mercoledì 29 gennaio 2014

Verso lo “ius soli”

E’ stata depositata stamane, presso l’Ufficio Protocollo del Comune di Latiano, la seguente nota, indirizzata al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale, a firma mia e di Mauro Vitale in qualità di componenti il gruppo consiliare UDC.

Apprendiamo, dalla segnalazione di un blogger locale (http://www.latianoitaca.blogspot.it), l’interessante iniziativa “Io come tu”, promossa congiuntamente dall’Unicef e dall’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani in occasione della Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, di sensibilizzazione al riconoscimento della cittadinanza a tutti i bambini, di origine straniera, nati in Italia.
Questa iniziativa, tra diffusi consensi, ha incontrato l’apprezzamento ufficiale del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Attualmente il diritto di cittadinanza, nel nostro Paese, è fondato sull’istituto dello “ius sanguinis”, cioè viene mantenuta la cittadinanza originaria dei genitori, anziché sullo “ius soli” secondo cui è cittadino originario chi nasce sul territorio dello Stato indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori. 
Dunque ancora oggi, purtroppo, il minorenne che nasce in Italia da genitori residenti e non cittadini diviene titolare soltanto di permesso di soggiorno temporaneo, che deve essere rinnovato dai familiari fino alla maggiore età.
Nella consapevolezza che il tema della integrazione dei cittadini stranieri costituisca un impegno su cui si gioca il futuro degli Stati Europei  - e con l’auspicio di un prossimo intervento, in materia di riconoscimento della cittadinanza, da parte del legislatore nazionale -  riteniamo che il Consiglio Comunale latianese possa concedere, come atto simbolico, la cittadinanza onoraria a tutti i bambini di origine straniera, nati in Italia, che vivono e risiedono nel territorio della nostra Città.
Si tratterebbe di un atto di indubbio valore civile.
Alleghiamo alla presente la bozza della deliberazione da sottoporre al vaglio del Consiglio Comunale, tratta dal portale dell’Unicef.

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