L’1
maggio 2008 pubblicavo il primo post del mio blog; da allora, con questo post,
se ne contano ben 354.
E’
un vero e proprio diario, che ho tenuto aperto sin da quando ho voluto rendere
pubblici sia il mio pensiero, sia la finalità del mio (piccolo) impegno.
Non
ho mai cancellato nulla.
Andando
a ritroso, sembra effettivamente un percorso segnato da attenzioni ripetitive
(che ci posso fare se ho… le mie fissazioni?), da lacune (si, di molte cose non
mi sono occupato affatto), da ripensamenti (chi non sbaglia mai strada? Poi però,
per fortuna, esiste pure la retromarcia!).
Questo
sono io; o meglio, questi - per grande
parte - sono stati i miei ultimi dieci
anni: pubblici, per scelta e per passione.
Ora
che si fa? Non lo so.
Intanto
si va avanti, con la maturata consapevolezza che, da queste parti, davvero …da
soli non c’è storia, che occorre fare …e il “buon fare”, qui al Sud, non c’è se
non “insieme”.
Inutile sentirsi “grandi”, o “autosufficienti”, se quasi tutto
va cominciato dall’inizio.
Si
va avanti, allora, con il piccolo impegno quotidiano, finché ce n’è.
Si
va avanti, con la caparbietà di chi ambisce ad un mondo migliore; si va avanti,
con l’umiltà di chi sa di dover continuare sempre ad imparare; si va avanti, non
lasciandosi sopraffare dall’indifferenza.
Perché
questo è il nostro tempo e non possiamo sottrarci a fare, responsabilmente, la
nostra parte; con chi ha voglia di rimboccarsi le maniche, con chi - come noi -
non si sente infallibile, con chi
- come noi - si sveglia di notte
e pensa a come sarà domani, con chi se la sente di contribuire a rendere grande
l’insieme delle piccole opere di tanti.