martedì 24 marzo 2015

Nuovo numero di “M’impegno”

E’ in distribuzione il nuovo numero del mio bollettino informativo “M’impegno”. Questa volta ospito gli articoli di diversi Amici che, come me, sostengono la candidatura a Sindaco di Mino Maiorano. Riporto qui di seguito, integralmente, il mio editoriale, dal titolo “Perché con altri”.  

Credo che l’impegno politico richieda, anzitutto, una prova di grande altruismo. In un paio di circostanze pubbliche, a tal proposito, nel corso del mio mandato di Consigliere Comunale, ho riportato la vicenda del re Salomone e delle due donne che si contendevano la maternità di un bambino. Non c’erano prove a favore delle rivendicazioni dell’una o dell’altra, solo la loro parola contrapposta. Il saggio re prese quindi una spada, disse che il bambino sarebbe stato tagliato in due parti e che a ciascuna delle due donne ne sarebbe stata consegnata una metà. Solo allora la vera mamma, per non vedere ucciso il proprio figlio, chiese al re di consegnarlo all’altra donna, in modo da rendergli salva la vita. Da quel gesto il re capì chi delle due contendenti fosse la vera madre ed a lei consegnò il bambino.
Questo è, a mio avviso, il racconto della dinamica che dovrebbe caratterizzare ogni azione politica: l’amore verso ciò per cui ci si spende, fino al gesto estremamente altruistico del passo indietro, o di lato, purché il meglio  - o ciò che si ritiene tale -  sia compiuto. Non è una storia, questa, di disimpegno ma anzi, lo ripeto, di amore: proprio come quello che dovrebbe provare ogni esponente politico verso la sua comunità e verso il territorio che la ospita.
Allo stesso modo abbiamo cercato di ragionare, io e Mauro Vitale, in questi cinque anni, ogni volta che abbiamo ritenuto giusta un’iniziativa della maggioranza o dell’Amministrazione Comunale: la nostra non è stata un’opposizione preconcetta, disfattista o populista; non abbiamo cercato la visibilità della contestazione a tutti i costi (pur rendendoci conto della, progressivamente crescente, impopolarità dell’azione amministrativa condotta dal Sindaco De Giorgi). Al di là delle singole decisioni (io e Mauro Vitale, comunque, statisticamente, siamo stati tra i Consiglieri Comunali che hanno dato meno voti favorevoli all’Amministrazione Comunale), siamo sempre stati al nostro posto, cioè all’opposizione, laddove l’elettorato latianese ci aveva voluti nel momento in cui aveva votato Antonio De Giorgi come Sindaco.
Lo stesso approccio, non arrendevole ma proteso alla ricerca dell’interesse comune piuttosto che alla visibilità o alla gratificazione personale, ho usato quando si è trattato di pensare all’ormai prossima campagna elettorale. Non ho ritenuto utile, in termini di qualità dell’offerta di governo della Cosa Pubblica, un’aggiunta di candidature a Sindaco, una moltiplicazione di coalizioni. Ed inoltre non ritengo che  - con l’aggiungersi ad altri, con la proposta di una propria coalizione realizzata magari spendendo i nomi, i volti e le storie delle persone più care -  si renda un buon servizio alla credibilità delle Istituzioni: i cittadini oggi avvertono infatti la difficoltà della politica a risolvere, a tutti i livelli, le diverse problematiche e, comprensibilmente, tollerano ormai a fatica quella corsa al consenso che, magari dopo periodi di completa assenza, si sviluppa in occasione delle diverse tornate elettorali.
Questo ragionamento mi ha indotto a rendermi disponibile alla costruzione, insieme ad altri (appunto, facendo un passo… di lato), di un progetto più ambizioso di quanto avrebbe potuto essere quello legato esclusivamente al mio nome.
Oggi Latiano è una Città di cattivo umore; la speranza non è perduta ma si è consapevoli di aver perso troppi treni, non solo negli ultimi anni. Si ha la forza di riprovare ma si attende che accada qualcosa affinché torni la voglia di farlo. Penso che atti di umiltà, eppure di disponibilità a proseguire un servizio, possano essere di esempio e stimolo. Riproviamoci.            
Gabriele Argentieri

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