L’iniezione
di fiducia al processo di consolidamento dell’Unione Europea, prodotta
dall’elezione di Emmanuel Macron come nuovo Presidente della Repubblica
francese, e la conclusione delle importanti consultazioni primarie del PD, offrono
in questi giorni una condizione di serenità sufficiente a condividere qualche
modesta considerazione sugli scenari in vista delle prossime elezioni politiche
italiane.
Non
mi soffermo sui preamboli e giungo al punto: affinché gli italiani possano
esprimere, al pari dei “cugini” d’Oltralpe, una prova di maturità e di
responsabilità, dovranno, a mio parere, poter contare su analoga prova di
responsabilità e di maturità da parte del centrosinistra.
Chi
mi conosce sa che non sono nato… con il cuore a sinistra - anzi, sono nato, e rimarrò sempre,
democratico – cristiano - ma francamente
non credo che ci siano oggi, in Italia, alternative di governo credibili
rispetto al centrosinistra unito.
Certo,
le deleghe in bianco non ci sono più per nessuno e dunque la credibilità si
gioca anzitutto sulla capacità di coniugare sensibilità diverse, in uno spettro
ampio che tenga conto delle culture, dei territori, delle generazioni, dei
generi e (perché no?) degli interessi.
Quanto
meno quale riparo da deleghe in bianco, sono allora benvenute anche le
esperienze politiche nuove, come quella del Movimento dei Democratici e
Progressisti – Articolo 1, nato dalla recente scissione del Partito Democratico
per porre l’accento sull’urgente necessità di contrastare il populismo e
l’avanzata delle forze isolazioniste attraverso un progetto “plurale” (non
soffocato da ambizioni leaderistiche e da pretese di arrogante
autosufficienza).
Perché
gli elettori non scelgano il disimpegno, rimane però fondamentale il fattore
umano, ovvero la volontà, di coloro i quali assumono un ruolo di rappresentanza
politica, di essere riferimenti assidui, attenti, autorevoli, e la loro
capacità di essere persone di qualità, che sappiano mettere in connessione le
istanze, emergenti dalle realtà sociali e territoriali, con la complessità dei
momenti decisionali nelle diverse sedi istituzionali competenti.
In
ambito locale, per quella che è la mia personale esperienza quotidiana,
riconosco oggi questa capacità, e questa disponibilità, su tutti, al
Consigliere Regionale Pino Romano ed all’Onorevole Toni Matarrelli.
So
che il Movimento dei Democratici e Progressisti – Articolo 1, proprio sulla
forte spinta di Pino Romano e di Toni Matarrelli, si va capillarmente
strutturando sul territorio.
Questa
mia esperienza al fianco del Sindaco Mino Maiorano è iniziata nella forma della
partecipazione civica e credo che oggi tutto il nostro gruppo politico sia
troppo concentrato, sulla sfida quotidiana per il miglior governo possibile
della Città di Latiano, da non potersi concedere una attenta e consapevole
riflessione sul tema dell’eventuale adesione a Partiti, o a Movimenti politici,
nazionali.
Una
qualsivoglia mia adesione - autonoma da
un preventivo confronto con il Sindaco, che io per primo sostengo, e con il Gruppo
Consiliare a cui mi onoro di appartenere -
oggi non è, dal mio punto di vista, ipotizzabile.
Tuttavia,
così come, alle elezioni regionali del 2015, mi sono speso apertamente a
sostegno di Pino Romano (peraltro con favorevole riscontro da parte dei miei
concittadini elettori) - pur non
essendomi candidato, al Consiglio Comunale, nel Partito di cui lui è poi
risultato il maggior suffragato in Provincia di Brindisi - certamente ci saranno modi e forme che
possano consentirmi di offrire un contributo attivo anche in occasione delle
prossime elezioni politiche.
F.to