Domani saranno trascorsi trent’anni dal giorno in cui l’on. Aldo Moro veniva assassinato dalle Brigate Rosse. Si dibatte ancora sulla opportunità della linea dura che fu adottata dal Governo allora in carica, nel non voler riconoscere i terroristi come interlocutori politici. Certo è che oggi le Brigate Rosse e le altre organizzazioni eversive, di estrema destra o estrema sinistra, o non esistono più o comunque non hanno il peso e la forza di penetrazione, nei diversi ambiti (fabbriche, università…), che avevano nella seconda metà degli anni ’70. Ritengo che questo sia uno dei frutti della progressiva maturazione della nostra democrazia. Spero però che la semplificazione del quadro politico determinatasi nelle recenti elezioni politiche - che io ritengo rappresenti un valore ed una conquista preziosa - non faccia avvertire un deficit di rappresentanza a posizioni estremistiche che pur rimangono presenti nel Paese. Credo che in particolare i leaders del Popolo della Libertà e del Partito Democratico debbano prodigarsi in un quotidiano sforzo di ascolto e di mediazione finalizzato a garantire cittadinanza politica nelle sedi istituzionali anche alle istanze che sono espressione di sensibilità numericamente minoritarie le quali, altrimenti, prima o poi dovranno tornare a cercare altre vie per esprimere il loro disagio.
giovedì 8 maggio 2008
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