Il terzo punto all’ordine del giorno della seduta del Consiglio Comunale convocata per venerdì prossimo, 11 aprile, prevede la discussione (e dunque l’eventuale approvazione) di una relazione dell’Assessore alla Cultura sulla creazione di un ecomuseo – museo diffuso nel territorio latianese. L’argomento - pur trattandosi di dichiarazione d’intenti - merita di essere sottolineato, approfondito, e si presta al contributo, anche culturale, di tanti. Mi permetto allora di sperimentare una specie di “pre – Consiglio Comunale”… virtuale, in merito, pubblicando di seguito la bozza della Deliberazione del Consiglio Comunale che l’Amministrazione si propone di far adottare (pervenuta oggi ai vari Consiglieri da parte della Segreteria Comunale), nella cui narrativa è riportata la relazione dell’Assessore, ed invitando i lettori di questo blog a farmi pervenire (anche tramite e-mail) ogni loro valutazione.
Relaziona l’Assessore alla Cultura, Angelo Gaglione, in merito ad "un’idea di città" su cui l'Assessorato alla Cultura con gli uffici competenti stanno lavorando da diversi anni ma che per essere realizzata ha bisogno della condivisione e della sinergia di tutti i cittadini, degli gli uffici comunali e delle forze politiche, in primis della programmazione politica e del settore urbanistico/Lavori Pubblici;
Qual'è questa idea?
Latiano è considerata la città dei musei, per la presenza del
- Museo delle arti e tradizioni di Puglia con le sue sezioni:
Ceramica,
Museo del Vino,
Tessuto e dell’abbigliamento
Archivio della Memoria
- Museo del sottosuolo
- Museo della Storia della Farmacia
- Pinacoteca Comunale
- Centro di documentazione archeologica sorto intorno all’area archeologica di Muro Tenente e alla donazione "Marseglia".
Ai cinque musei civici si aggiunge la Casa-museo Ribezzi-Petrosillo-gestita dalla Fondazione Ribezzi-Petrosillo.
Ogni museo sinora (almeno sino a quando hanno funzionato, visto che da qualche anno alcuni sono chiusi per riallestimento e trasferimento) è stato organizzato come un mondo a sé stante.
Per dare un'immagine unica del territorio qualche anno fa abbiamo istituito il polo museale città di Latiano.
La costituzione del Polo Museale ha l’ambizione di mettere in rete tutti i musei civici sotto un unico logo e di trasformare ogni struttura in luogo interattivo e flessibile per esposizioni, vendita di prodotti tipici, o riscoperta di nuove e vecchie modalità di vita comunitaria. L’idea è nata dalla volontà di tesaurizzare il patrimonio storico - artistico della città con una visione del concetto di Bene Culturale a tutto tondo.
Alla base del progetto del Polo Museale della città di Latiano c’è il proposito di superare il concetto di “Museo contenitore” a fronte dell’idea di un “Museo vivo e dinamico”, un Museo diffuso su tutto il territorio, capace di diventare un centro culturale permanente di sperimentazione artistica e di formazione, che sia un punto di riferimento per proposte, idee, mostre, presentazione di libri, convegni e conferenze, integrazione con il territorio, con le feste folkloristiche, animazioni e didattica.
La costituzione del Polo Museale è basata su alcune scelte di fondo:
a) Sul superamento dei limiti “bene culturale singolo” e delle mura dell’edificio fisico a favore di un bene considerato non nella sua unicità ma come elemento fortemente interrelato con le altre testimonianze culturali di un territorio;
b) sull’allargamento della spazialità territoriale, composta dall’ambiente costruito (urbano e antropico) e dall’ambiente naturale e paesaggistico (percorsi museali - campagna- Parco archeologico di Muro Tenente);
c) sulla considerazione che i musei, quali luogo di conservazione, di rappresentazione ma innanzitutto di comprensione, sono servizi utili allo sviluppo della società e luoghi in cui si coagula la coscienza critica della comunità.
Agire in un'ottica di sistema e di rete ha oggi per i musei un doppio significato: da un lato razionalizzare i processi a fronte di crescenti vincoli di natura economica, da un altro estendere e migliorare la qualità del servizio, in un momento in cui sempre più è loro richiesto di trasformare la propria natura da custodi del passato a soggetti attivi di produzione culturale.
In poche parole l'idea è quella dicreare un museo diffuso, dove l’interno e l’esterno della nostra comunità sia coniugato intorno ad un’unica idea che è quella della promozione e valorizzazione del territorio, del recupero e dell'identità.
L'obbiettivo è ricostruire una unità perduta ed accrescere il senso di comunità, conoscenza della storia e dei valori civili e culturali.
Vorremmo creare opportunità di apprendimento suggestive per tutti, rendendo accessibili le nostre risorse, competenze e ricerche ma al contempo creare "comunità" per i nostri stessi cittadini. Una comunità vitale e di respiro globale che promuova l'energia dei luoghi e delle persone. Un territorio che sia meta accogliente, ricca di emozione, sorprendente ed innovativa. Un museo/comunità che promuove nuove idee, incoraggia il dibattito, che dà voce ad opinioni e prospettive diverse, che cerca nuove alleanze, indaga nuove attitudini e che adotta comportamenti responsabili verso l'ambiente.
Un'idea che avvia un processo di qualificazione del territorio entro logiche di sostenibilità ambientale ed economico-finanziaria.
La struttura architettonica della nostra città ben si presta alla realizzazione di un museo aperto, dove i percorsi si strutturano secondo una logica integrata di valorizzazione di tutte le strutture presenti sul territorio.
Un unico museo che interessi parte della stessa città, cioè ambienti interni ed esterni collegati fra di loro da una traccia urbanistica di interconnessione.
Tutti i musei ed i beni storico-artistici-monumentali più importanti della città si trovano lungo un asse viario di appena trecento metri che taglia longitudinalmente il centro storico. Lungo il percorso, che parte da piazza Bartolo Longo attraversa piazza Capitano D’Ippolito e Piazza Umberto I per concludersi sul sagrato della Chiesa del SS. Rosario - ex Convento dei Domenicani (sede del Polo Museale), troviamo:
- laChiesa di Sant’Antonio (con le Via Crucis dei fratelli Bianchi, le bellissime statue della settimana santa, il Crocifisso del Maccagnani, le due tele settecentesche donate dalla famiglia Imperiali alla Confraternita dei Morti),
- laChiesa del SS. Crocifisso al cui interno si conserva una bellissima e barocca macchina d’altare originale del Seicento;
- laChiesa Matrice – Santa Maria della Neve (con tele di valenti pittori salentini quali S. Lillo, O. Tiso e V. Filotico);
- laCasa-museo Ribezzi-Petrosillogestita dalla Fondazione omonima, con la sua ricca collezione archeologica di reperti provenienti da Muro Tenente, una rarissima collezione di antichi strumenti musicali e poi libri antichi, pergamene, costumi d’epoca, armi bianche, monete, etc.;
- il Teatro Comunale OLMI, teatro storico pugliese;
- Il Palazzo Imperiali, antico palazzo marchesale, interamente restaurato, con il salone affrescato da Agesilao Flora e a lui dedicato, oggi sede della Biblioteca Civica “G. De Nitto” e dell’ Archivio Storico nonché della Pinacoteca Comunale con la sua ricca mostra permanente della “Quadreria Imperiali” (collezione di grandi tele del Cennatiempo, Papa Georgius e del settecento napoletano appartenute alla Famiglia Imperiali – Marchesi di Latiano), i cui spazi sono utilizzati tutto l’anno per incontri culturali o mostre. Il palazzo è ubicato al centro di Piazza Umberto I, piazza principale del paese, abbellita nel periodo fascista da una fontana;
- Torre del Solise– un edificio del 1528, indicato da alcuni storici locali come “Torre medioevale” in realtà dimora della Famiglia baronale Francone – di proprietà del Comune, accuratamente restaurata, oggi sede dell’Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica (IAT) al cui interno è possibile ammirare due camini in pietra leccese finemente decorati con al centro l’arma della Famiglia Francone.
- La casa natale del Beato Bartolo Longo che stiamo cercando di acquisire al patrimonio pubblico e al cui pianterreno, in un antico frantoio con macina in pietra, è ubicata la sezione staccata della “Ceramica” del Museo delle arti e tradizioni.
- Un frantoio ipogeo poco distante di proprietà privata.
- Ex Convento dei Domenicani - sede del Museo delle arti e tradizioni di Puglia e del Museo del Sottosuolo;
- Chiesa del SS. Rosario – con all’interno una magnifica cappella di gusto rinascimentale con festoni e putti in pietra tufacea ed una tela di Paolo De Majo, pittore Solimenesco. ma ancora palazzi o case signorili (Casa Bevilacqua, palazzo Lucisani e D'Ippolito) o piccoli scorci e piazzette.
Questo percorso vogliamo che diventi il nostro salotto cittadino, il nostro fiore all'occhiello, il nostro richiamo turistico.
Da qui far partire le passeggiate a piedi o in bicicletta -urbane o extraurbane - (Abbiamo realizzato uno studio di fattibilità sul nostro territorio e pubblicato la mappa dei percorsi cicloturistici latianesi che presenteremo al pubblico fra qualche giorno) che portano alla scoperta del paesaggio urbano e extra urbano:
percorso 1: “Le meraviglie del paesaggio agro-silvo-pastorale latianese”
percorso 2: “Ruralità a Latiano”
percorso 3: "storico - archeologico"
percorso 4: "I luoghi del Culto della Madonna di Cotrino"
Ogni bene, pubblico o privato che sia, deve diventare tutt’uno col territorio, deve riuscire a trascendere la dimensione puramente rappresentativa di se stesso per divenire luogo “esperienziale” collettivo.
Partire dal centro urbano per raccontare la città e il territorio ma anche per promuovere la cultura della valorizzazione del nostro paesaggio, del nostro sistema locale, lungo un percorso di museo diffuso.
La nostra idea prevede interventi di armonizzazione delle risorse culturali come musei, giardini, parchi urbani, piazze, architetture, chiese, memorie documentali, etc., in un rapporto stretto tra pubblico e privato.
Basterebbe poco per raccordare visivamente e simbolicamente il nostro territorio: un arredo urbano adeguato, un piano colore, un'integrazione della segnaletica, la messa a punto di itinerari tematici, sottolineati da banner sospesi e da “percorsi” che raccordano i diversi attrattori.
Per valorizzare le potenzialità intrinseche del nostro territorio e attivare circoli virtuosi abbiamo bisogno del sostegno di tutta la comunità. Una comunità che cominci ad apprezzare se stessa, che capisca che il nostro "paesaggio" è dato dalla interazione tra natura e uomo e quindi dipende da noi saperlo salvaguardare, valorizzare e promuovere. E' su questo rapporto stretto, su questo radicamento delle popolazioni al territorio, che deve nascere uno sviluppo locale e autosostenibile. Questo rapporto stretto comunità-territorio è alla base concettuale del PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) e delle "mappe di comunità".
Il Museo diffuso che vogliamo realizzare è esattamente la "mappa" della nostra comunità. Un luogo che non è solo spazio geografico ma un insieme di elementi naturali e costruiti, un luogo di memorie collettive (es. targhe che ricordano il vecchio assetto sociale delle vie e delle piazze) , di azioni e di relazioni, valori e fatti che sono spesso molto più vicini alla gente che alla geografia.
Immaginate l'importanza che hanno le piazze nella nostra memoria collettiva: Piazza Bartolo Longo, con i bar "Ti li villani" e "ti musciaredda" (meglio conosciuta come "piazza Sant'Antonio", luogo di ritrovo dei braccianti, mercato della forza lavoro in agricoltura, di compravendita, di facchinaggio; in passato denominata "piazza del sangue" per gli episodi di violenza che vi accadevano, luogo proibito per le donne) o, ancora, immaginate Piazza Umberto I, (la "chiazza", l'"agorà", luogo per lungo tempo della chiacchiera politica, delle alleanze e delle congiure, frequentata principalmente di sera, salotto dei "signori" abitudinari del "Circolo cittadino") o l'importanza delle botteghe dei barbieri o dei bar ("lu bar ti GricoriuCulonna" prima e poi "ti li Birbi", o il bar "Ti Ginnaru Vita" poco distante, etc.).
Una mappa di comunità attraverso cui la nostra comunità raccontando ad altri, o ricordando a se stessa, (con pannelli descrittivi e fotografici) i punti fondamentali della propria storia, i nodi cruciali dei propri significati, segna un percorso personale e collettivo rinsaldando i legami tra le persone e i luoghi.
Un museo diffuso, depositario di conoscenze e saperi, luogo ideale per dialogare con i cittadini e mettere in campo politiche di educazione ambientale e progetti di sviluppo condivisi.
Quello che questa sera chiediamo a tutto il Consiglio Comunale è quello di condividere questa IDEA in modo tale che nel più breve tempo possibile possa essere trasformata in progetti realizzabili e finanziabili;
Terminata la relazione dell'Assessore il Presidente del Consiglio Comunale dà avvio al dibattito e dopo ampia discussione
IL CONSIGLIO COMUNALE
UDITA la relazione dell'Assessore alla Cultura sottoscritta anche dal Sindaco ;
PRESO ATTO che è intenzione dell’Amministrazione Comunale attivare interventi finalizzati a favorire, promuovere e rilanciare il centro cittadino;
CHE tale processo non potrà che attuarsi tramite le procedure di condivisione collettiva e attraverso un impegno politico molto forte che tenga in considerazione questa IDEA per ogni programmazione futura e per la eventuale costituzione di un Ecomuseo;
ACCERTATO CHE nella relazione dell'Assessore è contenuta la proposta di creazione di uno strumento per sviluppare processi partecipati per la tutela e la valorizzazione del patrimonio locale (beni architettonici ed ambientali, beni geografici ed ecologici, culture materiali e tradizioni locali, etc.);
CHE tale idea mette al centro della programmazione politica i valori ambientali e culturali del nostro territorio e crea le condizione per futuri finanziamenti;
CHE il punto di forza dell'ecomuseo è la sua capacità di riconoscere e valorizzare le risorse storico-culturali ed ambientali dei luoghi, le loro tradizioni e i loro saperi, consentendo un'attenzione al territorio orientata alla salvaguardia dei beni e valorizzazione delle relazioni che li uniscono;
CHE l'ecomuseo rappresenta un progetto culturale che mira ad esaltare il territorio come ambito privilegiato delle relazioni uomo-natura, come luogo dei saperi delle comunità locali, come testimonianza dei valori ambientali, come spazio che mette in sinergia le capacità degli abitantiper avviare processi di economie alternative (piccole botteghe, interventi culturali, enogastronomici, etc.);
RICHIAMATO il Testo Unico per I Beni Culturali , sulla tutela, valorizzazione e promozione dei Beni Culturali attraverso forme concertate tra enti pubblici e privati ;
VISTA la Legge Regionale 6 luglio 2011, n. 15, di “Istituzione degli ecomusei della Puglia” ed il successivo Regolamento Regionale 6 luglio 2012, n. 15 recante norme per la definizione dei criteri e dei requisiti per il riconoscimento della qualifica di “ecomuseo di interesse regionale; cui alla legge regionale 6 luglio 2011, n. 15 (Istituzione degli ecomusei della Puglia).
RITENUTO di dover condividere ed approvare in toto la relazione dell'assessore;
A UNANIMITA' di voti, resi nei modi e forme di legge;
DELIBERA
Per i motivi di cui alla narrativa che qui si intendono acquisiti:
1) di approvare e condividere la relazione dell'assessore in merito alla verifica delle condizioni per la creazione di un ecomuseo/museo diffuso nel territorio latianese;
2) di trasmettere a tutti i responsabili copia del presente atto in modo che gli stessi ne tengano conto nella programmazione del proprio settore ed inizino ad avviare i contatti con il territorio;
3) di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134 del D.Lgs. n. 267/2000.