La recente iniziativa politica dei Consiglieri Comunali Natale e Rubino ha acceso i riflettori sulla questione – palazzetto dello sport. Non che anche altre forze politiche, finora, non si fossero occupate dell’argomento ma certo è che chi fa pratica sportiva, o vi ambisce a farlo, particolarmente nella pallacanestro e nella pallavolo, vive con profondo disagio il perdurare dell’assenza di una struttura che favorirebbe le sedute di allenamento e che consentirebbe di ospitare, in un contesto idoneo sotto il profilo regolamentare, le gare dei rispettivi tornei. Ciò giustifica, evidentemente, azioni che potrebbero altrimenti essere etichettate come fughe (politiche) in avanti o tacciate di strumentalizzazione se non si volessero comprendere l’ansia e la frustrazione che pervadono quanti sono addirittura costretti, oggi, ad “emigrare” verso i Comuni limitrofi per giocare, allenarsi, competere.
So che la precedente Amministrazione Comunale (nelle cui liste ho voluto spendere la mia candidatura alle ultime elezioni comunali avendo apprezzato l’azione condotta sia dal compianto Sindaco Graziano Zizzi, sia dal suo vice, e poi sostituto, Claudio Ruggiero) si era fortemente impegnata per dotare Latiano di un nuovo palazzetto dello sport ed era riuscita, a poche settimane dalle consultazioni elettorali cittadine, a realizzare almeno la perimetrazione del manufatto. A tale messa in opera seguirono presto le più diversificate polemiche, finora mai sopite, che non mi appartengono anche in ragione della approssimativa conoscenza - che tuttora ho - delle contrapposte motivazioni.
So anche che l’Amministrazione Comunale in carica (sia pure su iniziativa di quell’instancabile “pontiere” che è il giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno Franco Giuliano) si è recentemente attivata per reperire le risorse necessarie a completare i lavori, provvedendo anche a richiedere (e poi acquisendo) in merito, dai progettisti, una doppia ipotesi: quella (più costosa) relativa alla realizzazione di un palazzetto dello sport che preveda spazi per il pubblico e quella (ben più economica) relativa alla realizzazione di una grande palestra.
Tutti, insomma, ciascuno a suo modo, “tifano” per il nuovo palazzetto e si ragiona, conti in tasca, su come approntare le soluzioni più confacenti ai bisogni della platea di sportivi (non solo praticanti…) interessata.
Alla luce della situazione socio – economica generale, e nella consapevolezza delle esigue disponibilità delle casse comunali, ma forse soprattutto in base - lo confesso! - al mio notoriamente tiepido approccio alla pratica sportiva agonistica (anche come tifoso), avverto però il bisogno di manifestare un libero (perché non impegna il gruppo politico a cui appartengo) pensiero sulla questione.
Per farla breve, insomma, io non credo che il nuovo palazzetto dello sport (o la grande palestra) rappresenti oggi la priorità assoluta nell’interesse della comunità latianese. Credo anzi che, sul fronte “grandi opere”, non si debba far nulla che esuli dall’utilizzo di mirati finanziamenti che siano già stati intercettati o che si dovesse riuscire ad intercettare da qui in avanti, e ciò al fine di non impegnare il bilancio comunale su interventi di significativa entità economica che determinerebbero - in un contesto di “sofferenza” generalizzata - l’effetto di dover trascurare altri ambiti e servizi di importanza primaria.
Per chi fa pratica sportiva - in tempi di “magra” come questi, quando l’associazionismo no profit assume fondamentale risalto strategico nelle opzioni di governo della Cosa Pubblica - io favorirei piuttosto un moltiplicarsi di interventi per ampliare e per attrezzare meglio le aree “verdi” pubbliche, con canestri, spazi per la pallavolo, reti e quant’altro che, per non finire presto oggetto di attenzioni vandaliche, potrebbero essere assegnati in uso a sodalizi che avrebbero dunque la gestione degli spazi e delle attrezzature con l’onere di organizzarne la libera fruizione.
Immaginerei anche la realizzazione di una pista, sempre all’aperto, dove poter praticare atletica leggera (forse esiste già un progetto, o addirittura un finanziamento, in tal senso: se dovesse essere così, acceleriamone la cantierizzazione! L’ex Assessore Comunale Francesco Summa, comunque, sul tema, ha padronanza più di tutti anche per i suoi trascorsi da atleta). E mi sforzerei di “chiudere il cerchio” (letteralmente) intorno al centro urbano, completando una sorta di anello viario (ho già pubblicato su questo blog la bella idea di Pierpaolo Parabita ma poi non sono riuscito a trovare concludenti riscontri nei progetti comunali…) dove poter dare luogo, su appositi spazi pedonali, alla sana passione per il footing e per la cosiddetta “passeggiata veloce”.
Se però si vorrà proprio completare il palazzetto (ed in tal caso comprenderei almeno la necessità, determinatasi, del recupero di quell’area, in via Einaudi, ormai simbolo di abbandono), e se lo si vorrà fare con risorse del bilancio comunale dunque in assenza di (auspicati) finanziamenti mirati, ritengo che ci si debba limitare alla soluzione economicamente meno onerosa (penso, ad esempio, ad una palestra di dimensioni regolamentari per consentire la disputa dei tornei o ad un nuovo, decoroso, pallone tensostatico).
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