lunedì 26 maggio 2008

Verso il nucleare

Il ministro Scajola, nel suo recente intervento all’assemblea di Confindustria, ha riaperto il discorso sulle centrali nucleari in Italia.
Le difficoltà sopportate dal nostro Paese per l’acquisizione di energia sono sotto gli occhi di tutti, con conseguenti ripercussioni sull’autorevolezza della nostra politica estera troppo spesso costretta a piegarsi alle pretese dei produttori di materie prime (petrolio in testa).
Dunque amor patrio e conti pubblici sembrano giustificare questa ritrovata attenzione di Stato verso il nucleare.
E poi, per ciò che attiene il discorso – sicurezza, abbiamo sin troppe centrali nucleari straniere installate ai confini, tra le Alpi, per considerarci, anche tuttora, al sicuro da ogni evento catastrofico.
Dunque, senza tentazioni di cedere a fatalismi e con una giusta dose di realismo, quello nucleare è un discorso da riaprire, con pacatezza, responsabilità e determinazione.
Magari impegnandosi a fare, in Italia, le centrali nucleari più sicure del mondo.
Magari impegnandosi in un cronoprogramma che, a ritmi serrati, ci porti a sostituire con il nucleare fonti di energia più inquinanti.
Perché, è certo, non vogliamo morire per l’esplosione di una centrale nucleare ma non vogliamo nemmeno continuare a morire per tumori la cui causa principale è l’inquinamento atmosferico.

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