E' morta Eleonora Moro, la vedova di Aldo Moro, lo statista democristiano ucciso dalle Brigate rosse.
Aveva quasi 95 anni. I funerali si sono svolti oggi pomeriggio a Torrita Tiberina, il paese dove è sepolto l'ex leader democristiano. Sarà sepolta accanto al marito. La donna è mancata nella sua abitazione romana.
Dopo l'agguato che provocò l'uccisione degli uomini della scorta il 16 marzo 1978, la signora Moro, riservata e decisa, per salvare la vita del marito cominciò a bussare a tutte le porte, senza mai arrendersi.
La sua composta fermezza convinse perfino il pontefice Paolo VI, che scrisse una lettera toccante "agli uomini delle Brigate rosse". Uno spiraglio di speranza la signora Moro credette di trovarlo anche nella posizione del leader socialista Bettino Craxi, che voleva percorrere una via della trattativa.
Quando però il 9 maggio del 1978, dopo 55 giorni di prigionia, Aldo Moro venne trovato morto in via Caetani, la vedova iniziò una dura protesta contro i sostenitori della "linea della fermezza" nelle trattative con i terroristi, in particolare il segretario della Dc Benigno Zaccagnini, l'allora presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, e il ministro dell'Interno, Francesco Cossiga. Per protesta partecipò ai funerali degli uomini della scorta, trucidati nel blitz delle Brigate rosse in via Fani, ma rifiutò quelli di Stato per il marito.
Eleonora Chiavarelli aveva sposato Aldo Moro nel 1945, dopo averlo frequentato negli anni della FUCI. E’ curioso apprendere che fu, proprio lei, tra i più ardenti contestatori della linea tenuta da Giulio Andreotti come Presidente Nazionale “reggente” della FUCI negli anni della Guerra: Andreotti, peraltro, in tale carica fu successore proprio di Aldo Moro (!), il quale dovette cedere la presidenza del movimento poiché impegnato nel servizio militare. I coniugi Moro hanno avuto quattro figli: Maria Fida, Agnese, Anna e Giovanni. Alla moglie il presidente della Democrazia cristiana aveva indirizzato alcune delle 86 lettere inviate dal carcere delle Brigate rosse. In una di queste scriveva: "Ti abbraccio forte, Noretta mia, morirei felice se avessi il segno della vostra presenza, sono certo che esiste, ma come sarebbe bello vederla". Le Brigate rosse non hanno però mai consegnato questa lettera, ritrovata solo anni dopo che Moro era stato ucciso.
Aveva quasi 95 anni. I funerali si sono svolti oggi pomeriggio a Torrita Tiberina, il paese dove è sepolto l'ex leader democristiano. Sarà sepolta accanto al marito. La donna è mancata nella sua abitazione romana.
Dopo l'agguato che provocò l'uccisione degli uomini della scorta il 16 marzo 1978, la signora Moro, riservata e decisa, per salvare la vita del marito cominciò a bussare a tutte le porte, senza mai arrendersi.
La sua composta fermezza convinse perfino il pontefice Paolo VI, che scrisse una lettera toccante "agli uomini delle Brigate rosse". Uno spiraglio di speranza la signora Moro credette di trovarlo anche nella posizione del leader socialista Bettino Craxi, che voleva percorrere una via della trattativa.
Quando però il 9 maggio del 1978, dopo 55 giorni di prigionia, Aldo Moro venne trovato morto in via Caetani, la vedova iniziò una dura protesta contro i sostenitori della "linea della fermezza" nelle trattative con i terroristi, in particolare il segretario della Dc Benigno Zaccagnini, l'allora presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, e il ministro dell'Interno, Francesco Cossiga. Per protesta partecipò ai funerali degli uomini della scorta, trucidati nel blitz delle Brigate rosse in via Fani, ma rifiutò quelli di Stato per il marito.
Eleonora Chiavarelli aveva sposato Aldo Moro nel 1945, dopo averlo frequentato negli anni della FUCI. E’ curioso apprendere che fu, proprio lei, tra i più ardenti contestatori della linea tenuta da Giulio Andreotti come Presidente Nazionale “reggente” della FUCI negli anni della Guerra: Andreotti, peraltro, in tale carica fu successore proprio di Aldo Moro (!), il quale dovette cedere la presidenza del movimento poiché impegnato nel servizio militare. I coniugi Moro hanno avuto quattro figli: Maria Fida, Agnese, Anna e Giovanni. Alla moglie il presidente della Democrazia cristiana aveva indirizzato alcune delle 86 lettere inviate dal carcere delle Brigate rosse. In una di queste scriveva: "Ti abbraccio forte, Noretta mia, morirei felice se avessi il segno della vostra presenza, sono certo che esiste, ma come sarebbe bello vederla". Le Brigate rosse non hanno però mai consegnato questa lettera, ritrovata solo anni dopo che Moro era stato ucciso.
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