Non è facile esprimere, in parole, i sentimenti che provo di fronte al risultato elettorale da me conseguito nella consultazione del 28 e 29 marzo scorsi.
Gratitudine, anzitutto, verso chi si è recato alle urne per scrivere il mio cognome sulla scheda.
E gratitudine infinita verso chi, e sono stati tanti, già a partire dal mese di gennaio si è speso in mio favore per presentarmi a chi gli è vicino, per consentirmi di “entrare” nelle famiglie come candidato al Consiglio Comunale.
La cifra di 344 voti, a Latiano, non può essere frutto di un risultato personale; soprattutto se chi è destinatario di tale consenso si propone all’elettorato per la prima volta.
Dietro tale risultato ci sono stati l’impegno e la faccia, oltre che miei, di tanti amici.
Non è mancata la benevolenza, certo, verso la mia storia e verso la mia persona, di qualche leader politico locale più o meno recente.
Ma nessun “padrino”, nessuno “sponsor”: a ciò mi sono sottratto (pur dando a tutti atto della disponibilità da più parti offertami, pur manifestando gratitudine, pur cogliendo l’opportunità di “giocarmi la partita”, a titolo personale, in ogni varco resosi disponibile) per rispetto di chi ha atteso, sollecitato e sostenuto senza “se” e senza “ma” la mia “discesa in campo”.
Dietro le 344 preferenze confluite su di me, ci sono nomi e volti ben scolpiti nella mia mente.
E’ stato un lavoro corale.
E’ stato un successo di gruppo.
Queste persone, insieme a me, conoscono chi mi ha votato.
Ognuna di queste persone sa anche chi verso la mia persona o verso il mio disegno politico ha manifestato - legittimamente - dubbi, perplessità, diffidenza.
Siamo quindi all’inizio di un percorso.
L’obiettivo non è “convincere tutti” ma “offrire un contributo per il bene comune”.
Ora ho il dovere di “dare cittadinanza”, nel contesto politico locale, a questo gruppo di persone pensanti, a questa massa critica, composta da molti giovani, che esprime il disagio di vivere in un contesto cittadino problematico come quello latianese.
Amiamo Latiano; abbiamo deciso di vivere qui, laddove siamo nati; vogliamo rendere più vivibile, più accogliente, più moderna, questa Città.
So che il consenso da me ricevuto comprende sensibilità anche diverse da quelle che tradizionalmente si riconoscono nel Partito in cui mi sono candidato, l’U.D.C.. Pertanto, pur rimarcando la mia appartenenza partitica - peraltro coerente con una tradizione famigliare e con un percorso formativo sempre inseriti nel solco del popolarismo europeo - avverto il dovere di svolgere il mio mandato preservando sempre la mia libertà al fine di garantire, in ogni momento, serenità di valutazione, disponibilità all’ascolto, inflessibilità su valori e principi non negoziabili.
Se questa libertà - unico vero presupposto perché io non tradisca le aspettative del mio composito elettorato - richiederà la rinuncia a poltrone, io vi rinuncerò.
Comunque, dai banchi del Consiglio Comunale - laddove siederò qualsiasi possa essere l’esito del ballottaggio - mi impegno ad essere sempre me stesso, a non tradire chi crede in me, a non perdere la lucidità di analisi che finora mi ha contraddistinto, a non rinunciare mai all’azione che riterrò giusta (anche laddove la stessa possa farmi patire incomprensioni).
Ora però è il tempo di finalizzare questo indiscutibile successo.
Se l’avv. Claudio Ruggiero sarà eletto Sindaco di Latiano, il mio impegno potrà essere più efficace: questo, chi è con me non può dimenticarlo.
Gratitudine, anzitutto, verso chi si è recato alle urne per scrivere il mio cognome sulla scheda.
E gratitudine infinita verso chi, e sono stati tanti, già a partire dal mese di gennaio si è speso in mio favore per presentarmi a chi gli è vicino, per consentirmi di “entrare” nelle famiglie come candidato al Consiglio Comunale.
La cifra di 344 voti, a Latiano, non può essere frutto di un risultato personale; soprattutto se chi è destinatario di tale consenso si propone all’elettorato per la prima volta.
Dietro tale risultato ci sono stati l’impegno e la faccia, oltre che miei, di tanti amici.
Non è mancata la benevolenza, certo, verso la mia storia e verso la mia persona, di qualche leader politico locale più o meno recente.
Ma nessun “padrino”, nessuno “sponsor”: a ciò mi sono sottratto (pur dando a tutti atto della disponibilità da più parti offertami, pur manifestando gratitudine, pur cogliendo l’opportunità di “giocarmi la partita”, a titolo personale, in ogni varco resosi disponibile) per rispetto di chi ha atteso, sollecitato e sostenuto senza “se” e senza “ma” la mia “discesa in campo”.
Dietro le 344 preferenze confluite su di me, ci sono nomi e volti ben scolpiti nella mia mente.
E’ stato un lavoro corale.
E’ stato un successo di gruppo.
Queste persone, insieme a me, conoscono chi mi ha votato.
Ognuna di queste persone sa anche chi verso la mia persona o verso il mio disegno politico ha manifestato - legittimamente - dubbi, perplessità, diffidenza.
Siamo quindi all’inizio di un percorso.
L’obiettivo non è “convincere tutti” ma “offrire un contributo per il bene comune”.
Ora ho il dovere di “dare cittadinanza”, nel contesto politico locale, a questo gruppo di persone pensanti, a questa massa critica, composta da molti giovani, che esprime il disagio di vivere in un contesto cittadino problematico come quello latianese.
Amiamo Latiano; abbiamo deciso di vivere qui, laddove siamo nati; vogliamo rendere più vivibile, più accogliente, più moderna, questa Città.
So che il consenso da me ricevuto comprende sensibilità anche diverse da quelle che tradizionalmente si riconoscono nel Partito in cui mi sono candidato, l’U.D.C.. Pertanto, pur rimarcando la mia appartenenza partitica - peraltro coerente con una tradizione famigliare e con un percorso formativo sempre inseriti nel solco del popolarismo europeo - avverto il dovere di svolgere il mio mandato preservando sempre la mia libertà al fine di garantire, in ogni momento, serenità di valutazione, disponibilità all’ascolto, inflessibilità su valori e principi non negoziabili.
Se questa libertà - unico vero presupposto perché io non tradisca le aspettative del mio composito elettorato - richiederà la rinuncia a poltrone, io vi rinuncerò.
Comunque, dai banchi del Consiglio Comunale - laddove siederò qualsiasi possa essere l’esito del ballottaggio - mi impegno ad essere sempre me stesso, a non tradire chi crede in me, a non perdere la lucidità di analisi che finora mi ha contraddistinto, a non rinunciare mai all’azione che riterrò giusta (anche laddove la stessa possa farmi patire incomprensioni).
Ora però è il tempo di finalizzare questo indiscutibile successo.
Se l’avv. Claudio Ruggiero sarà eletto Sindaco di Latiano, il mio impegno potrà essere più efficace: questo, chi è con me non può dimenticarlo.
2 commenti:
Finalmente le urne hanno premiato la competenza, la capacità, l'umiltà e l'onestà. Ispirare la fiducia nell'elettorato non è cosa da poco e questa dote ti ha portato a un risultato a dir poco strepitoso. LATIANO ha bisogno di crescere e di migliorare per essere più vivibile. I 344, ma non solo loro, confidano in te e in te ripongono tante speranze. Auguri sinceri per un prospero futuro da Amministratore con la "A" maiuscola......
Enzo De Fazio
complimenti per il risultato ottenuto; le urne ti hanno premiato giustamente; purtroppo però, c'è anche chi, con presunzione e molta arroganza,come Z., ha fatto in questo scorcio di amministrazione solo ed esclusivamente una politica clientelare, che non va minimamente incontro al bene della collettività; non gli posso dare la possibilità di ripetersi; è ora di cambiare; Mi dispiace per chi come te crede davvero in un cambiamento; per quanto ti riguarda ripongo in te tante speranze per il futuro di una Latiano migliore ! Sono certo riuscirai in un opposizione costruttiva ed impegnata.
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