oria ed il Comune di Latiano stanno realizzando in vista del 40° anniversario della beatificazione di Bartolo Longo.

martedì 9 luglio 2019

Ciao, Presidente.

Con Pisso Gaglione se ne va un altro pezzo importante di una generazione di latianesi orgogliosi (forse oltre ogni ragione), di quelli che... "Latiano è conca d'oro", di passionali fino all'autolesionismo, di moderati (si può esserlo, con passione...) che non hanno mai voluto stare nel mezzo, ...di quelli, insomma, che "o si vince o si perde", comunque si sceglie sempre da che parte stare, e "galleggiare non è vita".
Sappiamo come è andata.
Ma l'orgoglio rimane e si tramanda: emerge quando meno te lo aspetti.
Oggi c'è una generazione nuova, che finalmente ha imparato a farsi riscaldare il cuore da quelle passioni, che  - dopo aver pensato di essere "predestinata" ad una vita con i remi in barca -  ha deciso di appropriarsi del proprio destino e... di rimboccarsi le maniche facendo tesoro (perchè no?) di qualche eccesso ("errore" no, non sarebbe giusto usare questa definizione) del passato: è una nuova generazione di "orgogliosi" (giovanissimi, giovani e giovani - adulti).
Ciao, Presidente: vedrai, avremo tante cose nuove, ed importanti, da raccontare a Te ed ai tanti Amici che oggi hai ritrovato.

domenica 30 giugno 2019

La fontana dell’Amicizia

Questa sera, alle ore 20, nei pressi dei giardini comunali di piazza Rubino, sarà ufficialmente consegnata alla comunità latianese una fontana realizzata in Marocco, donata dal console onorario del regno del Marocco, Vincenzo Abbinante, in segno di riconoscenza per l’impegno, nella direzione dell’integrazione, incessantemente profuso dall’Amministrazione Comunale di Latiano.
In particolare, per il secondo anno consecutivo  - con la fondamentale opera dell’Assessorato alle Politiche Sociali, dell’Ufficio comunale per i Servizi Sociali, della Consigliera delegata Elvira Calabrese e di diversi cittadini volontari -  è stato realizzato a Latiano un corso di lingua araba ed italiana che ha sviluppato una vera e propria esperienza di interscambio culturale attualmente aperta ad ulteriori evoluzioni (come ad esempio corsi di cucina italiana e magrebina).
Per un impegno di famiglia non rinviabile, questa sera non potrò essere accanto al Sindaco Mino Maiorano, con il quale condivido convintamente lo sforzo per l’integrazione e la convivenza civile delle persone, al di là delle provenienze e dei destini.
So che il senso di vulnerabilità che oggi  - per tante ragioni -  pervade molti cittadini, dubbiosi sul proprio futuro e sulla salvaguardia dei propri diritti, produce talvolta scetticismo di fronte ad iniziative, come quella di questa sera, aperte all’accoglienza, all’integrazione, alla multiculturalità.
Ma, con grande rispetto verso chi manifesta civilmente il proprio disagio e le proprie ansie, ritengo che un domani migliore del presente lo si possa costruire unicamente se impariamo a confrontarci senza steccati illusoriamente rassicuranti, se siamo capaci di scoprirci tutti  - al di là del colore della pelle -  uomini e donne con gli stessi diritti e gli stessi doveri, se sappiamo ritrovarci intorno a regole forti di convivenza tra “diversi” che si rispettano ed uniscono le loro originalità e le loro risorse.
Perché, mi piace ripeterlo spesso (è lo slogan di LegaCoop): “da soli non c’è storia”.
Spero quindi che molti cittadini latianesi intervengano questa sera, alle ore 20, presso i giardini comunali di piazza Rubino.

giovedì 13 giugno 2019

Libera Libere

Questa sera, presso palazzo Imperiali, ho partecipato all’incontro di presentazione del libro “Libera Libere” – pensieri e pratiche femministe su tratta, violenza, sfruttamento, scritto da Ines Rielli, Monia De Nitto, Francesca De Pascalis, Diana Doci, Laura Gagliardi, Maria Argia Russo, Olga Smirnova, Irene Strazzeri.
Margherita Rubino, con delicatezza e puntualità, ha dialogato con alcune delle autrici (tra le quali la “nostra” Monia).
E’ stato un incontro partecipato, interessante, denso di contributi sufficienti a porre in dubbio le convinzioni, sul tema, di chiunque abbia voluto approcciarsi con un minimo di disponibilità.
“Libera Libere” è un libro con cui occorre fare i conti, per tante ragioni (anche oltre i temi della tratta, della violenza e dello sfruttamento); è un libro che aiuta  - riportando un’esperienza concreta, di equipe, complessa, protrattasi dal 2000 al 2016 -  ad abbattere gabbie metodologiche, ad aprirsi ad un senso “democratico” della relazione d’aiuto: per questo “Libera Libere” è un vademecum per chiunque pensi a servizi, pubblici o privati, ad orientamento di genere.
Penso che il Comune di Latiano debba presto attivare una progettualità protesa al reperimento di risorse finalizzate all’attivazione di un Centro Antitratta (utile anche come presidio culturale; potrà essere riferimento extracomunale): sono certo di poter incontrare, su questo, la disponibilità del Sindaco e dell’Assessore alle Politiche Sociali.

mercoledì 12 giugno 2019

Questa sera conosciamo il Baskin

Interverrò volentieri, questa sera (inizio ore 18), presso il campetto della Parrocchia Sacro Cuore, alla presentazione del “Baskin” per tutti ed alla consegna, all’Associazione AGe di Avetrana, dei tappi raccolti nelle scuole e negli esercizi commerciali.
Ritengo si tratti di una iniziativa di notevole spessore etico sia perché il Baskin è uno sport che determina concrete opportunità di inclusione e sia perché la raccolta dei tappi  - che Idea Radio ed il Comune di Latiano sostengono e promuovono -  favorirà l’acquisto di carrozzine da basket da donare a giovani giocatori.
Mi auguro di poter riscontrare un’ampia partecipazione, anche da parte di cittadini residenti nei Comuni limitrofi (che possano, quindi, favorire un’ampia divulgazione del “Baskin”).

sabato 4 maggio 2019

“Città Solidale” e le sue “Olimpiadi In”

“Città Solidale” ce l’ha fatta; i nuovi amministratori di questa importante cooperativa sociale hanno voluto accogliere l’eredità di un progetto ambizioso ed hanno saputo traghettarlo oltre ogni difficoltà (confrontandosi talvolta anche con l’inesperienza), riuscendo quindi a destinarlo, nuovamente, ad un futuro lungo.
Una volta ho visto una di questi amministratori piangere perché, dopo aver vinto un concorso presso una ASL (il “posto fisso” che tanti inseguono), non sapeva se accettare la nuova opportunità (peraltro brillantemente guadagnata) per non “tradire” quel progetto, quella comunità e soprattutto quella “missione” che “Città Solidale”, per molti, ha continuato sempre ad essere.
So anche che c’è chi, in una particolare fase, ha rinunciato ad assumere la carica di amministratore comunale per non venire meno, neppure in parte, all’impegno in “Città Solidale”.
Esemplari testimonianze di passione, dedizione e professionalità, ci giungono, dunque, da “Città Solidale”: ciò di cui la nostra Latiano ed il nostro Sud hanno bisogno  - in tutti i campi -  per alzarsi e, finalmente, partire.
Quest’anno le “Olimpiadi In” di “Città Solidale” saluteranno la loro ventesima edizione ed anche questo è un segnale che conferma la vitalità di una storica cooperativa ma anche la considerazione di cui essa gode sia presso le diverse sedi istituzionali, sia nel vasto contesto delle realtà cooperativistiche che si occupano di diversabilità e, più complessivamente, di marginalità.
Credo che “Città Solidale” si alimenti incessantemente intorno ad un progetto culturale condiviso che consente, ogni giorno, di rinnovare l’impegno per l’integrazione, senza cedere alla tentazione di immettersi nelle scorciatoie di illusorie semplificazioni.
Sarà insomma un piacere esserci, tra tanti, alle “Olimpiadi In” di “Città Solidale”.   

mercoledì 3 aprile 2019

Pro Loco Latiano: 50 anni da protagonista

L’associazione Pro Loco ha celebrato, nello scorso fine settimana, i suoi 50 anni di presenza a Latiano e lo ha fatto, da par suo, senza tralasciare nulla: convegno (dal titolo programmatico: “Custodire, per costruire il futuro”); mostra fotografica (allestita presso la sala “Murra” del polo museale) con gli eventi più rappresentativi del trascorso mezzo secolo di attività; numero speciale della rivista “Altri tempi” (che, da qualche anno, mi è stato concesso il privilegio di dirigere).
Sono intervenuti  - ad esprimere il proprio apprezzamento per l’attività svolta da quest’associazione assai dinamica, che sin dal 1992 è presieduta da Cosimo Galasso (per tutti il “professore”) -  il Sindaco Mino Maiorano e l’Amministrazione Comunale, il Sottosegretario presso il Ministero dell’Istruzione, Università, Ricerca, Salvatore Giuliano, il Presidente UNPLI Puglia, Rocco Lauciello, il Dirigente della Sezione Turismo del Dipartimento “Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio” della Regione Puglia, Patrizio Giannone, diversi ex Amministratori Comunali e tanti cittadini che confermano sensibilità ed interesse per la promozione, la tutela e la valorizzazione del territorio locale e delle sue peculiarità.

martedì 2 aprile 2019

Giornata mondiale della consapevolezza sull'Autismo

Il numero di bambini affetti da Autismo è in costante crescita; la diagnosi precoce può aiutare a ridurre i comportamenti problematici ed a migliorare la qualità di vita di quanti sono portatori e delle loro famiglie; lo Stato deve farsi carico di questa realtà con più determinazione.
Vanno bene, allora, i monumenti tinti di blu, se diventa efficace il richiamo a non occuparsene solo il 2 aprile.
L'Autismo non è un problema di altri.

domenica 31 marzo 2019

A teatro il dramma di Aldo Moro

Ieri sera a Latiano è andato in scena quello che un tempo veniva definito il “teatro d’inchiesta”; comunque, ieri sera, a Latiano, abbiamo goduto una serata di teatro di qualità e chi è riuscito a trovare un posto presso il teatro comunale “Olmi” ha avuto netta l’impressione che lì, in quelle due ore di drammatizzazione, si stesse ripercorrendo  - con impegno, coraggio ed onestà -  un tratto importante della storia d’Italia.
L’occasione è stata offerta dalla compagnia “I teatranti”, che ha presentato un lavoro scritto e diretto da Giuseppe D’Angelo, tratto dal libro dell’on. Gero Grassi “Aldo Moro: la verità negata”, stampato a cura del Consiglio Regionale della Puglia e dell’ANCI Puglia.
Bravissimi gli attori Valentina Caforio, Ivan Carlucci, Luciano Ligorio, Ada Passero  - che hanno interpretato Adriana Faranda, Barbara Balzarani, Mario Moretti, Valerio Morucci -  e lo stesso Giuseppe D’Angelo, che ha saputo impeccabilmente calarsi nei panni di Aldo Moro.
Meticolosa la cura dei costumi, del trucco e della scena.
Brillante l’intuizione narrativa, con i personaggi che progressivamente si svelano attraverso un vicendevole ed incalzante interrogarsi.
Il pretesto è un nuovo processo, retrospettivo, a Moro, da parte delle Brigate Rosse; si realizza, invece, proprio per Moro, un’insperata opportunità di spiegare la storia del nostro Paese “democratico” (nel contesto degli equilibri internazionali disegnati a Jalta) e di processare, questa volta lui, un’idea superata di “Stato”.
Per “I teatranti” è stata una sfida vinta; e ciò è stato possibile anzitutto grazie all’incontro con Gero Grassi: studioso, cultore di Aldo Moro, uomo serio, di quelli che oggi  - purtroppo -  ne incontri pochi, di quelli che si spezzano ma non si piegano, di quelli che diventano punto di riferimento anzitutto perché sanno ascoltare.
Gero Grassi si è fidato di Giuseppe D’Angelo; non ci è voluta neanche una stretta di mano, è bastato guardarsi negli occhi; il resto lo hanno fatto il talento, la tenacia, la passione civile.      
La bella sinergia ha prodotto un risultato importante, prezioso ausilio particolarmente per le nuove generazioni.
E’ stato giustamente osservato che ieri sera, in teatro, a Latiano, non sia volata una mosca.
Al riaccendersi delle luci in sala, tanti occhi lucidi.
All’uscita, più di qualche cittadino più consapevole.

giovedì 21 marzo 2019

Verso il PUG

Il Sindaco Mino Maiorano e l’Assessore comunale all’Urbanistica, Massimiliano Baldari, hanno comunicato pubblicamente, nei giorni scorsi, di aver sollecitato l’ingegnere incaricato per il PUG – Piano Urbanistico Generale a procedere ad adeguare il Documento Programmatico Preliminare (approvato nel 2013) al Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia.
Quindi c’è la volontà politica, dell’intera maggioranza, di riprendere l’iter che condurrà all’approvazione del PUG della Città di Latiano.
Sarà la volta buona? Lo si spera. Di certo c’è che si fa sul serio. Credo però che, ad un simile impegno, occorra approcciarsi con la consapevole umiltà di chi sa che, anche questa volta, si possa fallire.
Ho precisato che questa volta si fa sul serio ma non ho dubbi che in passato, non solo durante il mandato del Sindaco Maiorano, sul PUG si sia ugualmente voluto fare sul serio: nessuno, ormai, nega la necessità di un nuovo piano urbanistico (anche se, proprio in Consiglio Comunale, si sono ripetutamente palesate diversità di vedute sul “come” lo si intenda fare e sulle “priorità” che finora ciascuno ha ritenuto / non ritenuto di dovervi anteporre). Ma ogni volta che si è dato impulso al complesso procedimento finalizzato all’approvazione, ad un certo punto, per un motivo o per un altro, è mancata qualche condizione fondamentale: soprattutto, è venuto meno quell’ampio, e saldo, consenso politico necessario a traguardare un obiettivo di così notevole valenza strategica.
Allora l’esperienza insegna che  - per giungere all’approvazione definitiva -  occorra avere un approccio costantemente “inclusivo”.
Io penso che chiunque si occupi di politica in ambito locale non possa rimanere indifferente al cospetto della ripresa del percorso verso il PUG: ciò varrebbe anche se non si votasse fra un anno.
Quindi l’Amministrazione Comunale, e la maggioranza che ne sostiene le sorti, insieme all’opportunità di dotare Latiano di un nuovo  - ed efficace -  strumento di pianificazione urbanistica, potranno “testare” l’eventuale sussistenza, in Consiglio Comunale ed anche fuori dalla pubblica assise cittadina, di interlocutori disponibili a conseguire, insieme, un risultato ambizioso nell’interesse della comunità latianese.
Non dubito che Mino Maiorano e Massimiliano Baldari vorranno determinare, lungo l’iter proteso all’approvazione del PUG, occasioni di pubblico confronto e di fattiva partecipazione, per chi vorrà coglierne l’opportunità.
Il PUG è per tutti.  

mercoledì 6 marzo 2019

Emergenza xylella: FATE PRESTO!

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l’assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia, hanno inviato ieri  - ai parlamentari ed agli europarlamentari pugliesi nonché ai consiglieri regionali -  una lettera aperta sulla questione – xylella.
In tale missiva si invoca un piano straordinario che stanzi, nei prossimi cinque anni, “non meno di 500 milioni di euro oltre quelli già previsti dal PSR o da altre misure emergenziali”.
Si legge ancora nella nota di Emiliano e Di Gioia: “E' incomprensibile come davanti ad una catastrofe di dimensioni epocali, capace di mettere in ginocchio una parte significativa del Paese, il Governo sia prudente, lento a prendere decisioni e, soprattutto, lesini sulle risorse”. E ancora: “Siamo pronti ad intraprendere ogni azione di disobbedienza civile necessaria fino a quando non verrà varato il piano straordinario che la Puglia attende e merita. Non permetteremo che il paesaggio, l'economia, l'ambiente, la storia stessa della Puglia venga sacrificata sull'altare della indifferenza nazionale".
Che dire? Qui i diversi fronti politici potrebbero sbizzarrirsi. Chi potrebbe accusare di ritardi la Regione Puglia. Chi potrebbe puntare il dito contro il Governo nazionale. Altri potrebbero prendersela con l’Unione Europea.
Credo invece che sia il momento, per noi pugliesi, di essere uniti: nessuna parte politica ha tutte colpe eppure, probabilmente, tutti hanno qualche colpa. Si tratta di un’emergenza di dimensioni enormi, di una situazione che non era prevedibile; è inutile, quindi, perdersi dietro il rimpallo delle responsabilità.
Chi più può, più deve fare! Adesso.
Chiunque tra noi  - al di là delle appartenenze partitiche o delle convinzioni politiche -  possa trovare una qualche considerazione presso le diverse sedi istituzionali, ha il dovere di spendersi.
Dobbiamo sollecitare l’intervento di tutti coloro che possano dare una mano a noi pugliesi, alla nostra agricoltura, al nostro splendido paesaggio, alla nostra economia.
Sabato prossimo, 9 marzo, a Lecce, a partire dalle ore 8,30 (raduno in piazzale Settelacquare, comizio conclusivo in piazza Mazzini), avrà luogo una manifestazione organizzata da Cia, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri e Legacoop per dichiarare lo stato di mobilitazione del mondo agricolo e, complessivamente, della società salentina.
Io ci sarò; ed il Sindaco di Latiano, Mino Maiorano, come sempre, in prima persona o su delega, non farà mancare la rappresentanza ufficiale del Comune di Latiano.
Solo se uniti, potremo farcela.
P.s.: a poche ore dalla pubblicazione di questo post mi segnalano che sabato prossimo, 9 marzo, anche Coldiretti terra’ una manifestazione a Lecce, per rivendicare la libertà d’impresa di olivicoltori, vivaisti e frantoiani, che invocano tempestivi abbattimenti e finanziamenti certi e sufficienti per procedere a nuovi impianti.
Insomma, Lecce, sabato prossimo, sarà il megafono di un Salento, e più in generale di una Puglia, che chiede aiuto: la voce di tutti perche’ chi può non volga lo sguardo altrove.

mercoledì 27 febbraio 2019

Per Latiano

E’ di ieri la notizia dell’avvio degli interventi di riqualificazione dei parchi urbani (parco Robinson, parco Padre Pio, parco Pigna, Giardini Pubblici), con l’installazione delle nuove giostrine e delle nuove panchine.
Ed è sempre di ieri la notizia dell’approvazione del progetto esecutivo relativo ai lavori di ristrutturazione ed adeguamento dello stadio comunale, con avvio della procedura per l’acquisizione dell’esecuzione delle relative opere mediante ricorso al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Si tratta indubbiamente di due belle notizie, per la città di Latiano: due traguardi inseguiti da tempo dall’Amministrazione Comunale, in particolare dal Vice - Sindaco Mauro Vitale (la riqualificazione dei parchi) e dal Consigliere Comunale / Provinciale Giovanni Bruno (il nuovo campo di gioco dello stadio comunale).
Segni tangibili, questi, di un’attenzione ai minori, ai giovani e, complessivamente, alle famiglie, che mi rinsalda nella convinzione di dover confermare sostegno e fiducia ad una compagine di persone  - tra le quali evidenzio anche la tenace, e preparata, Assessora ai Lavori Pubblici Maria Rosaria Martina -  con le quali condivido sensibilità e senso di responsabilità.
Ovviamente si tratta di risultati resi possibili solo dal gioco di squadra che il Sindaco Mino Maiorano riesce ogni giorno, anche con una significativa dose di pazienza, a ben orchestrare.
Un “grazie”, sempre, va rivolto agli Uffici comunali, senza i quali la volontà politica rimarrebbe priva di ogni effetto.
Il sano entusiasmo che scaturisce dalle cose belle che si riescono a realizzare, non potrà che fornire slancio ad un proseguire che rimane sempre aperto ad ogni partecipazione e ad ogni protagonismo (purché rivolti al bene comune).

martedì 12 febbraio 2019

Senso Civico

Segnalo un interessante incontro, sul “Welfare municipale”, che avrà luogo a San Pietro Vernotico venerdì 22 febbraio, a partire dalle ore 18, presso il comitato di “Senso Civico” in via Brindisi n. 60.
Interverrà la dr.ssa Anna Maria Candela, tra i massimi esperti, non solo in Puglia, di politiche del welfare.
Credo che urga ormai affermare un’idea nuova di welfare: un welfare che si costruisce nelle comunità creando alleanze tra risorse locali (cittadini, associazioni, terzo settore, imprese, banche) ed amministrazioni pubbliche per organizzare servizi che siano non solo autosostenibili dal punto di vista economico ma anche generatori di risorse per nuovi servizi.
Urge mettere concretamente la persona, con i suoi bisogni e le sue peculiarità, al centro della visione di “comunità”: passare dal “benessere” al “buon vivere”, scoprendo e valorizzando l’opportunità sociale che è rappresentata da un approccio sistematicamente inclusivo delle famiglie, dei minori, delle persone con disabilità, degli anziani, delle persone non autosufficienti, o dall’affermazione del diritto alla casa, dalla lotta alla povertà ed all’emarginazione.
Pino Romano invita a ragionarci insieme, su tutto questo, e già l’autorevolezza della relatrice rende l'iniziativa un’opportunità.

sabato 2 febbraio 2019

Il sogno nascosto

Ieri sera ho avuto il piacere di intervenire alla presentazione del romanzo “Il sogno nascosto”, del giovane scrittore latianese Giovanni Barco, edito da Libereria.
Si è trattato del secondo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra la comunità”, organizzata dalla Biblioteca comunale latianese e dall’Assessorato comunale alla Cultura (delega significativamente tenuta dal Sindaco Mino Maiorano).
E così  - dopo lo stupore destato da Cosima Di Tommaso, e dal suo “Principessa sull’handicap”, nell’incontro inaugurale della rassegna -  ieri sera è stata la volta della giovane energia di Giovanni Barco che, con i suoi amici, ha realizzato un incontro carico di contenuti artistici.
Particolarmente interessante è stata la riflessione sociologica proposta da Pietro Massaro, autore della prefazione del libro.
Francesco Scalera ha dialogato con Giovanni Barco sui contenuti, la forma e la tecnica narrativa del romanzo.
Gli Acoustic Karma, insieme all’Autore del libro, hanno offerto piacevoli, e ricercati, momenti musicali.
Le letture di alcuni brani de “Il sogno nascosto” sono state proposte da Ketty Schiavone, Fabio Carbone e Claudio Santoro.
Insomma, è stata una presentazione bella, originale, un’altra serata arricchente.
Penso che questa sua prima opera data alle stampe segni l’avvio di un lungo percorso, ricco di soddisfazioni, per il talentuoso Giovanni Barco.
E penso anche che la comunità di Latiano  - finché avrà suoi componenti che vorranno pensare e pensarsi, magari ripensarsi, raccontare e raccontarsi -  …avrà un futuro: per questo sottolineo, ancora una volta, la grande opportunità offerta, a tutti i latianesi ma non solo a loro, dalla rassegna “La Biblioteca incontra la comunità”.

domenica 13 gennaio 2019

Principessa sull’handicap

Grazie alla Biblioteca Comunale ho conosciuto ieri sera la prof.ssa Cosima di Tommaso.
E’ stato un incontro sorprendente, positivo, di quelli che lasciano il segno.
L’occasione è stata offerta per la presentazione del libro “Principessa sull’handicap”, primo appuntamento della piccola rassegna “La biblioteca incontra la comunità” dedicata ad autori latianesi (i prossimi appuntamenti saranno con Giovanni Barco, con Tommaso Urgese e con Elio Paoloni).
Dopo gli interventi introduttivi mio e del Sindaco di Latiano, Mino Maiorano, è stato Pati Luceri ad introdurci al testo, con grande delicatezza e partecipazione.
“Principessa sull’handicap” riporta  - con ironia e senza rassegnazione -  la convivenza con l’handicap al giorno d’oggi (quando i diritti sono enunciati ma poi, in concreto, manca sempre qualcosa o, comunque, c’è sempre qualcosa che non va).
Cosima di Tommaso è forte, si dà forza, sa vedere il bicchiere mezzo pieno ma è ostinatamente attenta a che non si producano buchi che ne disperdano il contenuto, vuole gustarsi il calice fino in fondo; e fa bene.
La testimonianza di Cosima di Tommaso è straordinariamente incisiva.
Insomma, un libro bello da leggere, utile da diffondere (in particolare tra i più giovani), ed un’Autrice che è stato prezioso poter incontrare.