sabato 27 aprile 2013

L’ampliamento della zona Pip e il sentiero (talvolta) stretto della coerenza

Ho partecipato mercoledì sera, 24 aprile, alla riunione della I Commissione Consiliare (Urbanistica, Lavori Pubblici, Assetto del Territorio, Sviluppo Economico, Programmazione, Viabilità, Traffico) di cui sono tra i componenti. L’ordine del giorno ha riportato gli argomenti, di competenza della stessa Commissione, già discussi pochi giorni prima in Conferenza dei Capigruppo e pertanto ho avuto modo di consultarmi con gli altri componenti del gruppo consiliare Udc (Claudio Ruggiero, Capogruppo, e Mauro Vitale) nonché con Giovanni Bruno (Fli) allo scopo di definire una linea di condotta condivisa.
Nel corso dei lavori della Commissione, all’unanimità, è stata anzitutto approvata una modifica del Regolamento comunale per le aree Pip, finalizzata a favorire ampliamenti attraverso il riconoscimento, agli operatori già insediatisi, di un titolo di preferenza, a parità di condizioni, per l’assegnazione di lotti contigui.
E’ stata poi discussa la proposta di ampliamento della zona Pip esistente: una iniziativa necessaria, nella cui ottica già l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Graziano Zizzi si era adoperata (dotandosi di un apposito progetto che venisse incontro alle esigenze rappresentate dagli imprenditori).
Ho dunque preso atto dello sforzo, proteso al buonsenso politico, compiuto dall’Amministrazione Comunale in carica, alcuni autorevoli esponenti della cui maggioranza, fino a non molto tempo addietro, si dicevano determinati a realizzare in altro sito (cioè non in contiguità con la zona artigianale esistente) l’ampliamento Pip.
Il mio parere pregiudizialmente favorevole è stato però condizionato alla preventiva acquisizione di una certificazione scritta  - da parte dell’ing. Conversano, tecnico incaricato della redazione del Pug -  in ordine alla compatibilità del progetto con, appunto, il redigendo Piano Urbanistico Generale di cui, finalmente, tra poche settimane, in Consiglio Comunale, andremo ad approvare il Documento Preliminare Programmatico.
Osservo che tra gli argomenti all’ordine del giorno della convocazione del Consiglio Comunale fissata per lunedì prossimo, 29 aprile, è inserito l’allargamento della zona Pip: dopo aver tergiversato finora, sorprenderebbero, oltre il repentino cambio di velocità da parte dell’Amministrazione Comunale, anche la volontà di approvare il progetto di ampliamento con urgenza, senza la certificazione di compatibilità con il Pug da noi richiesta e senza, quindi, un doveroso riesame da parte della Conferenza dei Capigruppo prima della discussione definitiva in Consiglio Comunale.  

martedì 23 aprile 2013

Preoccupa il futuro dei Servizi Sociali

Ho depositato stamattina la seguente interrogazione che il gruppo consiliare Udc al Comune di Latiano (composto, oltre che da me, da Claudio Ruggiero e Mauro Vitale) ha inteso rivolgere al Sindaco ed all’Assessore ai Servizi Sociali, nell’appalesarsi del rischio di una interruzione dei servizi di assistenza domiciliare integrata per anziani e per diversamente abili nonché del servizio di assistenza scolastica. Ciò evidentemente determinerebbe l’accrescersi del disagio per molti cittadini appartenenti a fasce deboli della popolazione nonché l’accedere ad uno stato di disoccupazione per tanti operatori, molti dei quali traggono da queste attività l’unica fonte di sostentamento economico per le loro famiglie.
Va dato atto a Mauro Vitale  - già Assessore ai Servizi Sociali nella Giunta guidata dal Sindaco Graziano Zizzi -  della costante attenzione che ripone verso queste problematiche e dell’infaticabile impegno che profonde (questa interrogazione nasce, peraltro, da una sua iniziativa) a salvaguardia della continuità dell’offerta di servizi direttamente rivolti alla persona. 

Premesso che:
- il Piano di zona è lo strumento fondamentale attraverso il quale i Comuni possono designare il sistema integrato di interventi e servizi sociali;
- il distretto socio-sanitario/ambito n. 4 risulta composto dai seguenti Comuni: Cellino San Marco, Erchie, Latiano, Mesagne, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Torre Santa Susanna, con il Comune di Mesagne sede del distretto e quindi Comune capofila.
Rilevato che:
- il giorno 22 Gennaio 2013 è stata notificata, alle cooperative che svolgono i servizi previsti dai piani di zona nell’ambito territoriale n. 4, la sospensione di tutti i servizi sociali;
- la CGIL ha chiesto un incontro urgente a tutti i Sindaci dell’ambito;
- i finanziamenti dei piani di zona 2010/2012, per i servizi alla persona, risultano tutti spesi.
Considerato che:
- il Comune di Mesagne ha avuto un’anticipazione di 1 milione e 200 mila euro per gestire questi servizi per tre anni, e che il costo complessivo del trascorso piano di zona invece è stato di 8 milioni e 700 mila euro;
- non si possono privare i più deboli dei servizi necessari alla loro tutela, e che non si possono lasciare senza stipendio tante lavoratrici e lavoratori che hanno in questo lavoro l’unica fonte di sostentamento.
Il gruppo consiliare Udc di Latiano,
nell’evidenziarne la straordinaria importanza dei servizi indirizzati a fasce sociali particolarmente sensibili quali i minori, gli anziani ed i diversamente abili, ritenuto che non si possano privare i cittadini più deboli dei servizi necessari alla loro tutela e che non si possono lasciare senza stipendio tante lavoratrici e lavoratori che hanno in questo lavoro l’unica fonte si sostentamento
chiede
all’Assessore ai Servizi Sociali della Città di Latiano di relazionare in merito agli ultimi incontri del Piano di Zona e alla disponibilità di risorse che si intende prevedere sul bilancio comunale per il finanziamento dei servizi previsti nel corso dell’anno 2013 nonché sullo stato dei pagamenti effettuati in favore del  Comune capofila di Mesagne in questi tre anni di gestione amministrativa per i Servizi medesimi.
F.to: Gabriele Argentieri, Claudio Ruggiero, Mauro Vitale.

domenica 14 aprile 2013

In vendita la casa del Beato Bartolo Longo. La lasciamo andare senza muovere un dito?

Fa discutere, nelle ultime settimane, la notizia della messa in vendita di parte della casa del Beato Bartolo Longo, ubicata a Latiano, lungo via Santa Margherita, di fronte alla Torre del Solise. Si tratta di un edificio, piano terra e primo piano, risalente al XVIII secolo, con annesso frantoio che oggi è sede di una sezione, dedicata alle ceramiche, del Museo delle arti e tradizioni di Puglia.
Non discuto, ovviamente, la possibilità che un bene immobile privato possa cambiare proprietario ed essere adibito a qualsiasi uso consentito dalla legge. E’ che la disponibilità sul mercato del palazzo in cui ha dimorato il cittadino più illustre di Latiano fa riflettere sulla opportunità di affidarlo al patrimonio della collettività.
So che il  - sempre più rimpianto -  Sindaco Graziano Zizzi programmava l’acquisto di quella struttura da parte del Comune per inserirla in un itinerario storico – artistico locale.
Non voglio tirare per la giacca il Sindaco Antonio De Giorgi, sollecitandogli un impegno in continuità con gli intendimenti manifestati dal suo predecessore.
Penso, però, che di fronte ad una ampia sensibilità popolare, l’Amministrazione Comunale attualmente in carica abbia almeno il dovere di usare il proprio ruolo per farsi garante  - anche insieme ai Parroci e ad altri soggetti qualificati -  di una iniziativa (può essere una fondazione?, forse) tesa a far rientrare quel palazzo nel patrimonio pubblico della comunità latianese, magari attraverso una libera sottoscrizione. In tal modo non si impegnerebbero risorse del bilancio comunale (se non per le spese costitutive del soggetto giuridico e per le attività di sensibilizzazione pubblica) e si potrebbe attivare  - mediante una azione di coinvolgimento civico articolata in incontri, convegni, concerti a tema -  una ampia partecipazione ed un moto di riappropriazione (culturale, prima ancora che patrimoniale) di un pezzo importante della storia di Latiano.

domenica 7 aprile 2013

Massimo Ferrarese per la No Tax Area nelle zone industriali di Brindisi e Taranto

Riporto qui di seguito un comunicato stampa diffuso ieri da Massimo Ferrarese, condividendo lo spirito di questa sua iniziativa che, se incontrerà la coesione di tutte le rappresentanze istituzionali del nostro territorio, potrà aprire una nuova fase di sviluppo (peraltro in un momento  - ormai lungo e talvolta apparentemente senza fine -  di particolare sofferenza economica che attanaglia le famiglie e mortifica le legittime aspettative delle giovani generazioni).

“E' iniziata l'azione di coinvolgimento delle parti sociali per la proposta di realizzare una 'No Tax Area' sulle zone industriali di Brindisi e di Taranto, penalizzate dallo Stato per sessant'anni”.
E' quanto ha dichiarato oggi, l'ex Presidente della Provincia di Brindisi e leader del movimento 'Noi Centro', Massimo Ferrarese. “Ho appreso oggi, con soddisfazione – ha detto Ferrarese -, dal Presidente degli industriali pugliesi, Angelo Bozzetto, dell'interesse da lui verificato in Confindustria nazionale, per multinazionali pronte ad intervenire con importanti investimenti, nelle due nostre aree industriali.
Ho apprezzato molto la celerità e la determinazione con la quale il Presidente degli industriali pugliesi ha verificato la possibilità di nuovi investimenti e ritengo adesso urgente e utile unire tutte le parti sociali e quelle politiche per ottenere, attraverso l'istituzione della No Tax Area per Brindisi e Taranto, il giusto risarcimento da parte dello Stato, per tutti i danni subiti dal nostro territorio, negli ultimi decenni, e per la perdita di chance.
Nei prossimi giorni, sarà ultimata la proposta di legge e quindi consegnata a tutte le parti sociali, ai parlamentari pugliesi, al Presidente della Regione Puglia, ai consiglieri regionali e alle istituzioni locali, accompagnata dalla relativa richiesta alla comunità europea.
Con la volontà e l'impegno di tutti – ha concluso Ferrarese -, in questo momento drammatico per l'economia, abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per rilanciare il territorio e l'occupazione in queste due aree della Puglia”.
Comunicato stampa Massimo Ferrarese, Presidente del Movimento 'Noi Centro'