Il gruppo consiliare UdC ha proposto la seguente mozione, che non ha mancato di suscitare un ampio ed animato dibattito tra tutti i cittadini latianesi.
In ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento Comunale e dal d.lgs. n. 267/2000, al fine di esercitare facoltà e prerogative proprie e consone allo status di consiglieri comunali rappresentanti il Gruppo Consiliare “U.d.C.”, si chiede l’inserimento e conseguente calendarizzazione, nei termini regolamentari, della seguente
M O Z I O N E
- premesso
che il Legislatore Nazionale, al fine di contenere la spesa pubblica e di “tagliare” i costi della politica con legge n. 42/2010 disponeva la riduzione del numero dei consiglieri comunali e del numero degli assessori;
- espresso
che per le medesime finalità, contenimento dei costi della politica, veniva disposta l’abrogazione della figura del difensore civico, del direttore generale e di altre figure o incarichi a determinazione politico-clientelare;
- rilevato
che la pressante crisi economica ed il preoccupante aumento della soglia di povertà delle diverse classi sociali, portava il Legislatore ad emanare norme anti-crisi prevedendo, oltre le diverse ipotesi di rimodulazione della spesa pubblica (a mò di esempio congelamento degli aumenti contrattuali in materia di pubblico impiego, innalzamento a 65 anni di età per il pensionamento delle impiegate nella pubblica amministrazione, abrogazione di enti parassitari e fondazioni inutili etc. etc.) disponeva per legge la riduzione degli stipendi e delle indennità per cariche politiche del 10%;
- dato atto
che tutto il panorama politico nazionale e locale, dalla Regione Veneto alla Provincia di Brindisi, recependo gli indirizzi del Governo centrale e per palesi ragioni di etica politico-sociale poneva in essere atti amministrativi concreti (riduzione degli stipendi, rimodulazione delle cariche assessorili, decurtazione delle indennità politiche da devolvere in contributi ad associazioni, eliminazione delle auto blu e dei cellulari) per ridurre la spesa pubblica e tagliare gli ingenti costi della politica;
- rimarcato
che in via del tutto irrazionale, quanto aberrante per ogni coscienza civica e politica, l’Amministrazione Comunale di Latiano, con discutibili quanto arbitrari atti di giunta e decreti sindacali prevedeva la istituzione di un gabinetto la cui spesa, in danno della collettività, è pari ad Euro 361.535,00;
che il Legislatore Nazionale, al fine di contenere la spesa pubblica e di “tagliare” i costi della politica con legge n. 42/2010 disponeva la riduzione del numero dei consiglieri comunali e del numero degli assessori;
- espresso
che per le medesime finalità, contenimento dei costi della politica, veniva disposta l’abrogazione della figura del difensore civico, del direttore generale e di altre figure o incarichi a determinazione politico-clientelare;
- rilevato
che la pressante crisi economica ed il preoccupante aumento della soglia di povertà delle diverse classi sociali, portava il Legislatore ad emanare norme anti-crisi prevedendo, oltre le diverse ipotesi di rimodulazione della spesa pubblica (a mò di esempio congelamento degli aumenti contrattuali in materia di pubblico impiego, innalzamento a 65 anni di età per il pensionamento delle impiegate nella pubblica amministrazione, abrogazione di enti parassitari e fondazioni inutili etc. etc.) disponeva per legge la riduzione degli stipendi e delle indennità per cariche politiche del 10%;
- dato atto
che tutto il panorama politico nazionale e locale, dalla Regione Veneto alla Provincia di Brindisi, recependo gli indirizzi del Governo centrale e per palesi ragioni di etica politico-sociale poneva in essere atti amministrativi concreti (riduzione degli stipendi, rimodulazione delle cariche assessorili, decurtazione delle indennità politiche da devolvere in contributi ad associazioni, eliminazione delle auto blu e dei cellulari) per ridurre la spesa pubblica e tagliare gli ingenti costi della politica;
- rimarcato
che in via del tutto irrazionale, quanto aberrante per ogni coscienza civica e politica, l’Amministrazione Comunale di Latiano, con discutibili quanto arbitrari atti di giunta e decreti sindacali prevedeva la istituzione di un gabinetto la cui spesa, in danno della collettività, è pari ad Euro 361.535,00;
- rilevato
che le ragioni di tale opinabile quanto mortificante scelta politica, costitutendo prova provata della manifesta incapacità della Giunta nella sua interezza e di ogni singola espressione assessorile di attendere alle funzioni ed alle responsabilità loro demandate dalla legge e dal corpo elettorale;
SI PROPONE
di abrogare, nelle forme di legge e nel tipo di atto amministrativo più idoneo al raggiungimento dello scopo prefissato, ovvero di sospendere le indennità economiche di carica del Sindaco e degli assessori in maniera proporzionale e funzionale alla durata in carica del gabinetto del Sindaco.
Il Gruppo Consiliare U.d.C.
Gabriele Argentieri, Claudio Ruggiero, Mauro Vitale, Salvatore Zucchero
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