mercoledì 2 dicembre 2015

“La giornata della partecipazione” per provare a cancellare l’enfiteusi.

Abbiamo diffuso stamane la seguente nota  - a firma del Sindaco di Latiano, Mino Maiorano, dell’Assessore Comunale alle Attività Produttive, Mauro Vitale, e mia -  indirizzata ai Parlamentari nazionali, di tutti i gruppi politici, eletti in Puglia, ai Sindaci dei Comuni di Carovigno, Francavilla Fontana, Mesagne, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni, Torre Santa Susanna, Villa Castelli ed al movimento “No enfiteusi”, per lanciare l’iniziativa di una grande manifestazione finalizzata ad avviare (anche) un percorso legislativo verso la cancellazione dell’enfiteusi. Nel corso della giornata odierna, su richiesta di diversi agricoltori, si è deciso di estendere l’invito ai Sindaci di Brindisi e di Oria.

Avvertiamo il dovere di organizzare per lunedì 21 dicembre p.v., alle ore 16 presso il Teatro Olmi di Latiano,“La giornata della partecipazione”: un incontro tra i Parlamentari nazionali eletti in Puglia, i Sindaci dei Comuni di Latiano, Carovigno, Francavilla Fontana, Mesagne, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni,Torre Santa Susanna e Villa Castelli, i rappresentanti del movimento “No enfiteusi” per discutere in merito a quell’ennesima piaga che affligge l’agricoltura locale: il “risveglio” di concedenti che  - dopo tanti anni di “silenzio” -  tornano ad esigere il pagamento dei canoni sui terreni oggetto di enfiteusi.
Di questa problematica l’Amministrazione Comunale latianese, nello scorso mese di ottobre, ha già investito il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, invocando pubblicamente anche l’interessamento del Legislatore nazionale.
Molti agricoltori salentini, premurosi custodi del nostro patrimonio ambientale e tenaci motori di una parte importante della nostra economia, in quanto enfiteuti sono tornati, da qualche tempo, ad essere destinatari delle rivendicazioni dei concedenti che esigono la corresponsione dei canoni sui terreni.
Il diritto vantato trae fondamento da un istituto giuridico tuttora vigente, per quanto anacronistico, e la circostanza che la pretesa torni ad insorgere in un periodo di crisi economica generalizzata richiama alla mente tristi scenari di “guerre tra poveri” di cui certo non si avverte il bisogno.
La questione, nell’ultimo anno, ha assunto ampia rilevanza sociale, destando preoccupazione presso tante famiglie il cui reddito è frutto principalmente, se non addirittura esclusivamente, della terra.
I Consigli Comunali di diversi Comuni della zona sono stati chiamati ad esprimere la loro partecipazione alla vicenda.
Nelle scorse settimane si sono moltiplicati gli incontri tra gli agricoltori e le loro manifestazioni pubbliche, anche nei pressi del Tribunale di Brindisi, per sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta accadendo.
Invochiamo un urgente intervento del Legislatore nazionale, che determini l’affrancazione degli agricoltori dall’enfiteusi e, dunque, la salvaguardia della dignità delle donne e degli uomini della terra, senza distinzioni di ruoli e di posizioni, affinché quella della nostra agricoltura continui ad essere storia di civiltà e di progresso.
Riteniamo che un confronto aperto, tra i tanti agricoltori interessati alla problematica e la classe politica, possa aiutare almeno a fare chiarezza sui possibili percorsi di uscita da una situazione che appare drammatica anche perché insiste su un settore già gravato da altre “piaghe” (xylella, scarsa competitività con la concorrenza di altri Paesi del Mediterraneo, …solo per citarne alcune).
Auspichiamo ampia partecipazione dei Parlamentari, di ogni gruppo politico, eletti con i voti dei pugliesi.

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