Tra le prime notizie
della giornata di ieri, ha destato in tutti particolare sgomento quella del Carabiniere
ucciso nella notte da un uomo a coltellate, nel centro di Roma.
Tante sono state le
reazioni ma una sola mi ha commosso: l’omaggio di diverse pattuglie della
Polizia di Stato giunte a sirene spiegate davanti alla sede del Comando
Generale dei Carabinieri, in segno di solidarietà verso l’Arma che ha perso uno
dei suoi uomini.
Credo che questi
servitori dello Stato, meglio e più autorevolmente di tanti di noi che
comodamente commentiamo davanti alle nostre tastiere, abbiano espresso il senso
della risposta che è necessario opporre al problema della mancanza di sicurezza che attanaglia le
Città italiane (grandi e piccole): occorre rimanere uniti, non dividersi.
Grazie, allora, a
tutte le Forze dell’Ordine ma prendiamo atto, una volta ancora, della necessità
e dell’urgenza che siano assicurati a loro compensi e mezzi adeguati e che siano,
complessivamente, incrementate le risorse a disposizione per le attività di
prevenzione (non solo quella di “primo livello” ma anche quella che attiene la
formazione dei giovani, l’educazione dei cittadini, l’”abitabilità” dei centri
urbani) e di repressione.
Il problema della
sicurezza in Italia esiste, è un problema serio ed avvertito da tutti: non ha
sfumature diverse a seconda del colore della pelle dei (tanti) pazzi criminali
in circolazione o della loro nazionalità.
Occorrono, quindi,
risposte serie. La politica non lasci sole le Forze dell’Ordine; basta
chiacchiere ed odio; occorrono concretezza e serietà.
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