Martedì scorso, 23 dicembre, il Consiglio Comunale ha approvato la convenzione per la concessione all’Associazione Sportiva Dilettantistica “Circolo Tennis Latiano” - in estensione della precedente concessione (per 10 anni, dal 2013) delle strutture site in via Fratelli De Girolamo - dell’impianto sportivo comunale, ex palazzetto dello sport, sito in via Einaudi, per 25 anni (fino al 31 dicembre 2039). Sono intervenuto nella discussione consiliare, ritenendo opportuno favorire una riflessione ponderata prima dell’assunzione di tale decisione, e riporto qui di seguito le mie parole; non ho partecipato alla votazione finale sull’argomento poiché - come preventivamente comunicato al Presidente del Consiglio e ad un paio di colleghi Consiglieri dell’opposizione - impegni improcrastinabili sopraggiunti mi hanno costretto a lasciare l’aula consiliare poco dopo il mio intervento.
Prendo atto favorevolmente della forza e del coraggio dell’Associazione Sportiva Circolo Tennis Latiano, che si è proposta per la gestione del terreno e del fabbricato ex palazzetto dello sport sito in via Einaudi: testimonianza della qualità e della vitalità di questo sodalizio, tradizionalmente molto attivo, che è un bell’esempio a dispetto di un modello di associazionismo che spesso sopravvive solo grazie ai contributi pubblici.
Colgo l’occasione, preliminarmente, per richiamarmi a quando - circa due anni addietro - si discusse in Consiglio Comunale della convenzione per l’affidamento in concessione della gestione dei campi da tennis comunali; in quella circostanza il mio capogruppo propose delle piccole modifiche, di ordine tecnico ed amministrativo, alla bozza della convenzione illustrata dall’Amministrazione Comunale e qualcuno - fuori da quest’aula - volle concludere che noi fossimo avversari del Circolo Tennis: ciò non era vero allora e , ovviamente, non lo è nemmeno oggi.
Ammetto che l’ipotesi di concessione di un immobile comunale per 25 anni ad un soggetto privato, sia pure una Associazione Sportiva, mi allerta ma comprendo che l’investimento a cui si impegna il Circolo Tennis richiede tempi di ammortamento lunghi (non so quanto giustamente lunghi, ma lunghi).
Rilevo che, nella bozza di convenzione allegata alla Deliberazione di Consiglio Comunale che si intende approvare oggi, non è indicata - all’articolo 9 - la somma, si legge, “pagabile in rate trimestrali”, da corrispondere “a parziale rimborso delle spese sostenute per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree a verde e degli alberi circostanti, per la manutenzione straordinaria dei locali adibiti a servizi e per i lavori da effettuarsi a carico del concessionario”.
Rilevo inoltre che - in allegato alla proposta del Circolo Tennis ed alla Deliberazione che si intende approvare in Consiglio Comunale - manca un progetto del completamento del manufatto fantasma – ex palazzetto dello sport oggi presente in via Einaudi.
Ritengo (ma la mia valutazione è solo in termini superficialmente politici) che in termini di efficienza - valutata la performance politico – amministrativa offerta in questi quattro anni e mezzo di attività - in termini, ripeto, di efficienza il Circolo Tennis dia oggi più garanzie dell’Amministrazione Comunale in carica.
Ribadisco, come già in passato ho avuto modo di affermare, anche sul mio blog, che il palazzetto dello sport, o il “palestrone”, non costituiscono a mio modo personale di vedere, una priorità assoluta per la comunità latianese, in un tempo di crisi che richiama l’attenzione della politica su altre emergenze. Dunque ben venga, a tal proposito, l’intervento del privato.
Osservo, peraltro, che né quest’Amministrazione Comunale, né la precedente (la cui esperienza fu però tragicamente, come è noto, interrotta anzitempo), sono state in grado di offrire un nuovo palazzetto dello sport a Latiano.
Concludo di non disporre oggi, almeno io, di elementi sufficienti a consentirmi una serena, tranquilla, approvazione della proposta avanzata dal Circolo Tennis, acquisita al protocollo comunale solo in data 3 dicembre 2014. Manca, peraltro, in merito, il parere della preposta Commissione Consiliare, come poc’anzi hanno ammesso i componenti della stessa.