lunedì 9 febbraio 2015

Uliveti: il valore che… non t’immagini

Il Parco dei Paduli si trova in un uliveto secolare di 5500 ettari in provincia di Lecce ed è stato selezionato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per rappresentare l’Italia alla IV edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. Tale riconoscimento è conferito con cadenza biennale a Strasburgo alle pratiche più innovative ed esemplari di valorizzazione del territorio.
Penso che questo risalto ottenuto dal Parco dei Paduli possa insegnare qualcosa anche alla nostra comunità.
Il Parco dei Paduli occupa una parte di quell’ampia area in cui un tempo prosperava il Bosco Belvedere, polmone verde dell’intera provincia ­leccese che è stato progressivamente disboscato fino alla fine dell’800. Oggi, in un contesto paesaggistico ormai pressoché esclusivamente olivicolo, residui di canneti, boschetti e macchia mediterranea, alberi imponenti e centenari, vore e laghetti, testimoniano comunque, ancora, la conformazione del paesaggio di un tempo. Ettari ed ettari di uliveti secolari si estendono e si infittiscono lungo la pianura, seguendo confini irregolari, tra canali e file di muretti a secco.
Si tratta di un’area che fino a qualche anno fa era in stato di totale abbandono e che ha ripreso gradualmente vitalità con l’aiuto della comunità locale (il Parco è compreso tra i territori dei Comuni di San Cassiano, Botrugno, Nociglia, Surano, Giuggianello, Scorrano, Muro Leccese, Supersano, Sanarica e Maglie), con l’impegno dell’associazione “Lua” e con il progetto “Gap - la città come galleria d’arte partecipata” sostenuto dalla Fondazione Con il Sud.
Tante le attività avviate, per restituire al Parco la propria identità: attività laboratoriali realizzate grazie alla collaborazione di artisti e professionisti, con l’obiettivo di valorizzare l’area anche in chiave turistica; momenti di incontro e confronto tra culture differenti; produzione di olio di qualità ottenuto dal recupero di ulivi secolari abbandonati e oggi rimessi a regime con tecniche colturali rispettose dell’ambiente; momenti di confronto e condivisione; concorsi letterari per “raccontare” i Paduli; la creazione di un coro per far rivivere gli antichi canti di lavoro della zona.
Il Parco dei Paduli può diventare ora paesaggio simbolico del Consiglio d’Europa: per quelle magnifiche chiome di ulivi; per i maestosi tronchi; per tutto ciò che la volontà, la capacità, la creatività e la forte determinazione degli uomini ha saputo realizzare, con l’orgoglio dell’appartenenza ad un territorio.
…Di tutto questo, ci manca qualcosa?

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