Abbiamo depositato nei giorni scorsi la seguente interrogazione - firmata, oltre che da me, dai Consiglieri Comunali Giovanni Calcagno, Giuseppe Vitale e Mauro Vitale - in merito al costituendo polo museale latianese.
Premesso che:
In data 12 marzo del 2012 il Consiglio Comunale deliberò la “Istituzione di un Polo Museale” individuando nell’ex Convento dei Domenicani il sito che potesse ospitare i diversi musei del territorio.
Successivamente l’Amministrazione Comunale presentò un progetto per partecipare al bando pubblico, bandito dalla Regione Puglia nell’ambito - Asse IV –PO FESR 2007-2013- Linea 4.2 “Tutela, Valorizzazione e Gestione del Patrimonio Culturale” – Attività 4.2.1.D – Riqualificazione e valorizzazione del sistema museale” progetto finanziato con ben 800.000 euro a cui l’Amministrazione aggiungeva 80.000 euro per “interventi di conservazione del patrimonio finalizzati ad attività di catalogazione nonché alla fruizione ed accoglienza del complesso museale”.
Nel corpo della Deliberazione si legge che ”i nostri musei sono forse l’unico elemento di attrazione turistica del nostro territorio” e che si poteva “realizzare il sogno di creare un museo diffuso…su un’unica traiettoria stradale- dalla chiesa del S.S. Rosario a Piazza S. Antonio…trasformando questo percorso in un salotto cittadino, con arredi urbani ed interventi urbanistici particolari”.
Considerato che:
Si è provveduto intanto al trasferimento presso l’ex Convento dei Domenicani del “Museo delle Arti e Tradizioni Popolari” che si è aggiunto al Museo del Sottosuolo che da tempo alloggiava nello stesso stabile.
Solo nel giugno del 2014 si procedeva al bando di gara per i lavori di riqualificazione e valorizzazione del polo museale.
Con determina n. 38/2015 del 22 gennaio u.s. “Nomina della Commissione per la verifica della giustificazione” si rileva che in sede di gara ci sono delle “anomalie” per due imprese partecipanti.
In data 6 aprile u.s. si è scoperto che i musei di cui sopra sono stati oggetto di atti vandalici che hanno prodotto danni agli impianti e fatto sparire reperti.
Si chiede
1. Per quale motivo le procedure di gara per i lavori di riqualificazione siano avvenute con estrema lentezza dal momento della notifica della disponibilità del finanziamento regionale.
2. Quali anomalie riguardano alcune imprese partecipanti alla gara.
3. Se lo stabile in cui insistono i musei sia dotato di sistemi di videosorveglianza e se al momento della intrusione fossero efficienti.
4. Se esiste una catalogazione puntuale di tutti i reperti “custoditi” presso l’ex Convento dei Domenicani.
5. Se si è provveduto ad una quantificazione dei danni compreso il numero e la tipologia dei reperti trafugati.
6. Quali sono i tempi da rispettare entro i quali la Regione assicura il finanziamento accordato per non correre il rischio che lo stesso sia revocato.
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