sabato 27 luglio 2019

E’ stato un americano

Tra le prime notizie della giornata di ieri, ha destato in tutti particolare sgomento quella del Carabiniere ucciso nella notte da un uomo a coltellate, nel centro di Roma.
Tante sono state le reazioni ma una sola mi ha commosso: l’omaggio di diverse pattuglie della Polizia di Stato giunte a sirene spiegate davanti alla sede del Comando Generale dei Carabinieri, in segno di solidarietà verso l’Arma che ha perso uno dei suoi uomini.
Credo che questi servitori dello Stato, meglio e più autorevolmente di tanti di noi che comodamente commentiamo davanti alle nostre tastiere, abbiano espresso il senso della risposta che è necessario opporre al problema della mancanza di sicurezza che attanaglia le Città italiane (grandi e piccole): occorre rimanere uniti, non dividersi.
Grazie, allora, a tutte le Forze dell’Ordine ma prendiamo atto, una volta ancora, della necessità e dell’urgenza che siano assicurati a loro compensi e mezzi adeguati e che siano, complessivamente, incrementate le risorse a disposizione per le attività di prevenzione (non solo quella di “primo livello” ma anche quella che attiene la formazione dei giovani, l’educazione dei cittadini, l’”abitabilità” dei centri urbani) e di repressione.
Il problema della sicurezza in Italia esiste, è un problema serio ed avvertito da tutti: non ha sfumature diverse a seconda del colore della pelle dei (tanti) pazzi criminali in circolazione o della loro nazionalità.
Occorrono, quindi, risposte serie. La politica non lasci sole le Forze dell’Ordine; basta chiacchiere ed odio; occorrono concretezza e serietà.

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