giovedì 25 ottobre 2012

Latiano, i Sindacati Confederali - CGIL, CISL e UIL - suonano la “sveglia!”

Credo che tra le forze politiche locali sia ormai improcrastinabile una attenta e franca riflessione  - in generale, sul necessario livello qualitativo della interlocuzione istituzionale e, in particolare, sul valore delle relazioni con le Parti Sociali -  tesa a favorire la selezione di una classe dirigente cittadina all’altezza sia della complessità delle problematiche da affrontare (che richiede, nella trasparenza, l’incessante ricerca di ampie concertazioni) e sia degli ambiziosi traguardi che occorre avere l’abilità di conseguire nell’interesse pubblico.
Due recenti documenti  - tra loro ben differenti, anche per portata -  testimoniano l’emergenziale necessità di una presa di coscienza, e di un conseguente intervento, in tal senso: anzitutto le considerazioni descrittive della comunità latianese, riportate dal rappresentante legale dell’Associazione “Mons. Armando Franco” nella richiesta delle aule in comodato per ospitare il proprio Istituto Professionale Paritario (riporto testualmente: “…la presenza accertata nella popolazione latianese di molti soggetti adulti scarsamente secolarizzati o in situazione di stasi socio-culturale, così pure di operai ed operaie, casalinghe e persone anziane ed anche appartenenti a ceti impiegatizzi inferiori, propensi a riprendere gli studi ed a migliorare il proprio livello di cultura…”), alla quale (salvo revoca, solo a seguito della ormai a tutti ben nota determinazione assunta dall’Ufficio Scolastico Regionale) il Sindaco ha ritenuto di aderire senza accennare ufficialmente un disappunto o almeno una puntualizzazione; poi il seguente comunicato stampa  - sottoscritto da CGIL, CISL, UIL e SPI CGIL, FNP CISL, UILP -  diffuso lo scorso 24 ottobre:      

Il Governo attuale, come quello precedente, primeggia nel rigore e nei tagli a senso unico, senza equità e senza misura, sconvolgendo le vite dei lavoratori e dei pensionati, ma purtroppo anche qualche Ente Locale, trascinato dalle ristrettezze economiche (provocate dai vari tagli ai trasferimenti e dalla spending review) è tentato a traslare lo stesso meccanismo dal centro sul proprio territorio: aumentando indiscriminatamente e inopportunamente anche l'IMU sulla prima abitazione.
E' ciò che è accaduto a Latiano, dove l'Amministrazione ha deliberato un aumento dell'IMU anche per la prima casa, nonostante nell'incontro del 2 ottobre avuto con le Segreterie provinciali della Cgil, della Cisl e della Uil, insieme alle categorie dei pensionati Spi, Fnp e Uilp, le rappresentanze sindacali, unitariamente, si fossero dichiarate contrarie rispetto a tale scelta, perché fra i possessori della prima (e unica) abitazione ci sono tantissimi anziani soli, i pensionati al minimo reddituale, le giovani coppie, le famiglie monoreddito, i precari, i lavoratori in cassa integrazione.
I dirigenti sindacali hanno perciò ribadito l'iniquità e l'ingiustizia di tale scelta, che scarica il peso insostenibile di un "interesse più generale" sulle fragili spalle dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie già in gravi difficoltà economiche. Non si possono sacrificare le già misere condizioni di vita di queste persone sull'altare di un "aggiustamento di bilancio".
Sarebbe stato più utile e opportuno confrontarsi con le parti sociali nel momento della elaborazione e della stesura del bilancio di previsione 2012. Possibilità che è stata considerata da pochi Comuni della Provincia, e che invece poteva servire ad individuare altre soluzioni per la quadratura del bilancio valutando le proposte avanzate dal Sindacato, compreso l'utilizzo delle possibili risorse rivenienti dal "patto antievasione" firmato con l'Agenzia delle Entrate e l'individuazione di altre fonti di finanziamento per gli Enti Locali.
Le Organizzazioni Sindacali non possono accettare l'aumento della tassazione locale, in particolare l'aumento dell'IMU sulla prima abitazione, a fronte oltretutto di una diminuzione dell'offerta dei servizi che renderà ancora più difficile l'esistenza della parte più debole delle nostre comunità.
Il Sindacato chiede invece alle Istituzioni locali e alla politica che si occupino delle condizioni degli anziani, dei disoccupati e cassintegrati, delle giovani coppie. Una condizione difficile e drammatica che è sotto gli occhi di tutti e che non è più possibile ignorare.

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