(Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale. Avviso ai “naviganti”: questo post è a carattere goliardico e, pertanto, agli animi più sensibili si consiglia di mandarlo giù… e di riderci sopra).
Ho visto un film; di quelli apparentemente senza senso ma che in fondo nascondono un messaggio foriero di tristi riflessioni.
C’era una volta un’Amministrazione Comunale, tra le più giovani d’Italia, sostenuta da una maggioranza numericamente solida, anch’essa composta in gran parte da persone alla loro prima esperienza politica. Subito dopo il suo insediamento, l’Amministrazione si era dotata di uno staff di esperti composto da tre persone, due delle quali ex sindaci della cosiddetta “Prima Repubblica”. A capo di tutto c’era un altro ex sindaco della “Prima Repubblica”, socialdemocratico e poi socialista, che all’unanimità era stato eletto Presidente del Consiglio Comunale: dunque un uomo di garanzia, dietro la cui porta sostavano ogni giorno decine di cittadini che, evidentemente, trovavano in lui risposte più soddisfacenti di quelle che riuscivano ad avere dagli Assessori e dal Sindaco. Si, il Sindaco… era anche lui alla sua prima esperienza politica ma aveva dato prova di saperci fare, di saper gestire il gruppo e le diverse ambizioni di ciascuno, di sapersi collocare puntualmente al centro di “pulsioni” divergenti, di saper condurre il gioco delle parti - nella sua maggioranza - al momento dell’assunzione delle scelte più impopolari e discutibili, di saper galvanizzare il “coro dei supporters” (i soliti due-tre consiglieri di maggioranza più giovani, più appassionati, ma anche più assenti nelle “riunioni che contano”), di saper lanciare segnali di attenzione ai più diversi ambiti della comunità locale senza però mai realizzare un percorso politico caratterizzante in un senso o nell’altro. L’inesperto Sindaco (!) era addirittura riuscito ad aprire canali di dialogo e linee di credito politico con più di un Partito, in ambito provinciale, ed a rimanere indipendente da tutti.
Tali personaggi si erano dati subito un gran da fare, sotto la sapiente regia dei “vecchi saggi”.
Si era annunciato in campagna elettorale di voler approvare, in via prioritaria, un Piano Urbanistico Generale che regolasse lo sviluppo del territorio e disciplinasse l’attività edilizia ma, prima di fare ciò, si era ritenuto opportuno adottare qualche variante urbanistica (vedi il cambio di destinazione dell’area ex biblioteca comunale) e realizzare qualche lottizzazione con il nobile intento di rilanciare il comparto edilizio locale (si vedrà, in seguito, quanti tecnici e quante imprese saranno effettivamente impegnate nei lavori). Dunque “si” alle regole, finalmente, …ma solo dopo avere messo a posto vecchie pendenze: una pianificazione residuale, insomma, come residuali saranno a quel punto le volumetrie disponibili.
Si era poi costituita una “azienda speciale” (e l’aggettivo diverrà probabilmente determinante nelle edizioni successive del film) e si erano nominati, nel Consiglio di Amministrazione di tale azienda, il fratello di un consigliere comunale di maggioranza ed il fratello di una dirigente regionale di uno dei Partiti della maggioranza (ma quest’ultima, sia pure ex assessore provinciale e copiosamente suffragata alle elezioni regionali svoltesi contestualmente alla elezione del Sindaco, risultava estranea ad ogni coinvolgimento nella “selezione”; anzi, addirittura era sembrato - nonostante i tentativi del suo Partito tesi ad evitare la diffusione di ogni polemica interna - che la stessa non condividesse buona parte dell’operato dell’Amministrazione Comunale). Per costituire questa azienda, di fatto, ci si era quasi del tutto preclusa la possibilità di bandire qualsiasi concorso presso il Comune, fino alla fine del mandato del Sindaco il quale, pure, aveva più volte manifestato la sua determinazione ad arricchire di nuove professionalità l’organico dell’Ente.
A poco più di un semestre dall’insediamento della Giunta, si era addirittura avviata la progettazione di una nuova zona PIP - inspiegabilmente ben distante da quella preesistente - su un’area che la stampa aveva rilevato essere di interesse archeologico: questo è stato il trionfo della fiction… un’opera d’arte cinematografica, di cui per il momento ho raccontato solo la trama più essenziale, che certo non mancherà di avere un seguito!
Ho visto un film; di quelli apparentemente senza senso ma che in fondo nascondono un messaggio foriero di tristi riflessioni.
C’era una volta un’Amministrazione Comunale, tra le più giovani d’Italia, sostenuta da una maggioranza numericamente solida, anch’essa composta in gran parte da persone alla loro prima esperienza politica. Subito dopo il suo insediamento, l’Amministrazione si era dotata di uno staff di esperti composto da tre persone, due delle quali ex sindaci della cosiddetta “Prima Repubblica”. A capo di tutto c’era un altro ex sindaco della “Prima Repubblica”, socialdemocratico e poi socialista, che all’unanimità era stato eletto Presidente del Consiglio Comunale: dunque un uomo di garanzia, dietro la cui porta sostavano ogni giorno decine di cittadini che, evidentemente, trovavano in lui risposte più soddisfacenti di quelle che riuscivano ad avere dagli Assessori e dal Sindaco. Si, il Sindaco… era anche lui alla sua prima esperienza politica ma aveva dato prova di saperci fare, di saper gestire il gruppo e le diverse ambizioni di ciascuno, di sapersi collocare puntualmente al centro di “pulsioni” divergenti, di saper condurre il gioco delle parti - nella sua maggioranza - al momento dell’assunzione delle scelte più impopolari e discutibili, di saper galvanizzare il “coro dei supporters” (i soliti due-tre consiglieri di maggioranza più giovani, più appassionati, ma anche più assenti nelle “riunioni che contano”), di saper lanciare segnali di attenzione ai più diversi ambiti della comunità locale senza però mai realizzare un percorso politico caratterizzante in un senso o nell’altro. L’inesperto Sindaco (!) era addirittura riuscito ad aprire canali di dialogo e linee di credito politico con più di un Partito, in ambito provinciale, ed a rimanere indipendente da tutti.
Tali personaggi si erano dati subito un gran da fare, sotto la sapiente regia dei “vecchi saggi”.
Si era annunciato in campagna elettorale di voler approvare, in via prioritaria, un Piano Urbanistico Generale che regolasse lo sviluppo del territorio e disciplinasse l’attività edilizia ma, prima di fare ciò, si era ritenuto opportuno adottare qualche variante urbanistica (vedi il cambio di destinazione dell’area ex biblioteca comunale) e realizzare qualche lottizzazione con il nobile intento di rilanciare il comparto edilizio locale (si vedrà, in seguito, quanti tecnici e quante imprese saranno effettivamente impegnate nei lavori). Dunque “si” alle regole, finalmente, …ma solo dopo avere messo a posto vecchie pendenze: una pianificazione residuale, insomma, come residuali saranno a quel punto le volumetrie disponibili.
Si era poi costituita una “azienda speciale” (e l’aggettivo diverrà probabilmente determinante nelle edizioni successive del film) e si erano nominati, nel Consiglio di Amministrazione di tale azienda, il fratello di un consigliere comunale di maggioranza ed il fratello di una dirigente regionale di uno dei Partiti della maggioranza (ma quest’ultima, sia pure ex assessore provinciale e copiosamente suffragata alle elezioni regionali svoltesi contestualmente alla elezione del Sindaco, risultava estranea ad ogni coinvolgimento nella “selezione”; anzi, addirittura era sembrato - nonostante i tentativi del suo Partito tesi ad evitare la diffusione di ogni polemica interna - che la stessa non condividesse buona parte dell’operato dell’Amministrazione Comunale). Per costituire questa azienda, di fatto, ci si era quasi del tutto preclusa la possibilità di bandire qualsiasi concorso presso il Comune, fino alla fine del mandato del Sindaco il quale, pure, aveva più volte manifestato la sua determinazione ad arricchire di nuove professionalità l’organico dell’Ente.
A poco più di un semestre dall’insediamento della Giunta, si era addirittura avviata la progettazione di una nuova zona PIP - inspiegabilmente ben distante da quella preesistente - su un’area che la stampa aveva rilevato essere di interesse archeologico: questo è stato il trionfo della fiction… un’opera d’arte cinematografica, di cui per il momento ho raccontato solo la trama più essenziale, che certo non mancherà di avere un seguito!
1 commento:
Devo constatare con mio immenso rammarico che non è un film ma l'ennesimo fallimento di questa "città".
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